ARTICOLO DEL BLOG:

L'IDENTIKIT DELLA PERSONA
ANTIFRAGILE

L’arte di imparare dagli errori, abitare l’incertezza e ritrovare il flow ogni volta che vacilla.

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

Nell’ articolo della settimana scorsa abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.

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1. SA CHE L’ERRORE È UNA PALESTRA

Le persone antifragili non hanno paura di sbagliare.
Non perché amino il fallimento, ma perché hanno capito che ogni errore è un feedback.
Invece di chiedersi “Perché mi è successo?”, si chiedono “Cosa posso imparare da questo?”.

È un cambio di prospettiva potente: l’errore smette di essere una minaccia e diventa uno strumento di crescita.
È la stessa mentalità che ti permette di restare nel flow anche quando qualcosa va storto: invece di bloccare il flusso per la frustrazione, aggiusti il tiro, impari e riparti.

2. ABITA L’INCERTEZZA

Chi è antifragile non cerca di eliminare l’incertezza, ma impara a starci dentro.
Sa che la vita non è una linea retta, ma un percorso pieno di curve, deviazioni e strade secondarie.
Invece di bloccarsi quando le cose non vanno come previsto, osserva, ascolta, adatta.

E qui il collegamento con il flow è diretto: per entrare nel flusso serve accettare di non controllare tutto.
Serve fidarsi del processo, lasciare che la concentrazione guidi l’azione.
L’antifragile non ha bisogno di sapere come andrà: gli basta sapere che qualunque cosa accada, saprà gestirla.

3. TRASFORMA LO STRESS IN ENERGIA

Non tutto lo stress è negativo.
C’è uno stress “buono” — l’eustress — che ci attiva, ci motiva, ci spinge ad agire.
L’antifragile sa riconoscere questa energia e usarla a suo favore.
Invece di evitarla, la incanala nel miglioramento, proprio come un atleta che sente la fatica ma continua a muoversi nel ritmo giusto.

È così che si allena la capacità di entrare più spesso nel flow: mantenendo la sfida al livello giusto, senza cercare il comfort a tutti i costi.

4. CERCA IL FLOW COME BUSSOLA

Le persone antifragili hanno una specie di bussola interna: cercano il flow.
Non quello “perfetto”, da manuale, ma quello realistico — fatto di concentrazione, impegno e piccole soddisfazioni quotidiane.

Sanno che quando sono nel flow stanno imparando, evolvendo, crescendo.
E sanno anche che per arrivarci serve attraversare momenti di fatica, confusione o noia.
Non li evitano: li attraversano, consapevoli che sono il prezzo naturale della crescita.

5. NON SI IDENTIFICANO CON IL RISULTATO

Essere antifragili significa anche questo: non farsi definire da un successo o da un errore.
Il valore non dipende da come vanno le cose, ma da come le affronti.
Quando qualcosa non funziona, l’antifragile non crolla, perché non lega la sua autostima al risultato.
Si rimette in gioco, osserva, sperimenta — e proprio così diventa più forte.

METTITI ALL’OPERA

L’ESERCIZIO DELL’ERRORE UTILE

Allenare l’antifragilità non significa cercare problemi… ma imparare a usarli bene.
Ti propongo un esercizio semplice, ma potentissimo: l’errore utile.

👉 Passaggio 1 — Scegli un piccolo errore recente.
Qualcosa che ti ha infastidito: un ritardo, una dimenticanza, un progetto andato storto, una parola detta male.

👉 Passaggio 2 — Rispondi a tre domande:

  1. Cosa ho imparato da questa situazione?

  2. Cosa posso fare diversamente la prossima volta?

  3. Cosa mi dice questo su di me (sui miei limiti, bisogni, o reazioni)?

👉 Passaggio 3 — Trova il tuo “micro-passaggio antifragile”.
Scegli un’azione piccola — una cosa che puoi cambiare o provare subito per migliorare di un millimetro.

E poi osservala nel tempo: come cambia la tua reazione quando qualcosa non va come previsto?
Se inizi a sentirti meno in balia dell’errore e più capace di imparare da esso, sei già più antifragile di ieri.

Essere antifragili non è un punto d’arrivo, è un allenamento continuo.
Ogni sfida, ogni imprevisto, ogni momento in cui perdi il flow può diventare un’occasione per ampliare la tua capacità di ritrovarlo.
E più alleni questa mentalità, più scopri che non serve evitare gli urti: basta imparare a danzare con loro.

Vuoi continuare ad approfondire questo argomento? Iscriviti alle pillole di Flow del 21 ottobre dalle 18 alle 19 sul Flow antifragile e impara a saltare gli ostacoli, sfruttare le tue risorse e crescere sempre, affrontando il cambiamento con entusiasmo e leggerezza.

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IL FLOW PER LA FELICITA' E IL SUCCESSO

LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.

IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

FILIPPO POLETTITop Voice Linkedin e influencer del benessere al lavoro

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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

Nel primo articolo abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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METTITI NEI PANNI DI UN DIRETTORE GENERALE: LA SFIDA CHE OGNI HR DOVREBBE PROVARE

Negli ultimi anni il ruolo delle Risorse Umane è stato rivoluzionato.
Non si tratta più soltanto di gestire selezione, contratti o pratiche amministrative: oggi gli HR sono chiamati a essere protagonisti del cambiamento all’interno delle organizzazioni.

Questo significa avere la responsabilità non solo di gestire le persone, ma di guidare processi trasformativi che toccano la cultura aziendale, l’engagement, la leadership e persino il benessere individuale.
Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

Leggi l'articolo »

BUSINESS CASE: LAVORARE SU INADEGUATEZZA E SOLITUDINE CON LA REALTA’ VIRTUALE

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato delle 9 sfide della leadership: quei momenti che ogni manager si trova ad affrontare e che spesso diventano veri e propri blocchi. Tra queste: il senso di inadeguatezza, la solitudine professionale, raggiungere gli obiettivi, i conflitti gonfiati, il peso sulle spalle, il buco nero del tempo, il cuore congelato, le strade che si dividono, la diversità che arricchisce.

Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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SEI LEADER O SEI SOLO CAPO? 9 SFIDE

Il cambiamento non bussa alla porta chiedendo permesso: entra, si siede e spesso ribalta pure qualche sedia. Non lo scegliamo noi, ma lui sceglie noi, mettendoci davanti a prove che sembrano sempre un po’ troppo grandi. In realtà, sono opportunità travestite da sfide

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IL CAMBIAMENTO È L’ONDA. IL FLOW È LA TAVOLA DA SURF

Il cambiamento: a sentirlo nominare, molti di noi si irrigidiscono.
C’è chi lo vive come una minaccia, chi come un fastidio, chi addirittura come un terremoto che arriva a scompigliare tutte le certezze. È normale: siamo programmati per cercare stabilità, e il nostro cervello ama le abitudini perché le associa a sicurezza.

Il problema è che la vita non chiede mai il permesso. Cambia e basta. Cambia il contesto, cambiano le persone attorno a noi, cambiano i nostri bisogni, cambiamo noi stessi. Possiamo scegliere se restare ancorati alla riva o se provare a cavalcare l’onda.

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ANTIFRAGILITA' E FLOW:
IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Impara a danzare con le sfide e lascia che ti portino verso il tuo flow.

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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FRAGILE, RESILIENTE O ANTIFRAGILE?

Facciamo un piccolo gioco mentale: immagina tre oggetti.

  • Fragile: un bicchiere di cristallo. Cade? Si rompe. Fine della storia.

  • Resiliente: una pallina di gomma. Cade? Rimbalza. Resta uguale, non peggiora, ma neanche migliora.

  • Antifragile: i tuoi muscoli. Li metti sotto stress in palestra e non solo resistono, ma crescono.

L’antifragile non si limita a resistere: usa lo stress per migliorare. Non cerca di evitare le scosse, le accoglie. E, in un certo senso, le trasforma in nutrimento.

Essere antifragili non significa diventare supereroi invincibili. Significa scegliere di fare delle difficoltà un terreno fertile, invece che un deserto.

IL COLLEGAMENTO CON IL FLOW

Ora, qui entra in gioco un concetto che conosciamo bene: il flow.
È quello stato magico in cui sei completamente immerso in quello che fai. Le ore passano senza accorgertene, il tempo vola e ogni gesto sembra fluire senza sforzo.

Il flow nasce proprio quando c’è un equilibrio tra sfida e abilità:

  • Se la sfida è troppo facile → subentra la noia.

  • Se è troppo difficile → arriva l’ansia.

  • Se è “giusta” → ecco il flow.

E allora l’antifragilità cosa c’entra? È la mentalità che ti permette di andare oltre.
Ogni volta che esci dal flow perché la sfida diventa troppo grande, hai tre possibilità:

  • -Romperti (fragile).

  • -Resistere a denti stretti (resiliente).

  • -Crescere, adattarti, potenziare le tue abilità (antifragile).

Ed è proprio questa terza strada che allarga la tua “zona di flow”. Significa che diventi sempre più bravo a ritrovare quello stato di equilibrio, anche in contesti che prima ti sembravano impossibili.

COME COLTIVARE ANTIFRAGILITÀ NEL QUOTIDIANO

Non serve stravolgere la vita: l’antifragilità si allena in gesti semplici e quotidiani.

  • Accogliere l’imperfezione: non ogni giornata sarà “da flow”, ma ogni piccola caduta può insegnarci qualcosa.

  • Vivere le emozioni: anche quelle scomode. Non vanno negate, vanno ascoltate. Sono segnali di dove serve crescere.

  • Allenare piccoli passi: esporsi a micro-sfide, qualcosa che ci fa uscire leggermente dalla comfort zone. È come un muscolo che cresce piano piano.

  • Celebrarsi nei progressi invisibili: a volte la vera vittoria non è “fare di più”, ma affrontare con più calma quello che prima ci metteva in crisi.

