ARTICOLO DEL BLOG:

RICONOSCERE I SINTOMI DELLO STRESS:
COME DIFENDERSI DAL NEMICO SILENZIOSO

Lo stress, quando raggiunge livelli eccessivi, non è solo un problema per il singolo dipendente ma anche per l’intera organizzazione.

La scorsa settimana abbiamo esplorato lo stress come un “nemico silenzioso” che minaccia le aziende, agendo spesso nell’ombra e causando danni che non sono sempre facili da individuare. Oggi facciamo il primo passo per proteggersi da questo pericoloso fattore di disturbo: imparare a riconoscere i sintomi dello stress, soprattutto quando si manifestano a livello individuale e collettivo. Identificare tempestivamente questi segnali è fondamentale per prevenire conseguenze dannose, sia per i singoli dipendenti che per l’intera organizzazione.

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Lo stress, quando raggiunge livelli eccessivi, non è solo un problema per il singolo dipendente ma anche per l’intera organizzazione. I sintomi di stress possono variare da persona a persona, ma solitamente si presentano in tre categorie principali: fisici, emotivi e comportamentali.

  • -Sintomi fisici: Il corpo è il primo a dare segnali di allarme. Mal di testa frequenti, insonnia, problemi digestivi e un senso di affaticamento cronico sono solo alcuni dei segnali che il corpo invia quando è sotto pressione. Se non riconosciuti e affrontati tempestivamente, questi disturbi possono diventare debilitanti, riducendo la capacità del lavoratore di concentrarsi, prendere decisioni e svolgere compiti quotidiani.

  • -Sintomi emotivi: L’ansia, l’irritabilità e la demotivazione sono sintomi psicologici comuni dello stress, che possono erodere il morale e la motivazione. I dipendenti stressati possono sentirsi sopraffatti dalle loro responsabilità, con una crescente difficoltà a gestire le emozioni. L’insoddisfazione sul lavoro e la perdita di fiducia nelle proprie capacità non solo compromettono il benessere individuale, ma minano anche la performance complessiva del team.

  • -Sintomi comportamentali: A livello comportamentale, lo stress si manifesta attraverso cambiamenti nelle abitudini quotidiane. Un aumento dell’assenteismo, la riduzione della produttività, la tendenza al ritiro sociale e la difficoltà a lavorare in squadra sono segnali che non devono essere sottovalutati. I dipendenti stressati possono anche reagire negativamente alle richieste, portando a conflitti interni e un ambiente di lavoro teso e poco collaborativo.

Lo stress non colpisce solo i singoli dipendenti, ma ha anche ripercussioni dirette sull’azienda. La ridotta produttività, l’aumento dei tassi di turnover e l’innalzamento dei costi legati a malattia e assenze possono compromettere gravemente il buon andamento dell’organizzazione. L’ambiente di lavoro diventa meno motivante e la capacità di innovare e adattarsi alle sfide quotidiane viene minata. Inoltre, l’impatto dello stress può manifestarsi in una diminuzione della qualità del servizio o del prodotto, compromettendo la reputazione dell’azienda stessa.

L’IMPORTANZA DI RICONOSCERE I SINTOMI: LA SFIDA PER HR E MANAGER

Per i leader aziendali, i manager e i responsabili delle risorse umane, riconoscere i segnali di stress all’interno dei propri team è fondamentale per intervenire prima che il problema diventi troppo grande. Tuttavia, come già accennato, questo non è sempre facile. Lo stress spesso si nasconde dietro comportamenti che potrebbero sembrare normali, come una temporanea flessione nelle performance o un momento di stanchezza, ma che, se non affrontati correttamente, possono trasformarsi in vere e proprie problematiche a lungo termine.

Le difficoltà nel riconoscere lo stress possono derivare dalla riluttanza dei dipendenti a condividere il proprio disagio, soprattutto in un contesto aziendale che non promuove la comunicazione aperta o che non ha ancora una cultura del benessere mentale. In questo contesto, i manager devono affinare la loro capacità di osservare segnali sottili e di mantenere un dialogo costante con il proprio team. Iniziative come valutazioni periodiche, feedback anonimi e check-in individuali possono rivelarsi utili per creare un ambiente in cui i dipendenti si sentano supportati.

