
ARTICOLO DEL BLOG:
RAGGIUNGERE IL SUCCESSO
CON IL GIOCO
In questo articolo andremo a ribaltare questa concezione, spiegando come sia possibile raggiungere il successo con il gioco.
Gioco e lavoro sono spesso considerati come opposti, poiché sembrano rappresentare due aspetti della vita che sono in conflitto tra di loro.
Mentre il gioco è associato al divertimento, alla creatività e alla libertà, il lavoro è spesso visto come un dovere, un’attività che deve essere svolta per guadagnarsi da vivere e che richiede disciplina e responsabilità.
In questo articolo andremo a ribaltare questa concezione, spiegando come sia possibile raggiungere il successo con il gioco.
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L’ORIGINE DEL GIOCO
L’origine del gioco risale a migliaia di anni fa, quando gli esseri umani primitivi iniziarono a sviluppare attività che soddisfacessero il loro bisogno di divertimento e di sfida. Il gioco è sempre stato una parte importante della cultura umana, poiché ha permesso alle persone di esprimere la loro creatività, di socializzare e di sviluppare le loro abilità fisiche e mentali.
Oggi, il gioco è diventato una parte importante della cultura popolare, con milioni di persone che giocano videogiochi, giochi di ruolo online e altri tipi di giochi ogni giorno.
Infatti, parlando di numeri, secondo i dati del report di IIDEA, circa 15,5 milioni di persone utilizzano videogiochi in Italia.
In particolare il 56% sono uomini e il 44% donne. Le fasce d’età in cui vengono utilizzati di più i videogiochi sono: dai 15 ai 24 anni e dai 45 ai 64 anni, con 3,7 milioni di giocatori per ciascuna. Da questi dati possiamo osservare che non giocano solo bambini e ragazzi, come da immaginario comune. Anche gli adulti giocano, per fortuna!
Sfatiamo il mito del gioco come passatempo fine a se stesso, andando a scoprire quali sono i quattro benefici che si ottengono giocando:
- Promuove la salute mentale: giocare aiuta a ridurre lo stress e ad aumentare la felicità. Quando ci impegniamo in attività ludiche, il nostro corpo rilascia endorfine, sostanze chimiche che inducono una sensazione di benessere e riducono la tensione muscolare e l’ansia. Il gioco, inoltre, può migliorare la funzione cognitiva, aumentando la plasticità cerebrale e la capacità di apprendimento. Quando ci impegniamo in attività ludiche, stimoliamo il cervello a pensare in modo creativo e a risolvere problemi, migliorando così la nostra capacità di apprendere e di memorizzare informazioni.
- Sviluppa le abilità sociali: Il gioco può aiutare a sviluppare relazioni interpersonali positive e durature. Quando ci impegniamo in attività ludiche, interagiamo con gli altri in modo divertente e informale, il che può aiutare a creare connessioni significative e a migliorare la comunicazione. Molti giochi richiedono la cooperazione tra i giocatori, questo può aiutare a promuovere un senso di unità e di appartenenza a un gruppo, migliorando anche la capacità di apprezzare le abilità e i punti di vista degli altri.
- Miglioramento dello sviluppo personale: Il gioco ci aiuta a mettere alla prova le nostre abilità, a esercitare i nostri talenti, affinandoli sempre di più. L’apprendimento e la memoria, attraverso il gioco, si sviluppano in modo più stabile e duraturo. In un contesto sicuro possiamo più facilmente correre rischi senza avere paura, possiamo immaginare al di fuori degli schemi e realizzare ciò che appare possibile.
- Accrescimento delle abilità linguistiche: Il gioco può aiutare a espandere il vocabolario, imparando nuove parole e termini. Facilita lo sviluppo di abilità comunicative, offrendo un’opportunità per esercitare la conversazione, la negoziazione e il compromesso. Inoltre, il gioco può aiutare a migliorare la comprensione del linguaggio, grazie all’opportunità di ascoltare e interpretare istruzioni, regole e indicazioni. Ad esempio, i giochi da tavolo che richiedono la lettura di istruzioni possono aiutare a migliorare la comprensione del linguaggio scritto.
LA GAMIFICATION
Come abbiamo visto, il gioco assume un ruolo importante nella promozione della salute e del benessere, rappresentando un’utile risorsa in molti contesti non ludici, come ad esempio il lavoro.
Oggi le persone lavorano più a lungo e più duramente credendo che questo le renda più produttive, ma non è così. Spesso rimangono sopraffatte dal lavoro, iniziando a sperimentare stress, ansia e burnout. Il successo dipende molto meno dal tempo che trascorriamo al lavoro e più dalla qualità del lavoro che produciamo.
La qualità del nostro lavoro dipende molto dal nostro benessere mentale e il gioco, come abbiamo visto, serve proprio a questo.