METTITI ALL’OPERA

Scrivi la tua “lettera dal futuro”.

  1. Pensa a una sfida che stai vivendo adesso o che temi di dover affrontare a breve.

  2. Immagina di incontrare te stesso tra un anno, una versione di te che ha già superato quella sfida ed è diventata più forte grazie ad essa.

  3. Ora scrivi una breve lettera da quella versione futura a te stesso oggi. Nella lettera, il “te del futuro” ti racconta:

    • -cosa ha imparato da quella difficoltà,

    • -come è cresciuto,

    • -quali nuove risorse ha scoperto.

  4. Leggi la lettera ad alta voce: noterai che il tono cambia. Non è più solo la paura del presente a parlare, ma la voce della tua antifragilità in costruzione.

Questo esercizio ti aiuta a guardare oltre la fatica immediata, a immaginare già la crescita possibile, trasformando l’incertezza in fiducia creativa.

Quindi perchè è importante allenare l’antifragilità?

Perché ribalta il copione. Non sei più vittima degli urti della vita, né un eroe che sopporta tutto con pazienza: diventi un collezionista di sfide.

Ogni ostacolo non è più solo un intruso da respingere, ma un’occasione per allargare i confini del tuo flow.
È un invito a vedere il caos come movimento creativo, l’incertezza come possibilità, la difficoltà come un varco verso nuove risorse.

E soprattutto, l’antifragilità dona una sensazione di leggerezza. Perché smetti di vivere con l’ansia di proteggerti a tutti i costi e inizi a vivere con la fiducia che, qualunque cosa accada, potrai crescere da lì.

👉 In fondo, il segreto non è evitare le cadute, ma imparare a rialzarsi ogni volta un po’ più forti, un po’ più consapevoli, un po’ più vicini al nostro flow.

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“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

Nel primo articolo abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

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METTITI NEI PANNI DI UN DIRETTORE GENERALE: LA SFIDA CHE OGNI HR DOVREBBE PROVARE

Negli ultimi anni il ruolo delle Risorse Umane è stato rivoluzionato.
Non si tratta più soltanto di gestire selezione, contratti o pratiche amministrative: oggi gli HR sono chiamati a essere protagonisti del cambiamento all’interno delle organizzazioni.

Questo significa avere la responsabilità non solo di gestire le persone, ma di guidare processi trasformativi che toccano la cultura aziendale, l’engagement, la leadership e persino il benessere individuale.
Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

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Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato delle 9 sfide della leadership: quei momenti che ogni manager si trova ad affrontare e che spesso diventano veri e propri blocchi. Tra queste: il senso di inadeguatezza, la solitudine professionale, raggiungere gli obiettivi, i conflitti gonfiati, il peso sulle spalle, il buco nero del tempo, il cuore congelato, le strade che si dividono, la diversità che arricchisce.

Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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SEI LEADER O SEI SOLO CAPO? 9 SFIDE

Il cambiamento non bussa alla porta chiedendo permesso: entra, si siede e spesso ribalta pure qualche sedia. Non lo scegliamo noi, ma lui sceglie noi, mettendoci davanti a prove che sembrano sempre un po’ troppo grandi. In realtà, sono opportunità travestite da sfide

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IL CAMBIAMENTO È L’ONDA. IL FLOW È LA TAVOLA DA SURF

Il cambiamento: a sentirlo nominare, molti di noi si irrigidiscono.
C’è chi lo vive come una minaccia, chi come un fastidio, chi addirittura come un terremoto che arriva a scompigliare tutte le certezze. È normale: siamo programmati per cercare stabilità, e il nostro cervello ama le abitudini perché le associa a sicurezza.

Il problema è che la vita non chiede mai il permesso. Cambia e basta. Cambia il contesto, cambiano le persone attorno a noi, cambiano i nostri bisogni, cambiamo noi stessi. Possiamo scegliere se restare ancorati alla riva o se provare a cavalcare l’onda.

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METTITI NEI PANNI DI UN DIRETTORE GENERALE:
LA SFIDA CHE OGNI HR DOVREBBE PROVARE

Un’esperienza immersiva per capire davvero cosa significa guidare persone, decisioni e risultati.

Negli ultimi anni il ruolo delle Risorse Umane è stato rivoluzionato.
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Ogni giorno gli HR devono affrontare sfide sempre più complesse, come:

  • -Aumentare l’engagement dei collaboratori, in contesti caratterizzati da lavoro ibrido, remote working e alti tassi di turnover.

  • -Trattenere i talenti, creando percorsi di crescita reale e motivazione autentica.

  • -Supportare manager e team nel gestire cambiamenti organizzativi senza perdere produttività né qualità.

  • -Promuovere benessere e work-life balance, mentre la pressione sugli obiettivi resta elevata e le aspettative aumentano.

Un compito tutt’altro che semplice: perché oggi non bastano più corsi teorici o slide infinite, ma servono esperienze formative immersive, capaci di allenare davvero le soft skills e di restituire dati misurabili, concreti e utili.