QOMPRENDO: LA SOLUZIONE INNOVATIVA PER MONITORARE E MIGLIORARE IL BENESSERE AZIENDALE

Un potente strumento per affrontare questa sfida è Qomprendo, una piattaforma digitale che aiuta le aziende a monitorare in tempo reale il benessere dei propri dipendenti. Con Qomprendo, le aziende possono raccogliere feedback continui e anonimi, che consentono ai leader di comprendere meglio la situazione emotiva e fisica dei loro team. Questo approccio proattivo aiuta a individuare i segnali di stress in modo tempestivo, senza aspettare che diventino problematiche evidenti come il burnout. L’applicazione da anche l’opportunità di ricevere degli allert per segnalare alto rischio dimissioni in caso di situazioni ad alto stress.

La piattaforma permette di raccogliere e analizzare dati relativi a vari aspetti del benessere dei dipendenti, come la soddisfazione lavorativa, il carico emotivo e le condizioni fisiche. Qomprendo offre anche strumenti per monitorare il clima aziendale e favorire la comunicazione, facilitando interventi personalizzati per ogni dipendente. L’integrazione di questi strumenti nel quotidiano lavorativo permette di creare una cultura di supporto e consapevolezza che riduce il rischio di stress cronico e ne mitiga gli effetti.

Inoltre, Qomprendo offre ai manager e alle risorse umane la possibilità di individuare tempestivamente eventuali criticità e intervenire con azioni mirate, come supporto psicologico, formazione sul benessere e miglioramenti nel carico di lavoro. Questo approccio integrato non solo aiuta a prevenire l’esaurimento professionale, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro sano, in cui i dipendenti si sentono ascoltati, rispettati e motivati.

METTITI ALL’OPERA

In questo esercizio, ti invitiamo a fare una pausa e ascoltare davvero come ti senti al lavoro. L’obiettivo è riconoscere i segnali di stress che potrebbero essere sotto la superficie, così da poter agire prontamente per migliorare il tuo benessere e la tua produttività.

Durata: 15-20 minuti

1. Ascolta il corpo (7 minuti)

Prenditi un momento per fermarti e riflettere su come il tuo corpo reagisce alla giornata lavorativa. Pensa a questi segnali:

  • Sintomi fisici: Ti senti affaticato senza motivo, hai mal di testa o tensioni muscolari che non si spiegano? Hai notato difficoltà a dormire o ti svegli più stanco di quando ti sei coricato?

Chiudi gli occhi per un attimo e “ascolta” il tuo corpo. Fai una lista di tutto ciò che senti, anche le piccole sensazioni che normalmente ignori.

2. Esplora il tuo stato d’animo (5 minuti)

Ora rifletti su come ti senti emotivamente. Chiediti:

  • Ti senti più ansioso o irritato del solito?
  • Hai difficoltà a concentrarti o ti sembra che le piccole cose ti facciano perdere la pazienza?
  • Ti senti demotivato o come se avessi perso l’entusiasmo per il tuo lavoro?
  • Percepisci costanti minacce che ti drenano energie mentali e ti provocano ansia costantemente?
  • Nota qualsiasi cambia

Scrivi qualche parola che descriva il tuo stato d’animo nelle ultime giornate. Non censurarti, lascia fluire i pensieri.

3. Guarda i tuoi comportamenti (5 minuti)

Osserva come stai agendo ultimamente. Pensa a:

  • Hai smesso di interagire come prima con i colleghi o ti senti più isolato?
  • Hai notato di procrastinare di più o di sentirti sopraffatto da compiti che normalmente affronti con facilità?

mento nel tuo comportamento che possa indicare che lo stress sta influenzando la tua routine.

4. Trova una soluzione personale (3 minuti)

Ora che hai messo a fuoco i segnali di stress, pensa a come puoi intervenire. Qual è una piccola azione che puoi fare ogni giorno per ridurre lo stress?

  • Potresti fare delle pause più lunghe, praticare qualche minuto di respirazione profonda o riservare più tempo a un’attività che ti rilassa?
  • Come puoi cambiare il tuo approccio alle situazioni stressanti, per affrontarle con maggiore serenità?

Scrivi una strategia semplice che ti aiuterà a ridurre lo stress nella tua routine lavorativa.

