Pubblicati da Sara Cascio

CONCENTRARSI SULLA POSITIVITA’

ARTICOLO DEL BLOG:

CONCENTRARSI SULLA
POSITIVITA'

La psicologia positiva è un ramo della psicologia relativamente giovane, che ha rivoluzionato il modo in cui pensiamo al benessere e alla felicità. 

La psicologia positiva è un ramo della psicologia relativamente giovane, che ha rivoluzionato il modo in cui pensiamo al benessere e alla felicità. 

Fondata ufficialmente negli anni ’90 dallo psicologo Martin Seligman, e successivamente arricchita dal Professor Mihály Csíkszentmihályi, con il concetto di Flow, si è sviluppata come una risposta all’approccio tradizionale della psicologia, che fino ad allora si era concentrata soprattutto sulla malattia mentale e sulla sofferenza. Viene proposta una nuova domanda: perché limitarci a curare ciò che non va quando possiamo coltivare ciò che funziona?

Il suo obiettivo è scoprire i fattori che ci rendono felici, resilienti, ottimisti e soddisfatti, e come possiamo rafforzarli nella vita di tutti i giorni.

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Storicamente, la psicologia ha posto l’accento su una domanda fondamentale: “Cosa c’è che non va nelle persone?” Questo approccio, che ha dominato gran parte della ricerca psicologica del XX secolo, ha portato a importanti scoperte e trattamenti per molte malattie mentali. Tuttavia, concentrarsi solo sui problemi e sui deficit può limitare la nostra comprensione di cosa renda veramente la vita soddisfacente.

La positività non ignora le difficoltà della vita, ma sposta l’attenzione su ciò che ci aiuta a crescere e a trovare significato anche nelle sfide. Ad esempio, promuove pratiche semplici ma potenti, come la gratitudine, che può migliorare il nostro umore e rafforzare le relazioni, o la resilienza, che ci aiuta a superare momenti difficili senza perderci d’animo. Studi scientifici dimostrano che concentrarsi su aspetti positivi, come riconoscere i propri punti di forza e costruire legami sociali significativi, non solo migliora il benessere mentale, ma ha anche benefici fisici, come la riduzione dello stress e il miglioramento della salute cardiovascolare.

FALSE CONVINZIONI DELL’APPROCCIO TRADIZIONALE

Anche se molti ricercatori e professionisti hanno adottato il modello della “malattia” come riferimento principale, spesso questo ha portato a fraintendimenti che vengono trascurati. Comprendere questi errori è stato fondamentale per lo sviluppo della psicologia positiva. Di seguito, esploriamo alcune delle false convinzioni più comuni legate all’approccio tradizionale.

#1: Risolvere ciò che non va porta al benessere

Un’idea diffusa è che correggere i problemi garantisca automaticamente il benessere. Tuttavia, felicità e infelicità non sono due poli opposti su uno stesso continuum. Ridurre emozioni negative come rabbia e depressione non porta automaticamente a emozioni positive come amore e gioia. La salute mentale, come affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è solo l’assenza di malattia, ma la presenza di uno stato positivo di benessere. Studi dimostrano che l’assenza di malattia mentale non implica necessariamente la presenza di benessere, e viceversa: alcune persone possono sperimentare alto benessere soggettivo pur avendo disturbi psicologici.

#2: Eliminare il disagio porta alla felicità

Spesso puntiamo a ridurre le emozioni negative come lo stress. Tuttavia, non sempre una riduzione del disagio porta ad un aumento della soddisfazione. Ad esempio, studi sullo stress lavorativo mostrano che non è l’assenza di stress a determinare il benessere, ma il modo in cui lo stress viene affrontato. Lo stress positivo, o eustress, può addirittura migliorare il benessere se viene interpretato come una sfida positiva.  Più che reprimere e eliminare le emozioni negative, dobbiamo imparare a gestirle correttamente. 

#3: Correggere le debolezze porta a prestazioni ottimali

Molti pensano che correggere i propri punti deboli sia la strada per raggiungere prestazioni elevate. Tuttavia, studi dimostrano che sfruttare i propri punti di forza sia più efficace nella strada verso il  successo. Concentrarsi esclusivamente sulle debolezze può portare solo a prestazioni nella media, mentre valorizzare i propri talenti contribuisce a una piena realizzazione del nostro potenziale e a prestazioni straordinarie.

#4: I punti di forza si sviluppano da soli

Si tende a pensare che i punti di forza si sviluppino naturalmente senza bisogno di interventi. Tuttavia, come le abilità, anche i punti di forza possono essere allenati e sviluppati intenzionalmente. Non valorizzare i propri talenti significa limitare il loro impatto positivo sul benessere.