ECCO COME RISPONDIAMO ALLE SFIDE DEGLI HR

La FLE HR Edition è una simulazione manageriale interattiva in cui vestirai i panni del Direttore Generale di una cantina californiana.
Durante il gioco dovrai prendere decisioni strategiche e gestionali che influenzeranno collaboratori, risultati e clima aziendale.

Mentre giochi, l’algoritmo di FLIGBY analizzerà 29 competenze chiave di leadership e sviluppo organizzativo, offrendoti un feedback scientifico e dettagliato.

Ecco cosa la rende unica per un HR:

Allenamento concreto delle soft skills: comunicazione, decision making, gestione dei conflitti, motivazione dei team.
Report personalizzati e misurabili: riceverai un’analisi delle tue competenze, con punti di forza e aree di miglioramento.
Applicabilità immediata: potrai integrare il metodo direttamente nei tuoi progetti HR, formativi o di talent management.

I CONTENUTI ESCLUSIVI DELLA “HR EDITION”

La HR Edition non è una semplice estensione del gioco: è stata progettata come un vero e proprio percorso dedicato agli HR, arricchito da contenuti esclusivi e strumenti pratici che vanno ben oltre la simulazione.

Se con la versione standard della Fligby Leadership Experience ti metti nei panni di un Direttore Generale e impari a prendere decisioni complesse, la HR Edition fa un passo in più: ti offre materiali, spunti e approfondimenti mirati che parlano direttamente al tuo ruolo di professionista delle Risorse Umane.

Ecco cosa troverai:

🔹 FOCUS STRATEGICI SU ENGAGEMENT, RETENTION E CHANGE MANAGEMENT
Tre grandi sfide che ogni HR si trova ad affrontare quotidianamente, affrontate con esempi concreti, schede di approfondimento e chiavi di lettura pratiche.
Non si tratta solo di concetti teorici, ma di strumenti operativi per capire come mantenere le persone motivate, come trattenere i talenti in azienda e come accompagnare i team nei momenti di trasformazione senza blocchi né resistenze.

🔹 CASI PRATICI DI UTILIZZO DI FLIGBY IN AZIENDA
Scoprirai come altre organizzazioni hanno già usato la simulazione per progetti di formazione manageriale, valutazione delle competenze e sviluppo dei talenti.
Potrai vedere best case reali e prendere ispirazione per i tuoi progetti HR, avendo la possibilità di immaginare come integrare FLIGBY in maniera immediata e personalizzata nei tuoi percorsi di sviluppo.

🔹 BEST PRACTICE PRONTE ALL’USO
La HR Edition ti mette a disposizione linee guida operative per inserire la simulazione all’interno di percorsi di crescita manageriale, talent management e change management.
Avrai accesso a una vera e propria “cassetta degli attrezzi” da utilizzare con i tuoi manager, team leader o high potential, così da portare subito valore alla tua organizzazione.

In altre parole, con la HR Edition non solo giocherai e vivrai in prima persona la sfida di un Direttore Generale, ma scoprirai come questo strumento può diventare un alleato strategico per il tuo lavoro quotidiano.

  • Non un gioco fine a se stesso, ma una metodologia concreta per sviluppare e misurare le soft skills.

  • Non un’esperienza isolata, ma un percorso che puoi replicare e scalare all’interno della tua organizzazione.

  • Non un semplice strumento formativo, ma una leva potente per guidare la trasformazione aziendale con dati, feedback e best practice a supporto delle tue decisioni.

Con la HR Edition, il cambiamento smette di essere un ostacolo e diventa finalmente un terreno fertile per far crescere persone, team e cultura organizzativa.

LA PROMO DI OTTOBRE: UN’OCCASIONE DA NON PERDERE

Per il lancio ufficiale di ottobre, Capoleader ha pensato a una promozione esclusiva, dedicata a tutti gli HR che desiderano vivere in prima persona la potenza di un’esperienza formativa diversa dal solito.
Non si tratta di una semplice offerta, ma di un’occasione concreta per scoprire uno strumento innovativo, testarlo e iniziare subito a portarne i benefici all’interno della propria organizzazione.

Un’opportunità unica per:
Sperimentare la Fligby Leadership Experience – HR Edition, entrando nel ruolo di un Direttore Generale e affrontando decisioni reali su persone, strategia e risultati.
Portare subito il Flow nella tua organizzazione, trasformando il cambiamento da ostacolo a motore di crescita, motivazione e performance.
Accedere a condizioni irripetibili, pensate per il periodo di lancio, e avere la possibilità di integrare questo metodo nei tuoi progetti HR, nei percorsi di sviluppo manageriale e nel talent management.

Non un semplice corso, ma un vero allenamento esperienziale, capace di unire apprendimento pratico, misurazione scientifica delle soft skills e applicabilità immediata.

Non lasciare che il cambiamento resti solo una parola nei documenti aziendali.
Allenati al Flow, trasforma il tuo ruolo HR e diventa il motore di crescita e innovazione della tua organizzazione.

