lezioni di leadership dai film

LEZIONI DI LEADERSHIP DAI FILM

Si può imparare poco sulla leadership da un manuale o da un istruttore che ti indichi cosa fare per essere un buon leader, la leadership si impara dall’esperienza, dal vivere situazioni particolari, entrare in contatto con persone speciali. Tutto questo succede anche quando ci guardiamo un film. Ci caliamo nel ruolo del personaggio, viviamo con lui esperienze entusiasmanti e condividiamo scelte e decisioni. I film, quindi, sono palestre di addestramento per la leadership e da buon cinefilo mi soffermo spesso a riflettere sulle lezioni di leadership dei film. In questo articolo passerò in rassegna i miei preferiti, ma sono già consapevole che non potrò prendere in considerazione tutte le innumerevoli lezioni di leadership dei film. Mi affido al lettore per integrare nei commenti ciò che non ho incluso nella seguente lista.

Partiamo subito con uno dei miei film preferiti in ambito di leadership, e il fatto che narri una storia realmente accaduta non fa altro che rinforzare le lezioni che possiamo cogliere:

Apollo 13

La figura molto interessante del film è il direttore della Nasa Gene Kranz, un leader che è capace di trasformare un fallimento in un successo. Le 4 lezioni che possiamo apprendere sono le seguenti:

  • Risolvi il problema. Kranz parte dal presupposto che ogni problema ha una soluzione, la metodocità nell’affrontarli fa la differenza. E’ necessario smettere di preoccuparsi di ciò che non funziona e focalizzarsi nel trovare soluzioni. Una volta compreso il problema, bisogna concentrarsi nel rispondere a queste domande: cosa è possibile fare? Quali sono le variabili fuori dal controllo? Dove è possibile ottenere aiuto.
  • Non arrenderti al fallimento. “Non abbiamo mai perso un americano nello spazio, siamo sicuri che (diamine) non ne perderemo uno sotto il mio controllo!” Kranz non considera Il fallimento come un’opzione. E’ importante mantenere tenacia e resilienza.
  • Usa la creatività.  “Non mi interessa per cosa sia stato progettato. Mi interessa cosa possiamo fare per farlo atterrare”. Kranz chiede agli scienziati della NASA di andare fuori dagli schemi, di utilizzare la loro intelligenza fluida e di essere creativi nella risoluzione dei problemi. Abbattere i pregiudizi e rimodellare la realtà è una caratteristica fondamentale per un leader.
  • Dietro ad ogni fallimento si nasconde un successo. Quando viene prospettato che la situazione potrebbe portare al peggior disastro nella storia della NASA, Kranz interrompe il suo superiore con queste parole: “Con tutto il rispetto, signore, penso che questa sarà la nostra ora migliore.”  Un messaggio di ottimismo e di consapevolezza che il leader è tale quando riesce a navigare con il mare in burrasca, e dà il meglio di sé tra le difficoltà. Il modo in cui affronti le avversità avrà un grande impatto sulle altre persone e sarà capace di generare fiducia e ottimismo.

Erin Brokovich – Forte come la verità.

Altro film ispirato da una storia vera, narra la storia di colei che è diventata un’eroina dei nostri giorni. Madre di tre bambini, con due divorzi alle spalle, Erin Brockovich (Julia Roberts) è alle strette: vittima di un incidente automobilistico, la situazione peggiora quando non riesce ad ottenere nessun risarcimento. Ormai disperata, chiede di essere assunta dal suo avvocato e ottiene il posto. Ecco le lezioni che possiamo ricavare:

  • La conoscenza non è tutto. Erin non è un avvocato, non ha studiato il diritto, non è esperta di cause legali ma il coraggio delle proprie convinzioni la portano a ribaltare i rapporti di forza tra una multinazionale e un piccolo studio di avvocati. Un leader può provenire da esperienze anche al di fuori di quelle tradizionali ed Erin ne è un preciso esempio, ha maturato la sua esperienza e rinforzato il suo carattere attraverso le numerose avversità affrontate nella vita.
  • Capacità di persuasione. La fermezza nelle proprie convinzioni e il costante impegno nell’argomentare la propria posizione, non accontentandosi di un no come risposta, portano Erina a risvegliare le coscienze sociali degli abitanti della cittadina di Hinkley. Un leader non si accontenta della prima risposta negativa, trova alternative, modifica il proprio approccio e fa della tenacia la sua arma principale nell’ispirare le persone.
  • La motivazione principale che muove Erin è l’empatia nei confronti dei propri clienti. Questi sono sempre visti come esseri umani, con emozioni ed esigenze concrete non come numeri. Comprendere e apprezzare le emozioni dei propri interlocutori sono le qualità di un leader compassionevole e fanno in modo che le persone si sentano al centro delle scelte e delle decisioni.
  • Leadership femminile. Erin è un esempio di come sia possibile rompere il muro di gomma che frena i percorsi di crescita delle donne e le allontana da incarichi di vertice. Il suo stile di leadership guida le decisioni del suo capo e rivela gli stereotipi e i pregiudizi presenti nel mondo lavorativo tradizionale.