Questo esercizio ti invita a diventare più consapevole di come il tuo corpo, la tua mente e le tue azioni rispondono allo stress. Riconoscere i segnali in modo tempestivo è il primo passo per recuperare il controllo e migliorare il tuo benessere. Ricorda: ascoltare te stesso è la chiave per prevenire il burnout e mantenere un buon equilibrio tra vita lavorativa e personale.

Riconoscere e affrontare tempestivamente i sintomi dello stress è un passo fondamentale per preservare la salute dei dipendenti e il successo dell’organizzazione. Le aziende che riescono a creare ambienti di lavoro che promuovono il benessere psicofisico sono più competitive, innovative e resilienti nel lungo termine. Strumenti come Qomprendo rappresentano una risorsa indispensabile per monitorare, comprendere e migliorare il benessere dei lavoratori, con un impatto positivo su produttività, soddisfazione e, in definitiva, sul successo aziendale.

Sei interessato a partecipare alle Pillole di Flow. Il prossimo evento sarà giovedì 10 Aprile ore 18-19.

L’argomento è Stress off – riprendere il controllo

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“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

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“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

FILIPPO POLETTITop Voice Linkedin e influencer del benessere al lavoro

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ARTICOLI DEL BLOG

QUANDO LA CONSAPEVOLEZZA INCONTRA IL FLOW

Ci sono leader che sanno tutto: strategie, numeri, strumenti. Ma quando si tratta di guidare le persone, spesso inciampano su qualcosa di molto più semplice — e molto più profondo: la consapevolezza di sé.

Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.

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ESSERE CREATIVI CON IL FLOW

Negli scorsi articoli ci siamo immersi nel mondo della collaborazione: abbiamo visto com’è fatta, cosa la nutre, come si distingue da quella versione “tutti amici in pausa caffè” che spesso viene confusa con il vero lavoro di squadra.

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I 5 NEMICI INVISIBILI DELLA COLLABORAZIONE

Tutti parlano di collaborazione. È sulla bocca dei manager, sulle pareti degli open space, nei valori aziendali e perfino nei badge dei convegni: “teamwork”, “co-creazione”, “insieme si va più lontano”.

Poi entri davvero in azienda, e spesso scopri che si lavora affiancati, ma non insieme. Che la comunicazione è un ping pong di mail in copia conoscenza. Che si fa prima a farsi le cose da soli che coinvolgere altri. E che le “riunioni collaborative” assomigliano a un monologo sotto anestesia.

La verità è che la collaborazione – quella vera – è fragile.
E ci sono nemici invisibili che, giorno dopo giorno, la logorano. Non si presentano alla porta, ma agiscono in silenzio, in profondità.
Ecco i cinque più pericolosi.

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COLLABORAZIONE ASSENTE? ECCO IL SUO COSTO

Parlare di collaborazione può sembrare una questione “soft”. Una di quelle cose belle da avere, ma non proprio vitali, come la ciliegina sulla torta.
Eppure… quando manca, non è solo la ciliegina a saltare, ma tutta la torta rischia di sbriciolarsi.

Perché quando un team non collabora, l’azienda comincia a perdere. Soldi veri.
E la cosa peggiore è che non si vede subito. Non c’è una fattura con scritto:

“Mese di maggio: -3.000€ per conflitti e silenzi in riunione”
ma il costo c’è. Eccome se c’è.

Vediamo i principali danni che si innescano quando la collaborazione va in crisi, con qualche dato preso da ricerche e fonti autorevoli.

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CAPOLEADER SOSTIENE MAKE-A-WISH

CapoLeader crede che il benessere, la motivazione e il senso profondo di realizzazione – ciò che chiamiamo Flow – non debbano essere un privilegio per pochi.

Per questo abbiamo deciso di donare l’1% del nostro fatturato a Make-A-Wish Italia, l’organizzazione che ogni giorno realizza i desideri di bambini affetti da gravi malattie, restituendo loro speranza, forza e gioia.

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TEAM FLOW: L’ARMONIA CHE FA LA DIFFERENZA

Hai mai vissuto un momento sul lavoro in cui nessuno controlla l’orologio, la chat aziendale è stranamente silenziosa (ma non perché siete tutti su LinkedIn), e le idee viaggiano come palline di ping pong tra colleghi sorridenti?

Ecco: benvenuto nel Team Flow, quel raro ma potentissimo stato in cui il tuo gruppo lavora così bene che potrebbe tranquillamente scrivere un album da Grammy… anche se state facendo una relazione su Excel.

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