ARTICOLO DEL BLOG:

ANSIA E NOIA
IN INSIDE OUT 2

Nel tanto atteso sequel di Inside Out,le emozioni nella mente di Riley sono aumentate,
introducendo tra i vari personaggi: Ansia e Noia

Nel tanto atteso sequel di Inside Out, le emozioni nella mente di Riley sono aumentate, introducendo tra i vari personaggi: Ansia e Noia

Queste emozioni, spesso viste come negative, assumono un ruolo cruciale sia nella trama del film che nella vita reale.

L’ansia e la noia assumono un’importanza fondamentale nello sviluppo dello Stato di Flow, poiché ci aiutano a bilanciare sfide e abilità, facilitando una crescita graduale e continua.

Vediamo in questo articolo della Palestra del Flow come lavorare con queste due emozioni per ritrovare lo stato di Flow.

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LA FUNZIONE DI ANSIA E NOIA NEL FILM E NELLA VITA REALE.

Ansia

Ansia è rappresentata come un personaggio nervoso e sempre in allerta, il cui compito principale è preparare Riley alle possibili minacce e sfide future. Sebbene spesso percepita come negativa, l’ansia ha una funzione protettiva e motivante, spingendoci a migliorare le nostre competenze e a prepararci adeguatamente.

Ansia aiuta Riley a essere consapevole delle difficoltà che potrebbe incontrare, preparandola mentalmente e fisicamente. 

Questo è particolarmente importante per affrontare situazioni nuove e impegnative, dove la preparazione può fare la differenza tra successo e fallimento. 

Tuttavia, quando l’ansia diventa eccessiva, può portare a situazioni problematiche. Nel corso del film, Riley sperimenta un attacco di panico durante una giornata particolarmente stressante. 

L’ansia, raffigurata come un personaggio costantemente in allerta, sovraccarica Riley con pensieri negativi e preoccupazioni incessanti. 

La combinazione di nuove sfide, pressioni accademiche e il timore di fallire crea un ambiente mentale insostenibile. 

Questo eccesso di ansia provoca in Riley un senso di schiacciante paura e perdita di controllo, culminando in un attacco di panico. 

La scena illustra quanto sia importante riconoscere e gestire l’ansia, evidenziando come l’equilibrio tra le emozioni sia fondamentale per il benessere mentale.

Noia

Noia, al contrario, è raffigurata come un personaggio apatico e indifferente, che si manifesta quando le attività di Riley non sono più sufficientemente stimolanti.

Noia segnala a Riley che è tempo di cambiare, di trovare nuove attività e interessi che possano stimolarla e renderla felice. 

La noia diventa quindi un motore di cambiamento, spingendo Riley a cercare ciò che veramente le interessa e la appassiona.

Questo processo di ricerca e scoperta è essenziale per la crescita personale e per mantenere un equilibrio emotivo sano.

METTITI ALL’OPERA

  1. Pensa a cinque attività che tendono a generarti ansia (come presentazioni pubbliche o compiti difficili) e cinque attività che ti portano noia (come riunioni lunghe o compiti ripetitivi).
  2.  Valuta su una scala da 1 a 5 quanto queste emozioni influenzano il tuo rendimento.
  3. Ora, per ciascuna attività, pensa a una strategia che potresti utilizzare per entrare in uno stato di Flow. Potrebbe essere la suddivisione dei compiti in piccoli passi, l’uso di timer per mantenere il focus o l’approccio creativo per rendere l’attività più interessante.
  4. Scegli almeno una delle strategie proposte e applicala la prossima volta che affronti una delle attività identificate. Prendi nota di come ti senti durante e dopo l’attività. Questo ti aiuterà a capire quali strategie funzionano meglio per te e come puoi migliorare la tua produttività e il benessere emotivo attraverso il raggiungimento dello stato di flow.

Inside Out 2 non è solo un bel film d’animazione, ma una riflessione profonda sulle emozioni e sulle loro interazioni nel contesto della crescita personale e del benessere emotivo. 

Attraverso l’ansia e la noia, il film ci invita a considerare come queste emozioni, se ben gestite, possano diventare risorse preziose nel nostro viaggio verso lo stato di Flow, un momento di massimo coinvolgimento e soddisfazione nelle nostre attività quotidiane. 

In questo percorso, impariamo che ogni emozione ha il suo posto e la sua importanza nel plasmare la nostra esperienza di vita, spingendoci a crescere e a scoprire il nostro potenziale emotivo e creativo.

