Nelle scorse settimane abbiamo parlato di gamification, di simulazioni e di giochi di ruolo, abbiamo analizzato i vantaggi e compreso quali fossero gli elementi essenziali che caratterizzano il gioco. Oggi scopriremo insieme in che modo sia possibile migliorare il mondo con la gamification.

In questo video Yu-kai Chou ci parla del modello Octalysis, caratterizzato da otto leve motivazionali. Ogni leva è associata a una o più tecniche di gioco, ovvero elementi di progettazione in grado di stimolare la motivazione in relazione a tale leva.

Vediamo quali sono le otto leve:

  1. Epic meaning and calling: la motivazione che deriva dal credere o partecipare ad un progetto più grande di sé
  2. Development and Accomplishment: motivazione che deriva da un senso di miglioramento continuo e da attività sfidanti ma adatte al proprio livello di conoscenze
  3. Empowerment of creativity and feedback: è la motivazione che si prova quando viene utilizzata la propria creatività per risolvere problemi, per sperimentare nuove strategie e combinazioni
  4. Ownership and possession: motivazione legata al desiderio di incrementare, migliorare e proteggere il patrimonio personale.
  5. Social influence and relatedness: rappresenta l’influenza sociale, la pressione che il gruppo esercita sui singoli individui, alterandone percezioni, opinioni, atteggiamenti e comportamenti
  6. Scarcity and impatience: motivazione che deriva dal desiderio di beni di scarsi, esclusivi, difficili da ottenere.
  7. Unpredictability and Curiosity: bisogno di novità e sorpresa che spinge gli utenti a scoprire cose nuove, imprevedibili e inaspettate
  8. Loss and avoidance rappresenta l’avversione alla perdita.

Migliorare il mondo con la gamification è possibile. In questo video abbiamo visto le otto leve motivazionali basate sulla gamification utili per trovare soluzioni innovative per risolvere problemi, aiutare le persone a stare meglio e creare strumenti utili per salvare il mondo.
La gamification applicata ai contesti lavorativi può aiutare le persone ad ottenere risultati qualitativamente e quantitativamente migliori, può aumentare il benessere dei lavoratori, la loro creatività e la soddisfazione, inoltre, aiuta a diminuire lo stress.

I percorsi di CapoLeader sono basati sulla gamification. Vuoi avere più informazioni a riguardo? Manda una mail a contatta@capoleader.com

migliorare il mondo con la gamification

Il gioco di ruolo è una forma di gioco che ci accompagna fin dall’infanzia. Chi non ha mai immaginato di essere un supereroe, un dottore o una principessa durante i giochi con gli amici? Parliamo di “gioco”, perché le sue finalità sono ludiche, indirizzate al divertimento e allo svago, e di “ruolo”, perché ci caliamo nei panni di qualcun altro, facciamo finta di essere chi non siamo. Ma il gioco di ruolo non è solo per i bambini, anche gli adulti possono trarre molti benefici da questo tipo di attività, soprattutto nel mondo del lavoro. Infatti, è diventato sempre più popolare come metodo di formazione aziendale. In questo articolo ci concentreremo su come sviluppare la leadership con i giochi di ruolo.

Il gioco di ruolo è un’attività ludica che permette ai partecipanti di interpretare un personaggio all’interno di un mondo immaginario. Il gioco di ruolo si basa sulla creazione di una storia, un’ambientazione e una serie di personaggi che vengono interpretati dai partecipanti. Ogni giocatore interpreta il proprio personaggio, mentre il “Game Master” (o “Narratore”) è colui che crea l’ambientazione e gestisce la trama del gioco. I giocatori collaborano tra loro, cercando di risolvere problemi, combattere nemici, esplorare luoghi misteriosi e raggiungere gli obiettivi assegnati dal Game Master.