Quando parliamo di gioco nei contesti lavorativi, ci riferiamo alla gamification. La gamification consiste nell’utilizzare attività ludiche o elementi di gioco, come premi, punteggi e obiettivi, per motivare e coinvolgere i dipendenti in attività specifiche. L’obiettivo principale è quello di aumentare la motivazione e l’interesse dei dipendenti nei confronti delle attività lavorative, migliorando l’efficienza e la produttività dell’organizzazione.
In che modo il gioco può aiutare le persone a raggiungere il successo e gli obiettivi desiderati?
- Sviluppa la creatività: uno degli aspetti più importanti del gioco è la sua capacità di stimolare la creatività. Quando giochiamo, spesso siamo costretti a pensare fuori dagli schemi e ad inventare soluzioni innovative per i problemi che incontriamo. Questo tipo di pensiero creativo può essere estremamente utile nel mondo del lavoro, dove spesso è necessario trovare soluzioni originali per risolvere problemi complessi.
- Sviluppa la resilienza: quando giochiamo impariamo a superare gli ostacoli che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi e a perseverare nonostante le difficoltà. Questo tipo di resilienza è essenziale per il successo in ogni ambito, poiché ci consente di affrontare le sfide e di continuare ad andare avanti nonostante le avversità.
- Migliora le interazioni: il gioco spesso coinvolge interazioni sociali, come la cooperazione, la negoziazione e la risoluzione dei conflitti. Queste interazioni possono aiutare a sviluppare le competenze sociali importanti che sono essenziali per il successo nel contesto organizzativo. Ad esempio, le persone che sono in grado di lavorare bene in team e di comunicare efficacemente sono spesso in grado di raggiungere obiettivi più grandi e di ottenere un maggior successo.
- Migliora la concentrazione e la disciplina: il gioco può aiutare a sviluppare la concentrazione e la disciplina. Quando giochiamo, spesso dobbiamo concentrarci su una determinata attività per un periodo di tempo prolungato e mantenere la nostra attenzione anche quando ci sono distrazioni intorno a noi. Questo tipo di abilità di concentrazione può essere estremamente utile in ogni campo, poiché ci consente di mantenere la concentrazione sui nostri obiettivi e di evitare le distrazioni che possono rallentarci.
Il mercato globale della gamification è in continua espansione, sempre più aziende stanno scegliendo di adottare soluzioni di gioco nei propri progetti formativi.
I percorsi di sviluppo di CapoLeader sono stati pensati per aiutare e accompagnare le organizzazioni in questo cambiamento culturale.
Tutte le nostre proposte sono basate sulla gamification e rappresentano una soluzione innovativa e divertente per migliorare le competenze dei professionisti e aumentare la produttività e l’efficienza delle aziende.
Grazie alla gamification, l’apprendimento diventa più coinvolgente e motivante, il che rende l’acquisizione di nuove competenze più efficace e duraturo.
Manda una mail a contatta@capoleader.com per saperne di più.
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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE
Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?
Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.
Nel primo articolo abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE
Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

METTITI NEI PANNI DI UN DIRETTORE GENERALE: LA SFIDA CHE OGNI HR DOVREBBE PROVARE
Negli ultimi anni il ruolo delle Risorse Umane è stato rivoluzionato.
Non si tratta più soltanto di gestire selezione, contratti o pratiche amministrative: oggi gli HR sono chiamati a essere protagonisti del cambiamento all’interno delle organizzazioni.
Questo significa avere la responsabilità non solo di gestire le persone, ma di guidare processi trasformativi che toccano la cultura aziendale, l’engagement, la leadership e persino il benessere individuale.
Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.
La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?
La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.
E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

BUSINESS CASE: LAVORARE SU INADEGUATEZZA E SOLITUDINE CON LA REALTA’ VIRTUALE
Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato delle 9 sfide della leadership: quei momenti che ogni manager si trova ad affrontare e che spesso diventano veri e propri blocchi. Tra queste: il senso di inadeguatezza, la solitudine professionale, raggiungere gli obiettivi, i conflitti gonfiati, il peso sulle spalle, il buco nero del tempo, il cuore congelato, le strade che si dividono, la diversità che arricchisce.
Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.
La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?
La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.
E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

SEI LEADER O SEI SOLO CAPO? 9 SFIDE
Il cambiamento non bussa alla porta chiedendo permesso: entra, si siede e spesso ribalta pure qualche sedia. Non lo scegliamo noi, ma lui sceglie noi, mettendoci davanti a prove che sembrano sempre un po’ troppo grandi. In realtà, sono opportunità travestite da sfide

IL CAMBIAMENTO È L’ONDA. IL FLOW È LA TAVOLA DA SURF
Il cambiamento: a sentirlo nominare, molti di noi si irrigidiscono.
C’è chi lo vive come una minaccia, chi come un fastidio, chi addirittura come un terremoto che arriva a scompigliare tutte le certezze. È normale: siamo programmati per cercare stabilità, e il nostro cervello ama le abitudini perché le associa a sicurezza.
Il problema è che la vita non chiede mai il permesso. Cambia e basta. Cambia il contesto, cambiano le persone attorno a noi, cambiano i nostri bisogni, cambiamo noi stessi. Possiamo scegliere se restare ancorati alla riva o se provare a cavalcare l’onda.
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