42 – La vera storia di una leggenda americana

In 42 , il direttore generale dei Brooklyn Dodgers Branch Rickey (interpretato da Harrison Ford) infrange la “barriera del colore” non ufficiale della Major League Baseball ingaggiando Robinson (Chadwick Boseman). Scatena una valanga di resistenza all’interno della sua squadra e in tutto lo sport.  A parte gli ovvi temi della disuguaglianza razziale, 42 affronta principalmente la sfida di ispirare e guidare il cambiamento:

  • Il cambiamento richiede visione. Rickey è un visionario che sfrutta il mutato ambiente del dopoguerra per guidare il cambiamento sociale. Non c’è nulla di casuale nel suo approccio: non si imbatte semplicemente in un eccezionale giocatore di colore e decide spontaneamente di assumerlo. Al contrario, è una visione consapevole sfidare la regola non scritta della “barriera del colore” e infrangere le convenzioni. “Non so chi sia, o dove sia, ma sta arrivando”, dice ai suoi consiglieri.
  • Il cambiamento richiede sacrificio. Rickey sa che incontrerà un’ondata di resistenza. “Siamo una nave senza capitano, e sta arrivando un tifone“, dice al suo amico Bert quando lo convince a essere il loro nuovo manager. Per Robinson, il prezzo di un colpo al suo sogno è un assalto alla sua dignità personale. “Voglio un giocatore che ha il coraggio di non reagire“, gli dice Rickey durante il suo colloquio di reclutamento. “Vinceremo se convinciamo il mondo di due cose: che sei un bravo gentiluomo e un grande giocatore di baseball”. Robinson deve superare una serie di ostacoli, molti dei quali riguardano anche i suoi compagni di squadra: arbitri che barano, tifosi arrabbiati, abusi razzisti  da parte degli avversari, tattiche intimidatorie da parte dei lanciatori, squadre avversarie che minacciano di non scendere in campo, persino un direttore d’albergo che si rifiuta di lascia che la squadra rimanga. Ogni volta deve porgere l’altra guancia.
  • Il cambiamento riguarda spesso l’identità. Il sacrificio non è sempre tangibile, ma piuttosto un cambiamento nel modo in cui una persona vede il mondo o se stessa. In 42 , come per la maggior parte dei cambiamenti, gruppi diversi mostrano atteggiamenti diversi. Alcuni lo accolgono. Per coloro che lottano, è perché l’arrivo di Robinson sfida il loro senso di appartenenza e la loro identità personale. “Tu non appartieni a questo ambiente“, viene costantemente detto a Robinson. Un compagno di squadra si rifiuta di giocare con lui perché “i suoi amici a casa non lo perdonerebbero mai”. Il suo senso di appartenenza alla sua comunità di origine è un legame più forte di quello della sua squadra attuale.
  • Il cambiamento richiede coraggio personale. Di fronte all’opposizione, il cambiamento richiede coraggio personale e capacità di convivere con il disagio. In una scena memorabile (che puoi guardare qui sotto), il moderato compagno di squadra di Robinson, Pee Wee Reese, dice a Rickey che non può giocare la prossima partita a Cincinnati perché ha ricevuto una lettera minatoria. In risposta, Rickey va al suo schedario e tira fuori diverse enormi cartelle piene di minacce di morte contro Jackie Robinson. Fa una dichiarazione potente. “Voglio solo giocare a baseball“, dice Pee Wee. “Scommetto che anche Jackie vuole solo giocare a palla“, risponde Rickey. Quando Pee Wee si presenta alla partita, fa finta di mettere il braccio intorno alle spalle di Robinson per mostrare alla sua famiglia e ai suoi amici tra la folla cosa rappresenta.
  • Il cambiamento richiede perseveranza. Non sorprende che Rickey e la squadra affrontino pregiudizi ad ogni turno. Nelle parole dell’esperto di cambiamento John Kotter , devono assicurarsi di “non mollare” – spingendo attraverso ogni ostacolo piuttosto che essere deragliati. Tra gli ostacoli che incontrano c’è una ribellione di squadra, in cui un gruppo di giocatori avvia una petizione dicendo che non giocherà al fianco di Robinson. Il loro manager chiarisce che la questione non è in discussione. È anche chiaro che Robinson è solo il primo giocatore di colore di molti e suggerisce di concentrarsi sulla propria prestazione. “A meno che voi ragazzi non prestiate un po’ più di attenzione al vostro lavoro“, dice loro, “vi porteranno fuori dal campo da baseball!”