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ARTICOLI DEL BLOG

IMPARARE GIOCANDO: LA NUOVA FRONTIERA DELLA LEADERSHIP

Nel nostro Trattato semiserio sull’apprendimento, avevamo lasciato un punto fermo: il cervello non ama le lezioni frontali.
Non perché sia pigro (anche se a volte lo sembra), ma perché è programmato per imparare facendo, sperimentando, emozionandosi.

La verità è che la nostra mente si annoia con le slide ma si accende con le sfide.
Non memorizza formule astratte, ma ricorda esperienze vissute.
E qui entra in gioco — letteralmente — la gamification: l’arte di usare meccaniche di gioco per attivare apprendimento, motivazione e coinvolgimento.

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TRATTATO SEMISERIO SULL’APPRENDIMENTO

C’è un momento in cui tutti ci sentiamo dei fuoriclasse del momento.
Succede a metà corso: annuiamo convinti, prendiamo appunti come se stessimo scrivendo il manifesto del nostro futuro da manager stellare e pensiamo:

“Ok, questa la provo SUBITO lunedì in ufficio.”

Poi arriva lunedì.
E… puff. Tutto svanisce.
Ci resta solo un vago ricordo di slide colorate e il dubbio: “Ma cosa avevo detto di così geniale?”

Benvenuti nel magico mondo dell’apprendimento… e della sua misteriosa evaporazione.Perché oggi non basta più resistere: serve saper trasformare l’imprevisto in opportunità.

Abbiamo parlato delle cinque capacità chiave che rendono antifragili: gestione del rischio, sperimentazione, consapevolezza di sé, apprendimento rapido e definizione delle priorità.
Ma la domanda è:
💭 Come si fa a capire quanto queste abilità siano davvero presenti nella nostra quotidianità professionale?

E soprattutto… si può farlo in modo coinvolgente e concreto?
Oggi entriamo nel vivo: perché è così importante allenare l’antifragilità per vivere — e non solo sopravvivere — nel mondo in cui ci troviamo immersi ogni giorno.
Quel mondo che tutti ormai chiamiamo VUCA, e che potremmo tranquillamente definire anche il regno dell’imprevisto:
Volatile, perché tutto cambia in un lampo.
Incerto, perché nessuno ha la sfera di cristallo.
Complesso, perché ogni scelta ne muove dieci altre.
Ambiguo, perché niente è mai solo bianco o nero.

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ANTIFRAGILITÀ IN AZIONE: SCOPRI QUANTO SEI PRONTO PER IL MONDO VUCA

Nel precedente articolo abbiamo visto come il mondo VUCA – volatile, incerto, complesso e ambiguo – sia una vera palestra per l’antifragilità: non un nemico da combattere, ma un allenatore esigente che ci spinge a crescere.
Perché oggi non basta più resistere: serve saper trasformare l’imprevisto in opportunità.

Abbiamo parlato delle cinque capacità chiave che rendono antifragili: gestione del rischio, sperimentazione, consapevolezza di sé, apprendimento rapido e definizione delle priorità.
Ma la domanda è:
💭 Come si fa a capire quanto queste abilità siano davvero presenti nella nostra quotidianità professionale?

E soprattutto… si può farlo in modo coinvolgente e concreto?
Oggi entriamo nel vivo: perché è così importante allenare l’antifragilità per vivere — e non solo sopravvivere — nel mondo in cui ci troviamo immersi ogni giorno.
Quel mondo che tutti ormai chiamiamo VUCA, e che potremmo tranquillamente definire anche il regno dell’imprevisto:
Volatile, perché tutto cambia in un lampo.
Incerto, perché nessuno ha la sfera di cristallo.
Complesso, perché ogni scelta ne muove dieci altre.
Ambiguo, perché niente è mai solo bianco o nero.

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ANTIFRAGILITA’: COME ALLENARLA PER CRESCERE NEL MONDO VUCA

Negli articoli delle scorse settimane abbiamo capito cos’è l’antifragilità, abbiamo visto le differenze con resilienza e fragilità, e disegnato l’identikit della persona antifragile: quella che non si limita a incassare i colpi, ma li usa per diventare più forte.

Oggi entriamo nel vivo: perché è così importante allenare l’antifragilità per vivere — e non solo sopravvivere — nel mondo in cui ci troviamo immersi ogni giorno.
Quel mondo che tutti ormai chiamiamo VUCA, e che potremmo tranquillamente definire anche il regno dell’imprevisto:
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Incerto, perché nessuno ha la sfera di cristallo.
Complesso, perché ogni scelta ne muove dieci altre.
Ambiguo, perché niente è mai solo bianco o nero.

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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

Nel primo articolo abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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