#5: Focalizzarsi sulle aree di miglioramento aiuta a prevenire i problemi

Un’altra credenza è che concentrarsi sulle debolezze possa prevenire i problemi futuri. Per prevenire, bisogna anche focalizzarsi sul costruire competenze e risorse personali, piuttosto che correggere solo le debolezze. Il rischio è che ponendo il focus costantemente sulle aree che non vanno, siamo più predisposti a riconoscere problemi, fallimenti e ostacoli, invece che scoprire opportunità e strategie di apprendimento e miglioramento.

AUTORIFLESSIONE

La vita quotidiana e la società di oggi spesso ci costringono a mettere la nostra attenzione su criticità e problemi e diventa fondamentale la capacità di riportare il nostro focus su aspetti che promuovono la nostra soddisfazione e benessere. 

A questo scopo ti invitiamo a fare una riflessione personale per valutare come indirizzi la tua attenzione quotidiana tra aspetti negativi e positivi della tua vita. Chiediti:

  1. Quando pensi alla tua giornata, quali sono i pensieri che prevalgono? Tendi a focalizzarti maggiormente sugli aspetti problematici, sulle difficoltà e sugli imprevisti che hai affrontato, oppure la tua mente è attratta da momenti positivi, successi e piccole gioie quotidiane? Dedichi del tempo a fine giornata per fare un bilancio tra ciò che è andato bene e ciò che potresti fare meglio?

  2. Come reagisci alle sfide e alle difficoltà? Rifletti su come gestisci le situazioni stressanti: ti concentri principalmente su come risolvere i problemi e superare le difficoltà, oppure il tuo approccio tende a essere più costruttivo, cercando di trovare il lato positivo anche nelle situazioni complesse?

  3. Quanto spazio concedi alle tue emozioni positive? Considera se e quanto frequentemente ti concedi il tempo per riconoscere e apprezzare le emozioni positive, come la gratitudine, la gioia e la soddisfazione. Ti prendi il tempo per celebrare le piccole vittorie e per riconoscere i tuoi successi?

Questo esercizio che riflette l’approccio della Psicologia Positiva ti aiuterà a capire se stai dedicando più attenzione agli aspetti costruttivi o improduttivi della tua vita e a fare eventuali aggiustamenti per promuovere un equilibrio più sano e soddisfacente. La consapevolezza è il primo passo per migliorare il tuo benessere e vivere una vita più appagante.

Per approfondire l’approccio legato alla Psicologia Positiva e al famoso Modello PERMA ideato da Martin Seligman, nell’articolo della prossima settimana andremo ad analizzare i cinque pilastri per una vita soddisfacente: Positive emotions (emozioni positive), Engagement (coinvolgimento), Relationships (relazioni significative), Meaning (significato) e Accomplishment (realizzazione). 

Stay tuned!

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L’ebook “Scopri il Flow” di CapoLeader offre un’introduzione dettagliata a questo stato di immersione totale, con strategie pratiche per coltivarlo nelle attività quotidiane.
Attraverso esempi concreti e consigli pratici, imparerai a raggiungere il massimo rendimento in ogni ambito della tua vita.

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EVENTO GRATUITO LA PALESTRA DEL FLOW: LA MOTIVAZIONE

Questo riscontro positivo ci ha portato a riflettere su come poter rendere l’esperienza del Flow ancora più accessibile e concreta. Così è nata l’idea delle “Pillole di Flow”: eventi online mensili, gratuiti, pratici e partecipativi, in cui approfondiremo i temi del Flow attraverso attività interattive, discussioni e strumenti applicabili fin da subito.

Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni, rendendo il percorso non solo teorico ma soprattutto pratico e coinvolgente. Lavoreremo in piccoli gruppi e coppie, creando uno spazio di confronto diretto e stimolante, ideale per approfondire nuove abilità e applicare immediatamente quanto appreso. Al termine di ogni incontro, sarete voi a scegliere il tema successivo, così da costruire insieme un percorso che risponda concretamente alle vostre necessità.


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NAVIGARE CON CONSAPEVOLEZZA: RIPRENDERE IL CONTROLLO

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
In questo articolo, ci concentreremo sulle caratteristiche del capitano, sulla sua capacità di gestire la rotta e di interagire con gli elementi che compongono la barca.


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REGOLARE L’ENERGIA PER ENTRARE IN FLOW

ARTICOLO DEL BLOG:

REGOLARE L'ENERGIA
PER ENTRARE IN FLOW

Nell’articolo di questa settimana della Palestra del Flow, ci concentreremo su una strategia particolarmente efficace per entrare in uno stato di Flow: la regolazione dell’energia

Nell’articolo di questa settimana della Palestra del Flow, ci concentreremo su una strategia particolarmente efficace per entrare in uno stato di Flow: la regolazione dell’energia, uno dei pilastri del modello SFERA.

