Qualche settimana fa abbiamo parlato di come essere felici a lavoro, in particolare in Google, raccontando l’esperienza di Chade-Meng Tan, ex ingegnere di Google e fondatore del corso “Search Inside Yourself”. Oggi facciamo un passo in più e grazie ad un interessante video, proprio di Chade-Meng Tan, scopriremo come raggiungere il successo a lavoro con la compassione.

L’uomo più felice del mondo è il monaco buddista Matthieu Ricard. Il suo cervello è stato scannerizzato con l’fMRI ed è emerso è che il suo livello di felicità abbia raggiunto livelli mai visti.
A che cosa stava pensando durante l’esperimento?

Semplicemente stava meditando sulla compassione.
La compassione può diventare un importante strumento di successo se utilizzato correttamente dalle aziende, poichè permette di passare dall'”io” al “noi”. Un leader compassionevole sta mettendo le basi per diventare un “Leader di livello 5”, ovvero un leader che abbia due importanti caratteristiche: l’umiltà e l’ambizione. Queste persone sono molto motivate, ma la loro ambizione non è focalizzata su se stessi, ma sul raggiungimento di un bene più grande. Questo approccio è misurabile attraverso il famoso QM “Quoziente di significato (quotient of meaning)”, di cui abbiamo già parlato in precedenza.

Abbiamo visto che essere felici a lavoro è possibile con la compassione. Per riuscirci è necessario allenarsi creando delle abitudini mentali basate sulla bontà e sulla gentilezza. La conseguenza sarà un aumento della fiducia, che a sua volta creerà il terreno per coltivare la compassione. Grazie a questo circolo virtuoso le aziende saranno degli ambienti dove le persone possano essere felici, soddisfatte, produttive e libere di sperimentare il flow.

essere felici a lavoro

L’antifragilità è un concetto introdotto dallo scrittore Nassim Nicholas Taleb per descrivere sistemi che non solo resistono alle incertezze e alle difficoltà, ma ne traggono anche vantaggio.
In un mondo in cui i cambiamenti tecnologici e climatici stanno diventando sempre più frequenti e imprevedibili, le aziende che si adattano meglio alle incertezze hanno maggiori possibilità di successo. Per essere antifragili, le aziende, hanno bisogno di una leadership antifragile e di una vision antifragile.

In questo video vediamo quali sono le caratteristiche di un’organizzazione antifragile.

Vuoi sapere come sviluppare una leadership antifragile nella tua organizzazione? Manda una mail a contatta@capoleader.com

 

leadership antifragile

Nelle ultime due settimane abbiamo parlato dell’importanza delle emozioni positive in azienda, approfondendo il legame tra leadership e intelligenza emotiva.

L’intelligenza emotiva è una qualità fondamentale per una leadership efficace, poiché consente di creare relazioni positive con i propri collaboratori, gestire situazioni complesse e prendere decisioni sagge.

Questa settimana vi proponiamo un video in cui Daniel Goleman spiega come valutare il proprio livello di intelligenza emotiva.

Essere consapevoli del proprio livello di intelligenza emotiva è molto importante. Il passo successivo è quello di intraprendere un percorso di allenamento di questa competenza che consenta di migliorare la qualità delle relazioni interpersonali e la capacità di gestire le situazioni difficili.

 

La settimana scorsa abbiamo parlato delle 10 emozioni positive che si possono sperimentare al lavoro per aumentare il benessere delle persone. In questo articolo faremo un passo avanti e andremo ad approfondire il concetto di intelligenza emotiva e flow.

L’intelligenza emotiva può essere definita come la capacità di un individuo di riconoscere, distinguere, etichettare e gestire le emozioni proprie e degli altri. E’ un costrutto relativamente recente poiché è stato introdotto nel 1990, dai professori Peter Salovey e John D. Mayer. Nel 1995 lo psicologo Daniel Goleman ha ripreso il costrutto di intelligenza emotiva rendendolo famoso grazie al suo libro “Intelligenza emotiva: che cos’è e perché può renderci felici.”