👉 Scopri la promo e iscriviti subito!

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LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.

IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

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Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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Negli ultimi anni il ruolo delle Risorse Umane è stato rivoluzionato.
Non si tratta più soltanto di gestire selezione, contratti o pratiche amministrative: oggi gli HR sono chiamati a essere protagonisti del cambiamento all’interno delle organizzazioni.

Questo significa avere la responsabilità non solo di gestire le persone, ma di guidare processi trasformativi che toccano la cultura aziendale, l’engagement, la leadership e persino il benessere individuale.
Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

Leggi l'articolo »

BUSINESS CASE: LAVORARE SU INADEGUATEZZA E SOLITUDINE CON LA REALTA’ VIRTUALE

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato delle 9 sfide della leadership: quei momenti che ogni manager si trova ad affrontare e che spesso diventano veri e propri blocchi. Tra queste: il senso di inadeguatezza, la solitudine professionale, raggiungere gli obiettivi, i conflitti gonfiati, il peso sulle spalle, il buco nero del tempo, il cuore congelato, le strade che si dividono, la diversità che arricchisce.

Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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SEI LEADER O SEI SOLO CAPO? 9 SFIDE

Il cambiamento non bussa alla porta chiedendo permesso: entra, si siede e spesso ribalta pure qualche sedia. Non lo scegliamo noi, ma lui sceglie noi, mettendoci davanti a prove che sembrano sempre un po’ troppo grandi. In realtà, sono opportunità travestite da sfide

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IL CAMBIAMENTO È L’ONDA. IL FLOW È LA TAVOLA DA SURF

Il cambiamento: a sentirlo nominare, molti di noi si irrigidiscono.
C’è chi lo vive come una minaccia, chi come un fastidio, chi addirittura come un terremoto che arriva a scompigliare tutte le certezze. È normale: siamo programmati per cercare stabilità, e il nostro cervello ama le abitudini perché le associa a sicurezza.

Il problema è che la vita non chiede mai il permesso. Cambia e basta. Cambia il contesto, cambiano le persone attorno a noi, cambiano i nostri bisogni, cambiamo noi stessi. Possiamo scegliere se restare ancorati alla riva o se provare a cavalcare l’onda.

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ARTICOLO DEL BLOG:

BUSINESS CASE:
LAVORARE SU INADEGUATEZZA E SOLITUDINE CON LA REALTA' VIRTUALE

Scopri le sfide che trasformano un leader e il cambiamento in un’occasione di crescita

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato delle 9 sfide della leadership: quei momenti che ogni manager si trova ad affrontare e che spesso diventano veri e propri blocchi. Tra queste: il senso di inadeguatezza, la solitudine professionale, raggiungere gli obiettivi, i conflitti gonfiati, il peso sulle spalle, il buco nero del tempo, il cuore congelato, le strade che si dividono, la diversità che arricchisce.

Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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BUSINESS CASE: FIRST TIME MANAGER

Un’azienda ci ha chiesto di lavorare con un gruppo di 10 manager appena nominati. Il loro inizio non era semplice: si sentivano inadeguati di fronte ai colleghi senior e, allo stesso tempo, molto soli nell’affrontare le prime sfide del ruolo.

Per supportare i nuovi manager nel loro percorso di crescita, abbiamo progettato una giornata immersiva in realtà virtuale. Al mattino ci siamo concentrati sul senso di inadeguatezza, lavorando sulla consapevolezza delle proprie risorse e sul riconoscimento della crescita personale; nel pomeriggio abbiamo affrontato la solitudine professionale, aiutando i partecipanti a scoprire come gestire la sensazione di dover affrontare tutto da soli e come costruire connessioni efficaci con il team.

Due mesi dopo, abbiamo fatto un follow-up a distanza per verificare i cambiamenti emersi e raccogliere i feedback dei partecipanti: un momento fondamentale per trasformare le esperienze vissute in consapevolezze concrete e durature.

Abbiamo scelto due esperienze VR per accompagnarli: l’albero e i germogli e il deserto e l’oasi.

L’ALBERO E I GERMOGLI

Il senso di inadeguatezza è una delle sfide più comuni per chi inizia un nuovo ruolo di leadership. Guardarsi intorno e vedere colleghi più esperti o manager già affermati può far sentire “piccoli”, come se non si avesse nulla da offrire. È una sensazione che frena l’iniziativa e limita la fiducia in sé stessi.

Nella nostra esperienza VR, i partecipanti si trovano davanti a un piccolo alberello fragile, circondato da grandi alberi robusti e imponenti. L’immagine rappresenta perfettamente la sensazione di confrontarsi con chi è già “cresciuto” nel ruolo: inizialmente il piccolo alberello sembra insignificante, ma lentamente inizia a crescere, radicandosi, allargandosi verso la luce, diventando forte e saldo come gli altri alberi intorno a lui. L’esperienza permette di vivere il percorso di crescita come un processo naturale, progressivo e personale, più che come un confronto costante con gli altri.