Qualche mese fa abbiamo introdotto il modello SFERA, ideato da Giuseppe Vercelli, spiegando come possa essere utilizzato per facilitare l’ingresso nel Flow. Per ricapitolare brevemente, SFERA è un acronimo che racchiude i cinque fattori essenziali per massimizzare la performance: Sincronia, Punti di Forza, Energia, Ritmo e Attivazione

Questi elementi, lavorando insieme, aiutano a raggiungere il nostro pieno potenziale.

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ENERGIA E FLOW

Nel Modello SFERA, l’energia rappresenta uno dei cinque fattori fondamentali per massimizzare la performance, sia in ambito sportivo che nella vita quotidiana e professionale. Non si tratta solo della forza fisica o della resistenza, ma piuttosto di una risorsa complessa che comprende le dimensioni fisica, mentale ed emotiva.

Spesso definita come “l’invisibile” per il suo ruolo silenzioso ma cruciale, l’energia può essere intesa come la forza interiore che ci consente di impiegare al meglio le nostre risorse. Se dosata in maniera corretta, essa permette di sostenere sforzi prolungati senza avvertire fatica, migliorando la qualità delle prestazioni. Tuttavia, un uso scorretto dell’energia — sia per eccesso che per difetto — può portare a risultati opposti, come una sensazione di stanchezza fisica e mentale, cali di prestazione o, nel lungo periodo, esaurimento.

L’energia è un fattore cruciale per entrare e rimanere nello stato di Flow.

Il Flow richiede un equilibrio perfetto tra sfida e abilità, e l’energia è il carburante che ci permette di affrontare le sfide, mantenere la concentrazione e ottenere risultati di alto livello senza esaurirci.

Se la sfida è troppo facile, ci annoiamo; se è troppo difficile, ci sentiamo ansiosi. L’energia funge da bilanciatore in questo delicato rapporto:

  • Troppa energia può portare a un eccesso di attivazione che sfocia in stress, impedendo l’ingresso nel Flow.
  • Troppo poca energia ci lascia svogliati e incapaci di affrontare le sfide con la giusta intensità, rendendo difficile mantenere la motivazione.

Il livello di energia deve quindi essere calibrato attentamente per consentirci di affrontare le sfide in modo ottimale, mantenendo un’attenzione focalizzata e una motivazione elevata.

METTITI ALL’OPERA: LA MATRICE DELL’ENERGIA

Uno degli esercizi tipici che spesso faccio fare ai miei clienti per lavorare sull’equilibrio della propria energia è la Matrice dell’Energia.

Obiettivo: Identificare le attività quotidiane che ti danno o ti tolgono energia, così da migliorare la tua gestione del tempo e delle risorse.

Passaggi:

  1. Crea una lista delle tue attività quotidiane
    Inizia prendendo un foglio. Scrivi tutte le attività che fai durante la giornata, dalle più grandi come il lavoro (entra nel dettaglio sulle singole attività che compongono il tuo lavoro) o l’esercizio fisico, a quelle più piccole come il tempo trascorso sui social media o guardare la TV. Includi tutto ciò che fa parte della tua routine quotidiana.

  2. Organizza le attività in due categorie
    Dividi il foglio in due colonne: una etichettata “Mi dà energia” e l’altra “Mi toglie energia”. Questo ti aiuterà a distinguere tra le attività che ti fanno sentire più carico e motivato e quelle che ti lasciano affaticato o stressato.

  3. Classifica le tue attività
    Prendi ogni attività dalla tua lista e decidi in quale colonna inserirla. Se un’attività ti fa sentire rinvigorito e positivo, mettila nella colonna “Mi dà energia”. Se invece ti lascia stanco, stressato o scarico, posizionala nella colonna “Mi toglie energia”.

  4. Analizza i risultati
    Una volta completata la classificazione, osserva le due colonne. Dopo aver classificato tutte le attività, valuta l’equilibrio tra ciò che ti dà e ciò che ti toglie energia. Noti che ci sono più attività stancanti o energizzanti? C’è qualcosa che puoi cambiare?

  5. Pianifica delle modifiche
    Utilizza le informazioni ottenute per apportare piccoli cambiamenti alla tua routine. Cerca di aumentare il tempo dedicato alle attività che ti danno energia e di ridurre o modificare quelle che ti tolgono energia. Ad esempio, se noti che il tempo trascorso sui social media ti lascia scarico, potresti decidere di limitarne l’uso o di sostituirlo con un’attività che ti rigenera.

Questo esercizio ti offre una visione chiara di come le tue attività quotidiane influenzino la tua energia. Con una migliore comprensione, puoi fare aggiustamenti per sentirti più carico e concentrato, ottimizzando così la tua routine e migliorando il tuo benessere generale.