Secondo il modello introdotto da Goleman, l’intelligenza emotiva comprende una serie di capacità e competenze che guidano l’individuo, soprattutto nel campo della leadership, e che permettono di instaurare migliori rapporti sociali, prendere decisioni in linea con le proprie motivazioni e mantenere un livello di autostima elevato.

Secondo Goleman, i 5 pilastri che costituiscono l’intelligenza emotiva sono:

  1. Consapevolezza di sé: è intesa come la capacità di riconoscere le proprie emozioni, i propri punti di forza, i propri limiti e le proprie debolezze, e come queste caratteristiche personali siano in grado di influenzare gli altri.
  2. Gestire le proprie emozioni: è la capacità di gestire le proprie emozioni e sentimenti, adattandoli alle diverse situazioni che possono presentarsi, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.
  3. Motivazione: è la capacità di riconoscere i pensieri negativi e di trasformarli in pensieri positivi che siano in grado di motivare sé stessi e gli altri, impegnandosi e restando costante nonostante le possibili avversità.
  4. Empatia: è la capacità di comprendere e percepire le emozioni delle altre persone, ascoltando in modo attivo, senza farsi condizionare dai pregiudizi.
  5. Abilità sociali: consiste nella capacità di gestire le relazioni con le persone allo scopo di indirizzarle verso il raggiungimento di un determinato obiettivo, comunicando in modo efficace, gestendo i conflitti e cooperando in team.

Riuscire a riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle delle altre persone non è semplice, serve un allenamento costante. Quindi, come possiamo fare pratica?

La mappa del Flow

Un modo per allenare la propria intelligenza emotiva è utilizzare un serious game come Fligby, in cui attraverso una simulazione, il partecipante assumerà il ruolo di Direttore Generale di un’azienda, gestendo un team di 7 persone, raggiungendo obiettivi e dando feedback.
Alla fine della partita, il gioco restituisce un report molto dettagliato su 29 abilità di leadership essenziali per diventare un buon leader, tra queste è presente l’intelligenza emotiva.
E’ possibile capire il proprio livello osservando il punteggio ottenuto su una scala da 1 a 100 e confrontandosi con il punteggio medio ottenuto dagli altri giocatori. Essere consapevoli del proprio livello di intelligenza emotiva è il primo step per potenziare questa competenza.

L’intelligenza emotiva è una skill importante per un leader, per questo motivo i giocatori di Fligby possono avvalersi di uno strumento molto utile per allenarsi: la mappa del Flow.

intelligenza emotiva e flow

 

Possiamo definire la mappa del Flow come un “radar delle emozioni”, in cui sono presenti otto stati emotivi che possono essere sperimentati dalle persone del proprio team:

  • Apatia: paragonabile a uno stato di indifferenza e mancanza di interesse
  • Preoccupazione: preoccupandosi, l’attenzione si sposta verso la negatività; i problemi diventano più grandi e le soluzioni sembrano non esistere
  • Ansia: è il timore per qualcosa che non è ancora successo e può causare il congelamento di qualcuno
  • Eccitazione: aumentando gli stimoli, le persone rispondono in modo più attento al loro ambiente
  • Flow: stato mentale in cui le persone sono completamente concentrate sull’attività o sul compito
  • Controllo: praticando, le abilità alla fine verranno applicate in modo routinario, con il rischio che il livello di abilità sia superiore alla sfida per eseguire un certo compito
  • Rilassamento: calma e assenza di eccitazione
  • Noia: nessun interesse per l’ambiente circostante, noioso, affaticato

Ogni volta che viene presa una decisione, il gioco mostra quale stato mentale sia stato assunto dai propri collaboratori. L’obiettivo principale è quello di capire come portare le persone nello stato di Flow. Più le persone sperimentano il Flow, più saranno coinvolte e soddisfatte delle proprie attività e di conseguenza raggiungeranno le loro migliori performance.