Alla fine dell’esperienza, molti partecipanti hanno condiviso: “Mi sono reso conto che non mi sto fermando: sto crescendo. E questo cambia completamente la prospettiva”.

IL DESERTO E L’OASI

La solitudine professionale è un’altra sfida frequente per i nuovi manager. Spesso ci si sente soli nel prendere decisioni complesse o nell’affrontare problemi delicati, come se non ci fosse nessuno su cui poter contare veramente. Questa percezione può generare insicurezza e rallentare l’azione.

Nella nostra esperienza VR, i partecipanti si trovano a camminare in un deserto sconfinato, inizialmente vuoto e silenzioso. Durante il percorso, devono affrontare ostacoli concreti: una tempesta improvvisa, dune difficili da superare, piccole sfide che richiedono attenzione, pazienza e resilienza. Solo grazie alle proprie risorse riescono a superarli, sperimentando direttamente quanto siano in grado di farcela. Poco più avanti, all’orizzonte compare un’oasi, simbolo di supporto e connessione: un luogo che mostra che chiedere aiuto e condividere il cammino non è un segno di debolezza, ma un modo per rafforzarsi e trovare sollievo.

Alla fine dell’esperienza, molti hanno commentato: “Ho capito che so cavarmela, ma che non per questo devo restare solo. Coinvolgere gli altri può alleggerire il cammino”.

IL FOLLOW UP

A distanza di due mesi, abbiamo incontrato di nuovo i partecipanti per capire quali cambiamenti concreti fossero emersi. I manager hanno raccontato di sentirsi più sicuri nell’interazione con i colleghi senior, di aver iniziato a condividere dubbi e idee con maggiore apertura, e di aver sviluppato una fiducia più solida nelle proprie capacità. Molti hanno notato che, grazie all’esperienza immersiva, sono riusciti a diventare più consapevoli dei propri automatismi e dei comportamenti che prima li frenavano, trasformando situazioni difficili in momenti di apprendimento.

L’HR dell’azienda ha osservato con interesse che l’esperienza aveva reso visibili dinamiche interiori e comportamenti inconsci che difficilmente emergerebbero in un’aula tradizionale. La possibilità di vivere le sfide in prima persona, di sperimentare le proprie reazioni e di riflettere subito dopo su quanto accaduto, ha permesso ai partecipanti di consolidare nuovi atteggiamenti e strumenti concreti da utilizzare nel quotidiano.

Per questi motivi, l’azienda ha deciso di estendere il percorso a tutte le 9 sfide della leadership, riconoscendo il valore di un approccio che combina esperienza immersiva, consapevolezza e sviluppo pratico delle competenze.

PERCHÉ FUNZIONA

La realtà virtuale ha una forza unica: parla direttamente alle emozioni.
Non spiega, non teorizza: ti porta dentro la metafora, ti fa vivere la sfida e riconoscerti in essa. È questo che la rende così potente per accompagnare i manager nel cambiamento.

Un HR lo sa bene: la formazione funziona solo se lascia tracce concrete nel comportamento delle persone. E la VR lo fa, perché non offre concetti da ricordare, ma esperienze da trasformare in azione.
Quando un manager “si vede” in una situazione e sperimenta nuove possibilità, le porta con sé anche fuori dalla sala, cambiando atteggiamento, relazioni e decisioni.
In altre parole, la VR trasforma l’apprendimento in esperienza concreta e duratura, facendo emergere consapevolezza, sicurezza e capacità di azione.

👉 Se vuoi scoprire come questo percorso può aiutare i tuoi manager ad affrontare le sfide della leadership e a crescere con più consapevolezza, puoi fissare una call con Sara per approfondire insieme.

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Partecipa alla presentazione della FLE HR Edition: un’occasione per scoprire FLIGBY, lo strumento di leadership simulation che permette ai partecipanti di vivere un’esperienza immersiva da General Manager, prendendo decisioni strategiche e affrontando sfide reali. Partecipa lunedì 29 settembre dalle 12 alle 13.

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IL FLOW PER LA FELICITA' E IL SUCCESSO

LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.

IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

Nel primo articolo abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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METTITI NEI PANNI DI UN DIRETTORE GENERALE: LA SFIDA CHE OGNI HR DOVREBBE PROVARE

Negli ultimi anni il ruolo delle Risorse Umane è stato rivoluzionato.
Non si tratta più soltanto di gestire selezione, contratti o pratiche amministrative: oggi gli HR sono chiamati a essere protagonisti del cambiamento all’interno delle organizzazioni.

Questo significa avere la responsabilità non solo di gestire le persone, ma di guidare processi trasformativi che toccano la cultura aziendale, l’engagement, la leadership e persino il benessere individuale.
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La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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BUSINESS CASE: LAVORARE SU INADEGUATEZZA E SOLITUDINE CON LA REALTA’ VIRTUALE

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato delle 9 sfide della leadership: quei momenti che ogni manager si trova ad affrontare e che spesso diventano veri e propri blocchi. Tra queste: il senso di inadeguatezza, la solitudine professionale, raggiungere gli obiettivi, i conflitti gonfiati, il peso sulle spalle, il buco nero del tempo, il cuore congelato, le strade che si dividono, la diversità che arricchisce.

Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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SEI LEADER O SEI SOLO CAPO? 9 SFIDE

Il cambiamento non bussa alla porta chiedendo permesso: entra, si siede e spesso ribalta pure qualche sedia. Non lo scegliamo noi, ma lui sceglie noi, mettendoci davanti a prove che sembrano sempre un po’ troppo grandi. In realtà, sono opportunità travestite da sfide

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Il cambiamento: a sentirlo nominare, molti di noi si irrigidiscono.
C’è chi lo vive come una minaccia, chi come un fastidio, chi addirittura come un terremoto che arriva a scompigliare tutte le certezze. È normale: siamo programmati per cercare stabilità, e il nostro cervello ama le abitudini perché le associa a sicurezza.

Il problema è che la vita non chiede mai il permesso. Cambia e basta. Cambia il contesto, cambiano le persone attorno a noi, cambiano i nostri bisogni, cambiamo noi stessi. Possiamo scegliere se restare ancorati alla riva o se provare a cavalcare l’onda.

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ARTICOLO DEL BLOG:

SEI LEADER O SOLO CAPO?
9 SFIDE

Scopri le sfide che trasformano un leader e il cambiamento in un’occasione di crescita

Il cambiamento non bussa alla porta chiedendo permesso: entra, si siede e spesso ribalta pure qualche sedia. Non lo scegliamo noi, ma lui sceglie noi, mettendoci davanti a prove che sembrano sempre un po’ troppo grandi. In realtà, sono opportunità travestite da sfide.Il cambiamento è l’allenatore silenzioso della nostra crescita: non fa sconti, ma ci rende più forti. Lo incontriamo nelle aziende che si riorganizzano, nei mercati che cambiano ritmo, nei progetti che prendono direzioni inaspettate. Non è un imprevisto da gestire, è la regola del gioco.

Un buon leader non è colui che lo evita, ma chi riesce a trasformarlo in un’occasione di crescita.È lì che ci avviciniamo al flow: quello stato speciale in cui le difficoltà non bloccano, ma stimolano, e l’energia scorre al servizio dei nostri obiettivi.

Vediamo allora quali sono le 9 sfide più comuni che un leader affronta.

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1. IL SENSO DI INADEGUATEZZA

Capita di guardarsi attorno e pensare di non essere all’altezza: colleghi più preparati, manager più esperti, professionisti che sembrano avere sempre la risposta giusta. In quei momenti ci sentiamo “più piccoli”, come se mancasse qualcosa per stare al passo.
La realtà è che ognuno ha i suoi tempi e le sue fasi di crescita. Spesso non ci rendiamo conto delle competenze che abbiamo già maturato, perché siamo troppo concentrati a misurarci con chi è in un momento diverso del percorso.

2. LA SOLITUDINE PROFESSIONALE

A volte la leadership dà la sensazione di camminare in un deserto: tanto spazio, ma nessuno accanto. Quando devi prendere decisioni difficili o affrontare un problema complesso, ti sembra che non ci sia nessuno su cui contare davvero.
Eppure, raramente è così. Le persone ci sono, anche se non sempre parlano subito o non sempre vedono ciò che vedi tu. La vera sfida è imparare a chiedere supporto, coinvolgere, condividere il peso invece di pensare di doverlo portare sempre da soli.

3. RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI

Gli obiettivi possono spaventare: sembrano troppo lontani, troppo grandi, troppo impegnativi. Ti chiedi se hai le risorse per arrivarci, se non stai sopravvalutando le tue forze.
La verità è che, passo dopo passo, si scopre di avere molte più risorse di quanto si pensava. E spesso i rischi che immaginiamo all’inizio non si rivelano così pericolosi. La vera competenza è non farsi bloccare dalle paure iniziali, ma continuare a procedere.

4. I CONFLITTI GONFIATI

Un piccolo disaccordo con un collega, se non gestito, può diventare una montagna. Bastano incomprensioni, parole dette male o tempi sbagliati per trasformare una banalità in un ostacolo enorme.
Il conflitto non è mai davvero il problema: il vero nodo è come ci relazioniamo. Se ci fermiamo a chiarire subito, molto spesso si ridimensiona e si risolve prima di diventare ingestibile.

5. IL PESO SULLE SPALLE

Molti leader si caricano di responsabilità come se tutto dipendesse solo da loro: problemi del team, errori, imprevisti, perfino ansie che non gli appartengono. È come camminare con uno zaino sempre più pesante.
Ma non tutto ciò che portiamo è necessario. Alcuni carichi possiamo condividerli, altri possiamo lasciarli andare. Alleggerirsi non significa abbandonare i propri doveri, significa distinguere tra ciò che davvero ci compete e ciò che stiamo trattenendo inutilmente.