Se sei interessato a scoprire di più sul Modello SFERA e sulla sua applicazione, manda una mail a contatta@capoleader.com

 

Sara Cascio

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EVENTO GRATUITO LA PALESTRA DEL FLOW: LA MOTIVAZIONE

Questo riscontro positivo ci ha portato a riflettere su come poter rendere l’esperienza del Flow ancora più accessibile e concreta. Così è nata l’idea delle “Pillole di Flow”: eventi online mensili, gratuiti, pratici e partecipativi, in cui approfondiremo i temi del Flow attraverso attività interattive, discussioni e strumenti applicabili fin da subito.

Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni, rendendo il percorso non solo teorico ma soprattutto pratico e coinvolgente. Lavoreremo in piccoli gruppi e coppie, creando uno spazio di confronto diretto e stimolante, ideale per approfondire nuove abilità e applicare immediatamente quanto appreso. Al termine di ogni incontro, sarete voi a scegliere il tema successivo, così da costruire insieme un percorso che risponda concretamente alle vostre necessità.


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NAVIGARE CON CONSAPEVOLEZZA: RIPRENDERE IL CONTROLLO

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
In questo articolo, ci concentreremo sulle caratteristiche del capitano, sulla sua capacità di gestire la rotta e di interagire con gli elementi che compongono la barca.


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IL TRIANGOLO DEL LAVORO: PERFORMANCE, APPRENDIMENTO E DIVERTIMENTO

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IL TRIANGOLO DEL LAVORO:
PERFORMANCE, APPRENDIMENTO E DIVERTIMENTO

Quando si parla di successo professionale, spesso ci si concentra solo sulla performance, cioè su quanto siamo bravi a raggiungere i nostri obiettivi. 

Quando si parla di successo professionale, spesso ci si concentra solo sulla performance, cioè su quanto siamo bravi a raggiungere i nostri obiettivi. 

Ma c’è molto di più. 

Per avere un lavoro soddisfacente e gratificante, è fondamentale considerare anche due aspetti spesso sottovalutati: l’apprendimento e il divertimento. 

Questi tre elementi – performance, apprendimento e divertimento – formano quello che Timothy Gallwey, nel suo libro Il gioco interiore nel lavoro chiama “Triangolo del Lavoro“. 

Lavorare bene non significa solo fare bene il proprio lavoro, ma anche crescere e divertirsi mentre lo si fa.

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  1. PERFORMANCE

La performance, ossia la capacità di ottenere buoni risultati, è il modo più comune di valutare il nostro successo sul lavoro. 

Tuttavia, concentrarsi troppo sul risultato finale può diventare stressante e controproducente. Quando ci si preoccupa eccessivamente di fare bella figura o di essere giudicati dagli altri, si perde di vista ciò che davvero conta: lavorare con serenità e fiducia nelle proprie capacità.

Quando, invece, si lavora con spontaneità e fiducia, senza l’ansia di dover dimostrare qualcosa a tutti i costi, i risultati migliorano naturalmente. Questo approccio rilassato permette di essere più efficaci e di ottenere ottimi risultati senza sentirsi schiacciati dalla pressione.

2. APPRENDIMENTO

L’apprendimento è uno dei pilastri fondamentali per costruire una carriera solida e soddisfacente. Viviamo in un mondo in cui le informazioni evolvono rapidamente, e ciò che oggi è utile potrebbe diventare obsoleto domani. Peter Drucker, uno dei più grandi esperti di management, ha sottolineato che la conoscenza è la risorsa più preziosa nell’economia moderna. Per questo motivo, la capacità di apprendere continuamente non solo ci mantiene competitivi, ma arricchisce anche la nostra esperienza lavorativa.

L’apprendimento non si limita all’acquisizione di nuove conoscenze. Ogni azione che compiamo sul lavoro è un’opportunità di crescita. Sia che si tratti di successi, sia che si tratti di errori, ogni esperienza ci offre lezioni preziose. Imparare dai propri errori è particolarmente importante: gli errori non sono fallimenti, ma momenti di riflessione e miglioramento. Ogni volta che qualcosa non va come previsto, è un’occasione per analizzare la situazione, capire dove possiamo migliorare e fare meglio la prossima volta.

Questo approccio all’apprendimento continuo ci rende più resilienti e competenti, preparandoci meglio per le sfide future. Ogni esperienza, positiva o negativa, contribuisce alla nostra crescita professionale e personale, rendendoci sempre più capaci di affrontare le complessità del mondo del lavoro.

3. DIVERTIMENTO

Il terzo elemento del Triangolo del Lavoro è il divertimento. Molti tendono a considerare il divertimento un aspetto secondario rispetto alla serietà del lavoro, ma in realtà è fondamentale per mantenere alta la motivazione e la creatività. Quando ci divertiamo, lavoriamo con più entusiasmo, siamo più produttivi e riusciamo a trovare soluzioni innovative.