Come abbiamo visto nell’articolo La realtà e il giocoi quattro elementi essenziali che definiscono un gioco sono: avere un obiettivo che genera il senso di scopo, le regole che liberano creatività e pensiero strategico, un sistema di feedback che produce motivazione e coinvolgimento e la partecipazione volontaria che garantisce senso di controllo e libertà di iniziare e terminare  quando lo si desidera. Il gioco di ruolo è caratterizzato da tutti e quattro gli aspetti, ma per essere efficace e coinvolgente deve seguire alcuni step:

  1. Identificare la situazione: il primo passo per creare un gioco di ruolo è identificare la situazione in cui si svolgerà il gioco. Ciò potrebbe essere una situazione di lavoro, un’esperienza di vita quotidiana o una situazione immaginaria.
  2. Identificare gli obiettivi: una volta identificata la situazione, è importante identificare gli obiettivi del gioco di ruolo. Cosa si vuole che i partecipanti imparino o raggiungano attraverso il gioco di ruolo?
  3. Creare personaggi e ruoli: creare personaggi e ruoli è una parte fondamentale del gioco di ruolo. I personaggi dovrebbero essere rilevanti per la situazione e i ruoli dovrebbero essere equilibrati in modo da coinvolgere tutti i partecipanti.
  4. Sviluppare una trama: sviluppare una trama aiuta a mantenere il gioco di ruolo interessante e coinvolgente. La trama dovrebbe essere correlata alla situazione e agli obiettivi del gioco di ruolo.
  5. Preparare materiali: preparare i materiali, come le schede dei personaggi, le carte degli oggetti e le mappe, aiuta a organizzare il gioco di ruolo e lo rende più accessibile ai partecipanti.
  6. Spiegare le regole: è importante spiegare le regole del gioco di ruolo ai partecipanti in modo chiaro e conciso. Le regole dovrebbero essere correlate agli obiettivi del gioco di ruolo e al tipo di situazione in cui si svolge il gioco.
  7. Giocare e valutare: infine, è importante giocare il gioco di ruolo e valutare i risultati. Ciò aiuta a identificare le aree di miglioramento e a pianificare il gioco di ruolo successivo.

Il gioco di ruolo in azienda

Il role playing è un’attività che richiede immaginazione, creatività e capacità di interazione con gli altri. Grazie alla sua natura collaborativa, può anche essere utilizzato come strumento formativo nelle aziende, in particolare come metodo di apprendimento esperienziale, in cui i partecipanti imparano attraverso la pratica e la riflessione sui propri comportamenti e sulle proprie azioni durante il gioco.
In questo modo, le persone possono migliorare le loro competenze e acquisire maggiore sicurezza nel gestire situazioni difficili o complesse, interpretando dei personaggi che si trovano in situazioni lavorative specifiche, come ad esempio la comunicazione con un cliente difficile, negoziare una contrattazione con un fornitore o gestire una riunione.

L’obiettivo del gioco è quello di fornire ai partecipanti un’esperienza pratica che li aiuti a sviluppare competenze come la comunicazione efficace, la gestione dello stress, la risoluzione dei problemi e la leadership.
Il gioco di ruolo favorisce il pensiero creativo e la capacità di adattamento. Infatti, durante il gioco, i partecipanti devono adattarsi alle situazioni in continuo mutamento e trovare soluzioni ai problemi in modo creativo e innovativo. Queste abilità possono essere utili anche in altre situazioni lavorative e nella vita quotidiana. Inoltre, può essere un’attività divertente e motivante per i dipendenti, che possono apprezzare di più il loro lavoro grazie a una maggiore comprensione delle situazioni che affrontano quotidianamente.

Fligby

Sviluppare la leadership con i giochi di ruolo è una delle tematiche più richieste dalle aziende.
Uno strumento che permette di aiutare manager e capi a diventare leader migliori e allo stesso tempo di divertirsi è FLIGBY, un serious game basato sulla Teoria del Flow del Prof. Csikszentmihalyi.

leadership e giochi di ruolo
Fligby utilizza gli step dei giochi di ruolo descritti in precedenza per creare un ambiente virtuale in cui i giocatori devono prendere decisioni e affrontare situazioni che richiedono capacità di leadership, di risoluzione dei problemi e di gestione delle risorse umane:

  • Identifica una situazione: il partecipante diventerà Direttore Generale di un’azienda vinicola californiana, con un team di sette persone da gestire
  • Identificare gli obiettivi: dovrà prendere le decisioni manageriali più efficaci per riuscire a vincere il Premio Spirit of The Wine
  • Creare personaggi e ruoli: sarà necessario approfondire e conoscere tutte le informazioni necessarie per assumere il ruolo del Direttore Generale. Verrà dato ampio spazio per la conoscenza dei propri collaboratori. Ognuno di loro possiede dei tratti caratteriali simili alle persone che si possono incontrare in azienda nella vita reale
  • Sviluppare una trama: il gioco si articola in 23 scene interattive e coinvolgenti che metteranno alla prova le capacità decisionali del giocatore
  • Preparare i materiali: all’interno della piattaforma sarà presente una libreria multimediale con numerosi approfondimenti tematici legati al gioco, una mappa dell’azienda per conoscere meglio il luogo e degli indicatori che permetteranno alla persona di ricevere costantemente dei feedback sull’andamento della partita
  • Spiegare le regole: la piattaforma è di facile utilizzo anche per chi non è esperto. Inoltre, il percorso formativo che proponiamo prevede un briefing iniziale in cui i giocatori vengono accompagnati alla scoperta del gioco e della Teoria di riferimento
  • Giocare e valutare: la durata del gioco è di circa cinque ore. E’ possibile interrompere e riprende quando si vuole. Alla fine della partita è previsto un debriefing collettivo nel quale, con delle tecniche di facilitazione avanzate, si partirà dall’esperienza del gioco per arrivare a trarre degli insegnamenti utili da poter applicare nella propria realtà.
Fligby rappresenta lo strumento più efficace per imparare divertendosi, allenando l’empatia, grazie alla possibilità di sperimentare un ruolo diverso dal solito e apprendendo dalla propria esperienza. Questo gioco di ruolo permetterà a ciascuna persona di vivere delle esperienze realistiche, ma in un contesto sicuro dove è possibile sbagliare e imparare dai propri errori senza causare danni all’azienda o ai clienti.
Vuoi avere maggiori informazioni su come migliorare la leadership con i giochi di ruolo? Manda una mail a contatta@capoleader.com.

Jane McGonigall ha un piano: salvare il mondo reale giocando, così come si fa nei videogiochi.
Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo visto i nove motivi per cui il gioco batte la realtà e abbiamo posto le basi per capire come modificare la realtà per renderla più soddisfacente e felice, prendendo spunto dal contesto del gioco.

Ciò rende i giochi così coinvolgenti sono le sfide al limite delle nostre capacità, una narrativa epica, molti personaggi pronti a collaborare con noi e un feedback costante. Per salvare il mondo serve trovare quella forza che si ha quando si gioca, come la motivazione, la spinta a collaborare e a cooperare. Quando giochiamo diventiamo la versione migliore di noi stessi: aiutiamo gli altri senza preavviso, rimaniamo concentrati su un problema per tutto il tempo necessario, ci rialziamo dopo un fallimento e ci proviamo nuovamente.
Per salvare il mondo giocando, quindi, sono essenziali quattro aspetti:

1. Urgente ottimismo: forma di auto-motivazione
2. Trama sociale: giocare insieme crea legami di fiducia e cooperazione
3. Produttività gioiosa: siamo più felici quando ci impegniamo in attività difficili
4. Significato epico: avere una missione meravigliosa

Se usati per raggiungere un obiettivo di valore, i giochi rappresentano una potente piattaforma per il cambiamento e i giocatori sono la più grande risorsa per implementarlo.
Portare un cambiamento e un miglioramento in azienda attraverso il gioco è la strategia vincente per unire apprendimento e divertimento.
Diventare dei leader migliori giocando è possibile. I nostri percorsi, bastati sulla gamification, hanno come obiettivo proprio quello di aiutare i manager a migliorare la loro leadership utilizzando un serious game.