“Riuscire a entrare nel Flow è la massima espressione dell’intelligenza emotiva”, scrive Goleman, “nel flow le emozioni non sono solamente contenute e incanalate, ma positive, energizzate e in armonia con il compito cui ci si sta dedicando […] La caratteristica del Flow è una sensazione di gioia spontanea, perfino di rapimento. Poiché il flow ci fa sentire così bene, esso è di per se stesso gratificante.”
Uno strumento come la mappa del Flow è molto utile per capire l’impatto delle proprie decisioni sugli altri. Conoscere lo stato mentale attuale delle proprie persone permette di capire come aiutarle ad avvicinarsi allo stato di Flow. Per esempio se vediamo che un collaboratore sta sperimentando uno stato di ansia, possiamo decidere di diminuire la difficoltà del compito che sta svolgendo, oppure possiamo aiutarlo a sviluppare nuove competenze per far fronte alle sfide.

Ogni nostro comportamento, decisione o discorso avrà delle conseguenze emotive sulle altre persone. Nella realtà non è possibile avere un radar che ci indichi le emozioni che le altre persone stanno provando, però, molti leader, dopo aver concluso i percorsi con noi, decidono di inventare degli strumenti che li possano aiutare a migliorare la comunicazione con il proprio team. Riuscire a far sentire le persone accolte e comprese creerà un clima di fiducia, che a sua volta migliorerà la soddisfazione, l’engagement e la produttività.

Sperimentare emozioni positive sul lavoro non è solo utile per il benessere individuale, ma ci rende più creativi, più intraprendenti e resilienti. Di conseguenza questo va a ridurre lo stress sperimentato, aumentando il nostro coinvolgimento e la nostra soddisfazione.

Vediamo quali sono le principali emozioni positive sperimentate in azienda, come possono essere vissute sul posto di lavoro e come possono aumentare il benessere sul posto di lavoro.

1. GIOIA

Solitamente proviamo gioia in seguito ad un evento particolare. La gioia è momentanea ed è caratterizzata da alti livelli di felicità e euforia. Per riuscire a vivere un momento di felicità prolungata è possibile cercare di creare più momenti di gioia.

Ad esempio si potrebbe riunire il team e festeggiare ogni volta che viene raggiunto un traguardo o un’importante vendita.
Oppure si possono riconoscere pubblicamente gli sforzi delle proprie persone, celebrando l’impegno e il raggiungimento degli obiettivi.
O ancora, si potrebbero organizzare degli eventi extra lavorativi come gare sportive, feste ed eventi sociali.

2. GRATITUDINE

Quando parliamo di gratitudine ci riferiamo al fatto di essere grati per quello che si ha piuttosto che concentrarci su quello ci manca.
Esprimere gratitudine è un’azione molto potente ed efficace, ma deve essere fatto in modo autentico.

Alcuni esempi potrebbero essere il fatto di ringraziare un collega quando finisce di svolgere un compito che gli abbiamo chiesto, oppure essere grato perchè nel proprio lavoro si utilizzino le proprie competenze, o ancora essere grato per avere un lavoro.
Una cultura aziendale basata sulla gratitudine aiuta a creare un clima positivo in cui le persone si sentano apprezzate per quello che fanno e di conseguenza si impegneranno di più perchè sentono che il loro contributo è importante per l’azienda.

3. SERENITA’

La serenità è lo stato mentale legato all’engagement.

La serenità è anche uno stato di pace in cui si è contenti di ciò che si ha e di ciò che si è.
Sul lavoro, sperimentare un senso di serenità vuol dire rimanere calmi sotto pressione ed essere completamente presenti con il compito che si sta svolgendo, invece di pensare a tutto ciò che è sulla lista di cose da fare.

4. CURIOSITA’

La curiosità è un piacevole stato motivazionale che implica la tendenza a riconoscere e cercare informazioni ed esperienze nuove e stimolanti.