Divertirsi sul lavoro significa trovare piacere in ciò che si fa, anche nelle sfide più difficili. Questo non solo rende le giornate lavorative più piacevoli, ma migliora anche la performance e l’apprendimento. Numerosi studi hanno dimostrato che le persone che si divertono mentre lavorano entrano più facilmente nello stato di flow, dove la creatività e la produttività raggiungono il loro massimo.

 

Questi tre elementi – performance, apprendimento e divertimento – sono strettamente legati tra loro e si influenzano a vicenda. 

Se miglioriamo in uno di questi aspetti, anche gli altri due ne beneficiano. Ad esempio, se ci divertiamo mentre lavoriamo, siamo più propensi a imparare nuove cose e a ottenere risultati migliori. Allo stesso modo, quando impariamo qualcosa di nuovo, il lavoro diventa più interessante e la nostra performance migliora.

METTITI ALL’OPERA: AUTOVALUTAZIONE

Per migliorare la qualità del tuo lavoro e raggiungere un maggiore equilibrio tra performance, apprendimento e divertimento, è utile fare un’autovalutazione periodica. Questo semplice esercizio ti aiuterà a riflettere su come stai vivendo il tuo lavoro e a identificare le aree in cui puoi crescere.

Valuta la tua Performance:

Pensa agli ultimi mesi di lavoro. Quanto ti senti soddisfatto dei risultati che hai raggiunto?

Dai un punteggio da 1 a 10, dove 1 significa “non soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”.

Valuta il tuo Apprendimento:

Rifletti su quanto hai imparato recentemente. Ti senti in crescita? Stai acquisendo nuove competenze o migliorando quelle esistenti?

Assegna un punteggio da 1 a 10, dove 1 significa “poca crescita” e 10 “crescita significativa”.

Valuta il tuo Divertimento:

Quanto ti stai divertendo nel tuo lavoro? Ti senti coinvolto e motivato, oppure il lavoro è diventato una routine priva di piacere? Dai un punteggio da 1 a 10, dove 1 significa “nessun divertimento” e 10 “molto divertimento”.

Analizza i tuoi punteggi:

-Osserva i punteggi che hai assegnato ai tre elementi. Ci sono delle differenze significative? Quale area ha ottenuto il punteggio più basso?

-Rifletti su cosa puoi fare per migliorare quel punteggio. Ad esempio, se il punteggio dell’apprendimento è basso, potresti dedicare più tempo alla formazione o chiedere feedback per migliorare. Se è il divertimento a mancare, cerca di capire cosa potrebbe rendere il tuo lavoro più piacevole.

Imposta degli obiettivi:

-Scegli una o due aree su cui lavorare nelle prossime settimane. Stabilisci piccoli obiettivi concreti che ti aiutino a migliorare in quei settori.

Ad esempio, potresti decidere di imparare una nuova abilità o di trovare modi per rendere il tuo lavoro quotidiano più stimolante.

Rivedi i tuoi progressi:

-Dopo qualche settimana, ripeti l’esercizio per vedere come sono cambiati i tuoi punteggi. Questo ti permetterà di monitorare i tuoi progressi e di continuare a migliorare.

Questo esercizio di autovalutazione è un modo semplice ma efficace per prendere consapevolezza di come stai vivendo il tuo lavoro. Valutare regolarmente la tua performance, il tuo apprendimento e il tuo divertimento ti aiuterà a mantenere un equilibrio sano e a raggiungere una maggiore soddisfazione professionale.

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Questo riscontro positivo ci ha portato a riflettere su come poter rendere l’esperienza del Flow ancora più accessibile e concreta. Così è nata l’idea delle “Pillole di Flow”: eventi online mensili, gratuiti, pratici e partecipativi, in cui approfondiremo i temi del Flow attraverso attività interattive, discussioni e strumenti applicabili fin da subito.

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Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
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Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
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TROVARE IL FLOW NELLE RELAZIONI: L’EQUILIBRIO TRA SFIDA E CRESCITA

ARTICOLO DEL BLOG:

TROVARE IL FLOW NELLE RELAZIONI:
L'EQUILIBRIO TRA SFIDA E CRESCITA

Le relazioni, siano esse personali o lavorative, sono il cuore pulsante della nostra esistenza. 

Le relazioni, siano esse personali o lavorative, sono il cuore pulsante della nostra esistenza. 

Ogni giorno interagiamo con colleghi, amici, familiari, e partner, creando una rete di connessioni che dà forma alla nostra vita. 

Ma cosa rende una relazione davvero buona? E come possiamo applicare il concetto di flow nelle nostre interazioni quotidiane?

Scopriamolo insieme in questo nuovo articolo della Palestra del Flow.

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I PILASTRI DI UNA BUONA RELAZIONE

Una relazione solida si basa su quattro pilastri fondamentali: fiducia, rispetto reciproco, comunicazione aperta e comprensione empatica. Questi elementi sono indispensabili sia nei rapporti personali che in quelli professionali, anche se assumono forme diverse a seconda del contesto.