Vuoi avere più informazioni sui nostri percorsi? Manda una mail a contatta@capoleader.com

Nel suo libro “La realtà in gioco”, Jane McGonigall affronta un argomento estremamente interessante, la contrapposizione tra la realtà e il gioco e trova alcune illuminanti motivazioni del perché il gioco, che sia online o fisico, batte la realtà nel massimizzare la nostra felicità e soddisfazione. Probabilmente nella realtà c’è qualcosa che non va. Contrariamente agli ambienti virtuali progettati con cura, il mondo reale non ci motiva con altrettanta efficacia, non offre vere sfide, non è stato ideato per massimizzare il nostro potenziale o per renderci felici. La riflessione alla quale l’autrice ci spinge va proprio nel prendere spunto dalle dinamiche di gioco per migliorare il mondo reale.

Che cosa succederebbe se usassimo tutto quello che sappiamo sulla progettazione di giochi per sistemare quello che non va nella realtà? Se cominciassimo a vivere le nostre vite reali da giocatori, conducessimo le nostre attività economiche e le nostre comunità come progettisti di giochi e pensassimo alla risoluzione dei problemi reali come teorici dei videogame?

la realtà e il gioco

“I giochi soddisfano esigenze umane genuine che il mondo reale attualmente non è in grado di soddisfare. I giochi danno soddisfazioni che la realtà non dà. Ci insegnano, ci ispirano, ci impegnano come la realtà non fa. Ci fanno incontrare e riunire come la realtà non fa.” (McGonigall).

Il gioco è caratterizzato da 4 elementi fondamentali:

  • Un obiettivo che genera il senso di scopo
  • Le regole che liberano creatività e pensiero strategico
  • Un sistema di feedback che produce motivazione e coinvolgimento
  • La partecipazione volontaria che garantisce senso di controllo e libertà di iniziare e terminare quando lo si desidera.

Approfondiamo quindi le varie aree in cui la realtà e il gioco si contrappongono:

  • Ostacoli non necessari. Rispetto ai giochi, la realtà è troppo facile. I giochi ci mettono alla prova con ostacoli volontari e ci aiutano a mettere meglio a frutto i nostri personali punti di forza. Il sistema di regole in questa area è determinante nel mettere alla prova le nostre capacità e sprigionare creatività e divertimento. Immaginiamo per esempio il gioco del golf. Senza il sistema di regole di gioco potremmo semplicemente prendere con le mani una pallina e posizionarla in buca. La bellezza del gioco è invece farlo colpendola con una mazza da centinaia di metri dalla buca.
  • Attivazione emozionale. Rispetto ai giochi, la realtà è deprimente. I giochi si concentrano sulla nostra energia, con ottimismo incrollabile, su qualcosa in cui siamo bravi e che ci piace. Un buon gioco provoca una profonda attivazione neurochimica nel nostro cervello. Questo ci permette di sperimentare intensa concentrazione, forte motivazione, brillante creatività e ci spinge ai limiti estremi delle nostre capacità. Nel caso di giochi digitali tutto questo nell’arco di qualche minuto…. la magia del Flow facile e non dispendiosa.
  • Lavoro più soddisfacente. Rispetto ai giochi, la realtà è improduttiva. I giochi ci danno missioni più chiare e lavoro pratico che dà maggiore soddisfazione. Un lavoro soddisfacente possiede due caratteristiche: un obiettivo chiaro e dei passi successivi effettivamente eseguibili per raggiungerlo. Nei giochi la vera ricompensa per il lavoro svolto consiste nell’essere premiati con ulteriori occasioni di lavoro. C’è una chiara progettazione del flusso di lavoro e si è spinti a provare qualcosa solo un poco più difficile di quello che si è appena fatto. C’è un costante bilanciamento tra sfida e capacità e il Flow è garantito. Molti di noi fanno un lavoro che sembra più surreale che reale. Lavorando in un ufficio, spesso risulta difficile vedere un risultato tangibile delle proprie fatiche. Che cosa esattamente si è ottenuto alla fine di una qualsiasi giornata? Dove la catena di causa ed effetto è opaca e la responsabilità è diffusa, l’esperienza del singolo agente può essere sfuggente.3
  • Migliori speranze di successo. Rispetto ai giochi, la realtà è senza speranza. I giochi eliminano la nostra paura di fallire e migliorano le nostre chance di successo. In molti casi, la speranza di successo è più entusiasmante del successo stesso. Il successo dà piacere ma ci lascia il vuoto, il fallimento ci dà la possibilità di provarci di nuovo e tener vivo il divertimento. Il gioco in questo senso allena l’apprendimento e la capacità di restare fortemente ottimisti di fronte al fallimento e sviluppano la resistenza emotiva.
  • Una connettività sociale più forte. Rispetto ai giochi, la realtà è disconnessa. I giochi costruiscono legami sociali più forti e portano a reti sociali più attive. Quanto più tempo passiamo interagendo nelle nostre reti sociali, tanto più è probabile che generiamo un sottoinsieme di emozioni positive, definite “emozioni parasociali”. Un gruppo di persone che gioca regolarmente insieme, avrà più occasioni di esprimere ammirazione reciproca, di dedicarsi ad un obiettivo comune, di esprimere simpatia per le perdite degli altri o, come per il caso di Jane McGonigall, addirittura di innamorarsi. Le due tipiche emozioni sociali da gioco sono l’imbarazzo felice di quando ci si prende in giro per i risultati del gioco e l’orgoglio per procura quando si apprezza il successo degli altri in quanto arrivato dopo suggerimenti o insegnamenti che abbiamo fornito.
  • Scala epica. A confronto con i giochi, la realtà è banale. I giochi ci rendono parte di qualcosa di più grande e danno un significato epico alle nostre azioni. Percepire senso di significato per quello che si sta facendo non implica che il nostro contributo abbia un valore reale, è necessario darci l’occasione per contribuire a qualcosa di più grande. In questo modo ci connettiamo con altri che hanno a cuore lo stesso nostro obiettivo su scala più grande. La denominazione di questo stato è quello di riverenza, cioè lo stato che proviamo quando ci troviamo di fronte a qualcosa di più grande di noi stessi. Tipicamente avviene in presenza di spiritualità, amore, gratitudine e, aspetto più importante, desiderio di servire.
  • Partecipazione incondizionata. Rispetto ai giochi, è difficile entrare nella realtà. I giochi ci motivano a partecipare più pienamente a quello che facciamo. Partecipare incondizionatamente a qualcosa significa essere automotivati e autodiretti, intensamente interessati e genuinamente entusiasti. Se siamo costretti a fare qualcosa, o se la facciamo contro voglia, non partecipiamo davvero. Se non ci importa come va a finire, non partecipiamo davvero. Se aspettiamo passivamente che finisca, non partecipiamo davvero. E quanto meno partecipiamo alla nostra vita quotidiana tante meno occasioni abbiamo di essere felici. Ogni gratificazione emotiva richiede partecipazione.
  • Ricompense significative quando ne abbiamo più bisogno. Rispetto ai giochi, la realtà è senza scopo e non gratificante. I giochi ci aiutano a sentirci gratificati quando facciamo i nostri sforzi migliori. Come ci si sentirebbe ad avere nelle nostre vite reali un feedback costante, positivo, in tempo reale ogni volta che affrontiamo degli ostacoli e ci impegniamo seriamente? Saremmo più motivati? Ci sentiremmo più gratificati? Ci impegneremmo di più?
  • Più divertimento con gli estranei. Rispetto ai giochi, la realtà è solitaria e isola. I giochi ci aiutano a fare squadra e a creare da zero comunità potenti. Creare una comunità da la sensazione di appartenenza, di inserimento, di attenzione e cura attiva di qualcosa insieme. I due elementi principali per trasformare un gruppo in comunità sono in prima istanza l’interesse condiviso da coltivare e in seconda battuta l’occasione e i mezzi per interagire relativamente a quell’interesse.

 

Jane McGonigall nel sottolineare queste 9 aree che rendono i giochi più coinvolgenti e adatti per renderci felici mette anche le basi per creare una realtà diversa. Fattore ancor più fondamentale è dato dal trend sulle giovani generazioni. Si stima che un ragazzo di 25 anni circa due o tremila ore a leggere libri contro circa diecimila giocando con il computer o con i videogiochi. Ci sono buone possibilità che abbia passato nell’ambito ludico lo stesso tempo che ha dedicato per imparare a leggere, scrivere, fare di conto e imparare nuove lingue. L’ambiente lavorativo che andranno a frequentare potrebbe risultare completamente distonico dal suo habitat naturale. Se non si farà in modo che gli stimoli e le sfide che riceverà siano adeguati al suo modo d’essere facilmente sarà preda di ansia e frustrazione.