6. IL BUCO NERO DEL TEMPO

Le giornate di un leader sono piene di riunioni, mail, urgenze. La sensazione è che il tempo non basti mai e che la lista delle cose da fare non finisca mai.
In questa frenesia si rischia di confondere ciò che è importante con ciò che è semplicemente urgente. La vera sfida è saper gestire le priorità, ritagliando spazio per ciò che conta davvero, senza farsi trascinare in un vortice che consuma energie senza dare risultati..

7. IL CUORE CONGELATO

Per difendersi dalla paura di sbagliare o di soffrire, molti leader si chiudono: diventano efficienti, controllati, ma anche distanti. Si limitano a gestire processi e attività, senza esporsi troppo dal punto di vista umano.
All’inizio sembra una protezione utile, ma alla lunga allontana le persone. Perché ciò che tiene unito un team non sono solo i progetti o i KPI, ma la fiducia reciproca.
Un leader che sa aprirsi, che mostra disponibilità e autenticità, non perde autorevolezza: al contrario, diventa un punto di riferimento più solido, perché riesce a ispirare e a creare legami veri.

8. LE STRADE CHE SI DIVIDONO

Nel percorso professionale ci sono momenti in cui bisogna salutare: colleghi che cambiano azienda, progetti che finiscono, strade che si separano. All’inizio fa male, sembra una perdita.
Ma è parte del percorso: non tutti condividono lo stesso viaggio dall’inizio alla fine. Imparare a lasciar andare senza rimpianti, facendo tesoro dell’esperienza, è ciò che permette di continuare a crescere e a trovare nuove strade.

9. LA DIVERSITÀ CHE ARRICCHISCE

Lavorare con persone diverse per background, esperienza, stile o cultura può sembrare complicato. Ci si scontra con punti di vista differenti, modi di fare che non sempre combaciano.
Eppure, è proprio da lì che nasce la ricchezza. Se ognuno resta isolato, si genera solo confusione. Ma quando un leader riesce a valorizzare i contributi unici di ciascuno, la squadra diventa più creativa, più solida e più capace di affrontare le sfide.

METTITI ALL’OPERA

Obiettivo: capire quali delle 9 sfide ti mettono più alla prova e quali gestisci con più sicurezza.

Passo 1 – Rivedi le 9 sfide

  1. Senso di inadeguatezza

  2. Solitudine professionale

  3. Raggiungere obiettivi

  4. Conflitti gonfiati

  5. Peso sulle spalle

  6. Gestione del tempo

  7. Cuore congelato

  8. Strade che si dividono

  9. Diversità e inclusione

Passo 2 – Valuta l’intensità di ciascuna sfida

Per ogni sfida, rispondi con una breve nota:

  • “Alta” → sento che questa sfida mi pesa molto o mi mette in difficoltà

  • “Media” → a volte la sento, a volte riesco a gestirla

  • “Bassa” → la gestisco con sicurezza e facilità

Scrivi la tua valutazione accanto a ciascuna sfida.

Passo 3 – Riflessione

  1. Quali sfide hai segnato come alte? Sono quelle su cui potresti concentrarti subito.

  2. Quali sfide hai segnato come basse? Queste sono i tuoi punti di forza: puoi usarle come risorsa per affrontare le altre.

  3. Ci sono pattern ricorrenti? Ad esempio, le sfide più alte riguardano più spesso relazioni, gestione del tempo o equilibrio emotivo?

💡 Consiglio pratico:
Puoi ripetere questo mini-esercizio ogni mese. Ti aiuta a monitorare i progressi, capire dove sei cresciuto e dove serve più attenzione, senza appesantirti con numeri o punteggi complessi.

Queste 9 sfide non sono ostacoli da temere, ma occasioni per crescere e portare il cambiamento in flow, trasformando ciò che sembra un peso in una spinta.

E la parte interessante è che oggi esiste un modo innovativo per allenarsi su ciascuna di queste sfide.

👉 Spoiler: c’entra la realtà virtuale.

Se vuoi scoprire come funziona, ti aspetto al webinar di mercoledì 24, dalle 12.30 alle 13.00.
Un incontro breve, pratico e sorprendente, per vedere come affrontare il cambiamento da una prospettiva del tutto nuova.

Se vuoi capire come allenare concretamente il cambiamento attraverso esperienze immersive non perderti il prossimo appuntamento con le pillole di gamification, mercoledì  24 settembre dalle 12.30 alle 13.15.
Ti racconteremo come funziona un percorso collettivo di Change Management attraverso la realtà virtuale.

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LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.

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“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

Nel primo articolo abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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Questo significa avere la responsabilità non solo di gestire le persone, ma di guidare processi trasformativi che toccano la cultura aziendale, l’engagement, la leadership e persino il benessere individuale.
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La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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Il problema è che la vita non chiede mai il permesso. Cambia e basta. Cambia il contesto, cambiano le persone attorno a noi, cambiano i nostri bisogni, cambiamo noi stessi. Possiamo scegliere se restare ancorati alla riva o se provare a cavalcare l’onda.

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