Essere curiosi ci permette di essere aperti verso nuove prospettive, ampliando la nostra visione del mondo, ponendoci continuamente domande e cercando le risposte. La nostra mente, quindi, sarà sempre attiva e in movimento.
La curiosità può portarci a scoprire nuove competenze, nuove idee e nuovi interessi, oltre a migliorare la nostra memoria e la nostra connessione con i nostri colleghi.

5. SPERANZA

La speranza è la convinzione che le cose andranno per il meglio, anche quando qualcosa non va come previsto.

E’ forse la più grande forma di ottimismo, una caratteristica fondamentale per il benessere dei dipendenti.
La speranza continua a spingerci avanti nonostante le battute d’arresto o le critiche, ci porta a credere che le cose miglioreranno e che avremo successo nel raggiungimento dei nostri obiettivi.

La speranza alimenta la nostra motivazione e di conseguenza ci rende felici e soddisfatti di quello che facciamo.

6. ORGOGLIO

È importante celebrare i propri risultati, specialmente quando si riesce a realizzare qualcosa che si riteneva irraggiungibile o quando si ottiene un risultato che ha richiesto molto tempo e sforzi per essere completato.

L’orgoglio sul lavoro potrebbe essere: riconoscere che si ha guidato bene la propria squadra, riconoscere il proprio valore e il proprio contributo dandosi una pacca sulla spalla per un lavoro ben fatto.
Essere orgogliosi del lavoro svolto ha un forte impatto sull’autoefficacia e, di conseguenza, aumenterà la propria motivazione e soddisfazione lavorativa.

7. DIVERTIMENTO

Divertirsi nel proprio lavoro è essenziale per essere soddisfatti e motivati. Se ci si diverte lavorando, le prestazioni migliorano qualitativamente e quantitativamente.
Inoltre, ridere e scherzare con i propri colleghi migliora il clima aziendale.

8. ISPIRAZIONE

Per ispirazione intendiamo l’idea di aumentare la nostra motivazione assistendo a qualcosa.
L’ispirazione può essere trovata in qualsiasi cosa e in qualsiasi momento: da un discorso, dall’arte, dalla natura o da un film.

Tra gli innumerevoli vantaggi, l’ispirazione sul posto di lavoro può aiutare a costruire e motivare i team, aumentare il coinvolgimento dei dipendenti, formulare nuove strategie o concettualizzare nuove idee. Inoltre, aiuta ad entrare in Flow migliorando la nostra concentrazione e attenzione.

9. STUPORE

Mentre l’ispirazione può motivare ad agire, lo stupore permette di provare la sensazione di meraviglia, ovvero quell’emozione evocata dall’assistere a qualcosa di grandioso, in grado di scatenare un senso di apprezzamento travolgente.
Al lavoro, lo stupore potrebbe nascere, ad esempio, facendo un passo indietro e guardando ciò che il proprio team ha raggiunto.

Lo stupore può, a sua volta, portare all’ispirazione.
Ad esempio, essere stupito per le capacità o le caratteristiche di un collega potrebbe ispirarti a fare lo stesso, spingendoti fuori dalla tua zona di comfort.

10. AMORE

L’amore è una delle emozioni più potenti e quando riusciamo a sperimentarla, ci sentiamo connessi ed euforici.

L’amore al lavoro riguarda il far sapere ai propri colleghi quanto li apprezziamo, mostrare rispetto e cura.
Mostrare amore è il modo migliore per costruire una cultura sul posto di lavoro di accoglienza, fiducia e unità.
L’amore è un sentimento di affetto profondo e duraturo per qualcuno, può riferirsi ad un singolo individuo, un gruppo di persone, o anche a tutta l’organizzazione.

emozioni positive al lavoro

Le emozioni positive al lavoro rappresentano un ottimo strumento per migliorare il benessere dei lavoratori. Riconoscerle in se stessi e negli altri è il primo passo da fare per comprenderne la grande potenzialità. Quando le persone stanno bene, lavorano meglio e riescono a raggiungere le loro massime performance.

Quali altre emozioni positive, secondo te, sono importanti in azienda?