La fiducia è alla base di ogni rapporto duraturo. Senza di essa, le relazioni si deteriorano rapidamente. 

Il rispetto reciproco, d’altra parte, implica riconoscere l’autonomia e il valore dell’altra persona, evitando giudizi e pregiudizi. 

La comunicazione aperta è il canale attraverso il quale le relazioni si sviluppano e si rafforzano, permettendo di affrontare i conflitti e trovare soluzioni condivise. 

Infine, la comprensione crea empatia, permettendoci di vedere le cose dalla prospettiva dell’altro.

IL FLOW NELLE RELAZIONI

Nelle relazioni, il Flow emerge quando c’è un perfetto equilibrio tra le sfide che affrontiamo e le nostre capacità di gestirle. Questo equilibrio è dinamico e può variare nel tempo e nelle circostanze. Quando siamo in uno stato di flow relazionale, le interazioni con l’altro fluiscono senza sforzo, alimentando una sensazione di sintonia e cooperazione.

La sfida relazionale può presentarsi in molte forme: risolvere conflitti, affrontare divergenze di opinione, gestire emozioni complesse o trovare compromessi. Se queste sfide sono troppo facili, la relazione può diventare monotona e priva di stimoli. D’altro canto, se le sfide sono troppo grandi rispetto alle nostre abilità, rischiamo di sentirci sopraffatti, portando a frustrazione e, in alcuni casi, alla rottura del rapporto.

Le abilità relazionali comprendono una vasta gamma di competenze, come la capacità di ascoltare attivamente, di comunicare in modo efficace, di gestire lo stress e di essere empatici. Queste abilità possono essere apprese e sviluppate nel tempo, permettendo di affrontare sfide sempre più complesse e di mantenere la relazione in uno stato di flow.

Ogni relazione, per quanto forte, incontrerà inevitabilmente delle sfide. Queste difficoltà, se affrontate in modo costruttivo, possono diventare opportunità di crescita personale e relazionale. L’importante è riconoscere le sfide come parte integrante del percorso, piuttosto che come ostacoli insormontabili.

Riconoscere le proprie abilità è il primo passo per affrontare con successo le sfide relazionali. Se ci troviamo in difficoltà, può essere utile riflettere su quali competenze possiamo sviluppare per gestire meglio la situazione. Ad esempio, se un conflitto con un collega ci mette in difficoltà, potremmo dover lavorare sulla nostra capacità di negoziare o di gestire lo stress. In una relazione personale, potremmo dover migliorare la nostra capacità di esprimere i sentimenti in modo chiaro e assertivo.

Accettare le sfide come opportunità di crescita ci permette di trasformare ogni ostacolo in un passo avanti verso una relazione più forte e più autentica. Questo atteggiamento di apertura ci consente di mantenere il flow anche nei momenti di difficoltà, facendo sì che la relazione evolva in una direzione positiva.

METTITI ALL’OPERA

Prenditi un momento per te, in un luogo tranquillo dove puoi riflettere senza distrazioni. Porta con te un quaderno e una penna, perché ciò che scriverai ti aiuterà a fare chiarezza sulle dinamiche delle tue relazioni.

Passo 1: Identifica una Relazione Significativa

Pensa a una relazione importante nella tua vita. Potrebbe essere con un amico, un collega, un partner, o un familiare. Prendi nota del nome della persona e del tipo di relazione che avete. Questo ti aiuterà a focalizzarti mentre esplori le sfide e le abilità coinvolte.

Passo 2: Rifletti sulle Sfide

Ora, prenditi un attimo per pensare alle difficoltà che affronti in questa relazione. Ci sono problemi di comunicazione? Divergenze di opinione che causano tensioni? Forse ci sono emozioni difficili da gestire o situazioni in cui non riesci a trovare un compromesso. Scrivi tutte queste sfide. Non c’è bisogno di giudicare o di cercare soluzioni in questo momento; semplicemente prendi nota di ciò che emerge.

Passo 3: Analizza le Tue Abilità

Dopo aver elencato le sfide, pensa alle abilità che metti in campo per affrontarle. Sei bravo ad ascoltare? Riesci a mantenere la calma durante i conflitti? Sei empatico o abile nel trovare soluzioni creative? Scrivi tutte le abilità che ritieni di possedere e che ti aiutano a gestire queste situazioni difficili.

Passo 4: Identifica le Aree di Crescita

Ora, considera le sfide che ti risultano più impegnative. C’è qualcosa che fatichi a superare? Potrebbe essere un segnale che ti manca qualche abilità specifica o che c’è spazio per migliorare. Pensa a quali competenze potresti sviluppare per affrontare meglio queste difficoltà. Scrivi quali abilità vorresti rafforzare.