Moneyball -L’arte di vincere

Anche Moneyball narra una storia realmente accaduta in ambientazione sportiva. Viene rappresentato un profilo di leadership trasformativa. Billy Beane il general manager della squadra di baseball di Oakland affronta una sfida improba, far fronte ad una stagione sportiva con molte aspettative ma con un budget risicato all’osso.  Proprio da questo vincolo stringente parte il segreto del loro successo. Anche in questo caso le lezioni di leadership da apprendere sono diverse:

  • Riconosci il vero valore delle persone. Invece che affidarsi all’esperienza e all’intuizione degli osservatori, Beane seleziona giocatori basandosi quasi esclusivamente sulla OBP, ossia la percentuale che indica il numero delle volte in cui il giocatore conquista una base senza aiuto di penalità. Trovando giocatori con un’alta OBP, ma con caratteristiche che hanno portato gli osservatori a scartarli, Brand riesce a mettere insieme una squadra con molto più potenziale rispetto a quanto le casse in difficoltà degli Athletics avrebbero permesso. Un buon leader sa riconoscere il talento e ha il coraggio di fare scelte rischiose per valorizzarlo.
  • Fissa la tua strategia. Beane ridefinisce la propria strategia: “I Manager delle squadre di baseball, pensano all’acquisto di buoni giocatori. Il tuo obiettivo non dovrebbe essere quello di acquistare giocatori. Il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di acquistare vittorie”. Ridefinire i problemi per trovare nuove soluzioni è una delle lezioni più preziose che chiunque può imparare, del resto se continui a fare le stesse cose, otterrai sempre gli stessi risultati. Beane ha selezionato una strategia che credeva avrebbe funzionato meglio per la sua squadra e ha messo insieme una squadra di giocatori sottovalutati per aiutarlo a vincere con la strategia. Quando un leader fissa la sua strategia non lo fa perché è popolare ma perché è convinto che lo aiuterà ad avere successo.
  • Trova pazienza e perseveranza. All’inizio della nuova stagione gli Athletics non convincono. La tensione tra Beane e l’allenatore Art Howe, già alta a causa di questioni contrattuali, cresce. Howe non rispetta la nuova strategia e non fa giocare i giocatori scelti da Beane e Brand. Beane decide di cedere l’unica stella della squadra per costringere Howe ad impiegare i nuovi acquisti. I risultati deludenti degli Athletics portano i critici, sia all’esterno che all’interno della squadra, a giudicare il nuovo sistema come un triste fallimento. Beane convince il proprietario della squadra a mantenere questo cammino, e alla fine la squadra comincia a dare migliori risultati, arrivando addirittura vincere 20 partite consecutive, record ineguagliato nella storia del baseball.
  • Per ogni problema c’è una soluzione. Nella fase iniziale della stagione Beane allarga la propria visuale: “Non stai risolvendo il problema. Non lo stai nemmeno guardando”. Un buon leader deve identificare il problema fondamentale e quindi concentrarsi sulla sua risoluzione. Semplice in teoria. Tuttavia, non bisogna lasciarsi distrarre dal pensiero a breve termine, pensare a come risolverlo a lungo termine e scomporlo per trovare la soluzione migliore. Beane riesce attraverso le domande giuste per identificarlo: “Qual è il problema? Come possiamo competere con altre squadre? Come vinciamo le partite?

Per questa settimana ci fermiamo qui ma nella seconda parte di questo articolo avremo ancora la possibilità di analizzare le lezioni di leadership dai film Il Gladiatore, Coach Carter, Patch Adams e L’attimo fuggente e Invictus. L’appuntamento è a settimana prossima….

Commenta pure se nei film che abbiamo analizzato trovi ulteriori lezioni che non abbiamo considerato.

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