I leader che dovranno guidare le nuove generazione in ambito lavorativo dovranno essere coscienti di quanto potrebbe diventare difficile attrarre e incentivare il loro coinvolgimento. Ricordiamo i 4 elementi del gioco, obiettivi chiari, regole, sistema di feedback e partecipazione volontaria e come sono declinati nei 9 fattori di successo del gioco.

Se seguiamo questo filo logico il leader dovrà:

  • Introdurre regole e consuetudini che garantiscano creatività e divertimento
  • Migliorare l’esperienza emotiva e la generazione di stati mentali di profonda attenzione
  • Rendere chiaro e comprensibile l’obiettivo e determinare un percorso lineare per raggiungerlo
  • Sostenere l’ottimismo nei confronti del fallimento e la capacità di apprendere da esso.
  • Condividere e celebrare i risultati del team sia che siano positivi che negativi
  • Fare uno storytelling più adeguato e far percepire un livello più alto di mission aziendale
  • Garantire la partecipazione volontaria e il senso di ownership dei risultati
  • Dare risalto alle prestazioni con un costante rinforzo tramite un sistema di feedback immediato
  • Aprire il singolo al networking e al senso di community sviluppando interessi comuni

Semplice? Direi di no!

Come iniziare questo percorso?

 

La cosa a nostro avviso più semplice è iniziare a formare i leader attraverso il gioco. Fargli apprendere direttamente dal gioco quali siano le linee guida per trasformare la realtà lavorativa utilizzando i punti di forza sopramenzionati.  Giocare a fare il leader può insegnare molto di più di manuali o di ore d’aula. E’ necessario modificare la realtà e il gioco è lo strumento essenziale per renderla più soddisfacente e felice.

 

 

la realtà e il gioco - Fligby

 

Vuoi sapere di più sui nostri percorsi di sviluppo della leadership attraverso la gamification? Scrivi a contatta@capoleader.com

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo visto l’importanza del gioco nella nostra società e quali sono i benefici che si possono ottenere giocando. Oggi facciamo uno step in più e vediamo quali vantaggi si possono raggiungere coniugando la gamification e l’apprendimento.

Il sistema scolastico sta attraversando un periodo di crisi dovuta al fatto che gli studenti:

  • percepiscono la scuola come noiosa
  • non si sentono coinvolti
  • non hanno autonomia e libertà di scelta in quello che fanno
  • sono valutati come persone in base ai voti che prendono

In questo video, Scott Hebert racconta dell’importanza di innovare l’intero sistema introducendo nelle scuole la Gamification, ovvero l’applicazione di elementi e meccanismi tipici del gioco in contesti non ludici. Questo cambio di paradigma ha come obiettivo quello di ottimizzare il processo di apprendimento dei ragazzi e allo stesso tempo renderli motivati e coinvolti in quello che fanno.
Con la gamification si potrà ottenere una maggiore personalizzazione dell’apprendimento e una migliore memorizzazione delle informazioni. Inoltre gli studenti accresceranno la loro creatività, impareranno a sbagliare e svolgeranno attività che rispondano ai loro reali interessi.

Promuovere la gamification e l’apprendimento attraverso il gioco è un processo innovativo ed efficace anche in un contesto aziendale. I manager, come gli studenti delle scuole, massimizzano i risultati della formazione attraverso l’esperienza in ambienti di gioco, in quanto, nel pieno dell’attività ludica si sperimenta lo stato di Flow e si raggiunge l’apice delle proprie prestazioni. Nei nostri programmi di sviluppo manageriali utilizziamo la gamification e l’apprendimento risulta più efficace.

Vuoi avere maggiori dettagli? Manda una mail a contatta@capoleader.com