Passo 5: Pianifica un’Azione Concreta

Scegli una delle abilità che hai identificato come area di crescita e pensa a un’azione concreta che puoi intraprendere per svilupparla. Forse potresti leggere un libro sulla comunicazione assertiva, partecipare a un workshop, o semplicemente fare un piccolo sforzo quotidiano per ascoltare più attentamente l’altra persona. Scrivi un piccolo obiettivo su cui puoi iniziare a lavorare subito.

 

Il segreto per mantenere una relazione sana e appagante sta nella capacità di accogliere le sfide come opportunità di crescita, sviluppando continuamente le proprie abilità e mantenendo vivo lo stato di flow. Così facendo, possiamo costruire legami profondi e duraturi, che ci accompagnano nel nostro percorso di vita, rendendolo più ricco e significativo.

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L’ebook “Scopri il Flow” di CapoLeader offre un’introduzione dettagliata a questo stato di immersione totale, con strategie pratiche per coltivarlo nelle attività quotidiane.
Attraverso esempi concreti e consigli pratici, imparerai a raggiungere il massimo rendimento in ogni ambito della tua vita.

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ARTICOLI DEL BLOG


EVENTO GRATUITO LA PALESTRA DEL FLOW: LA MOTIVAZIONE

Questo riscontro positivo ci ha portato a riflettere su come poter rendere l’esperienza del Flow ancora più accessibile e concreta. Così è nata l’idea delle “Pillole di Flow”: eventi online mensili, gratuiti, pratici e partecipativi, in cui approfondiremo i temi del Flow attraverso attività interattive, discussioni e strumenti applicabili fin da subito.

Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni, rendendo il percorso non solo teorico ma soprattutto pratico e coinvolgente. Lavoreremo in piccoli gruppi e coppie, creando uno spazio di confronto diretto e stimolante, ideale per approfondire nuove abilità e applicare immediatamente quanto appreso. Al termine di ogni incontro, sarete voi a scegliere il tema successivo, così da costruire insieme un percorso che risponda concretamente alle vostre necessità.


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NAVIGARE CON CONSAPEVOLEZZA: RIPRENDERE IL CONTROLLO

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
In questo articolo, ci concentreremo sulle caratteristiche del capitano, sulla sua capacità di gestire la rotta e di interagire con gli elementi che compongono la barca.


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COME RENDERE PIU’ PIACEVOLE IL TUO AMBIENTE DI LAVORO

ARTICOLO DEL BLOG:

COME RENDERE PIU' PIACEVOLE
IL TUO AMBIENTE LAVORATIVO

Possiamo modificare il nostro ambiente di lavoro per renderlo più piacevole? La risposta è si.

Possiamo modificare il nostro ambiente di lavoro per renderlo più piacevole? La risposta è si.

Nell’articolo di oggi della nostra “Palestra del Flow” capiremo come fare.

Ciascuno di noi ha il potere di influenzare il proprio ambiente di lavoro per renderlo più piacevole, accogliente e stimolante. 

Non siamo semplicemente spettatori passivi delle condizioni che ci circondano; abbiamo la capacità di apportare modifiche che possono migliorare significativamente la nostra esperienza quotidiana. 

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IL FLOW AL LAVORO

Il modo migliore per ottenere questo cambiamento è coltivare il flow, quello stato di totale immersione e soddisfazione in cui siamo così concentrati su ciò che facciamo che il tempo sembra volare, e il lavoro diventa non solo più produttivo, ma anche profondamente gratificante. 

Il flow ci permette di affrontare le sfide con entusiasmo, di lavorare con maggiore creatività e di sentirci più motivati e appagati.

Portare il flow nel nostro ambiente di lavoro non richiede rivoluzioni drastiche; spesso, sono i piccoli cambiamenti a fare la differenza.

Questi aggiustamenti possono includere la riorganizzazione dello spazio di lavoro per ridurre le distrazioni, la definizione di obiettivi chiari e raggiungibili, o la creazione di routine che ci aiutino a entrare nello stato mentale giusto. 

Anche semplici modifiche possono trasformare il nostro spazio di lavoro in un luogo dove il flow può emergere naturalmente, con il risultato di migliorare il nostro benessere, ridurre lo stress e aumentare la nostra motivazione intrinseca. 

Quando riusciamo a coltivare il flow, non solo miglioriamo la nostra produttività, ma rendiamo il nostro lavoro un’esperienza più appagante e significativa.

METTITI ALL’OPERA: IL METODO DELLE 4D

Ora tocca te. Per rendere più piacevole il tuo ambiente di lavoro ti proponiamo un esercizio basato sull’Appreciative Inquiry: il Metodo delle 4D. L’Appreciative Inquiry (AI) è un approccio al cambiamento organizzativo incentrato sulla valorizzazione degli aspetti positivi e sul potenziamento delle risorse già esistenti in azienda. Piuttosto che focalizzarsi su problemi o deficit, l’AI mira a scoprire e rafforzare ciò che funziona bene, guidando i dipendenti verso direzioni costruttive e motivanti. Attraverso la condivisione di storie di successo, questo metodo valorizza le capacità passate e presenti delle persone, stimolando discussioni che generano nuove idee e tracciano percorsi innovativi per il futuro. Il Metodo delle 4D si basa su quattro step da seguire:

1. Discover: scopri cosa sta funzionando bene all’interno del tuo ambiente lavorativo. 

■ Qual è stato il miglior momento che hai vissuto lavorando nel tuo ambiente attuale? Cosa lo ha reso così positivo?
■ Quali aspetti apprezzi delle tue modalità lavorative?
■ Riesci a ricordare un momento in cui hai risolto un problema lavorativo molto impegnativo? Cosa è successo? Cosa hai fatto per contribuire a creare la soluzione?

2. Dream: rifletti su cosa ti piacerebbe migliorare.

■ Se questo luogo funzionasse al meglio, cosa accadrebbe?
■ Quali sono i tuoi sogni per l’organizzazione?
■ Se avessi una bacchetta magica, quali cambiamenti implementeresti per rendere questo posto migliore e più di successo?

3. Design: Sviluppa un piano d’azione per realizzare i sogni emersi.

Concentrati sulle azioni concrete che ti servono per raggiungere questi obiettivi. Quali sono le modalità e le tempistiche? Quali sono gli indicatori che ti fanno capire di esserti avvicinato al tuo obiettivo?

4. Deliver: implementa i piani e le azioni ideati nella fase di progettazione.

E’ arrivato il momento di mettere in pratica il tuo piano d’azione.

Facciamo ora un esempio concreto di come si possa applicare questo metodo con azioni molto semplici. Ecco la storia di Paolo.

1. Discover: Scopri cosa sta funzionando bene

Un mercoledì pomeriggio, Elisa, una delle colleghe di Paolo, porta in ufficio una scatola di cioccolatini da condividere con il team. Questo gesto crea subito un’atmosfera più rilassata e positiva. I colleghi si prendono una pausa per gustare i cioccolatini insieme, il che porta a conversazioni spontanee e a un senso di comunità. Questo momento è particolarmente apprezzato, dimostrando come piccoli atti di gentilezza possano migliorare l’umore e la coesione all’interno del team.

2. Dream: Rifletti su cosa ti piacerebbe migliorare

Dopo aver vissuto quel momento positivo, Paolo riflette su come potrebbe essere l’ambiente di lavoro se tali occasioni di condivisione si verificassero più frequentemente. Immagina un ufficio in cui, ogni settimana, un collega diverso porti dolci o spuntini, creando così una tradizione settimanale. Questa idea potrebbe contribuire a mantenere alto il morale e a rafforzare il legame tra i membri del team.

3. Design: Sviluppa un piano d’azione

Paolo decide di trasformare questa idea in realtà. Organizza una riunione con il team per discutere e pianificare l’implementazione. La proposta è di instaurare una tradizione settimanale in cui, ogni venerdì pomeriggio, un collega diverso porterà dolci o spuntini per concludere la settimana lavorativa con un momento di convivialità. Si crea un calendario condiviso per organizzare i turni e si stabiliscono alcune linee guida: i dolci possono essere fatti in casa o acquistati, purché il gesto di condivisione rimanga al centro. Il successo dell’iniziativa verrà monitorato tramite il feedback dei colleghi e l’osservazione dell’impatto sull’atmosfera lavorativa.

4. Deliver: Implementa i piani e le azioni

La settimana successiva, Paolo segue il piano e porta dei biscotti fatti in casa il venerdì pomeriggio. Il team si riunisce per una pausa caffè più lunga del solito, condividendo i dolci e chiacchierando in modo informale. L’iniziativa riceve subito apprezzamenti e diventa un appuntamento atteso da tutti. Con il passare delle settimane, il calendario viene rispettato e l’iniziativa si consolida, contribuendo a un ambiente lavorativo più sereno e unito. La tradizione dei dolci settimanali diventa una parte integrante della cultura dell’ufficio.

Il Metodo delle 4D dell’Appreciative Inquiry offre un approccio efficace per migliorare l’ambiente lavorativo attraverso l’enfasi sugli aspetti positivi e la valorizzazione delle risorse esistenti. 

Scrivici nei commenti quali azioni vorresti implementare nel tuo ambiente di lavoro.

 

Bibliografia

  1. Cooperrider, D., & Whitney, D. D. (2005). Appreciative inquiry: A positive revolution in
    change. Berrett-Koehler Publishers.
  2. Cooperrider, D., Whitney, D. D., & Stavros, J. (2008). The appreciative inquiry
    handbook: For leaders of change. Berrett-Koehler Publishers.Paolo

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Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
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