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I BENEFICI
DEL FLOW

Il Flow ha contribuito, grazie ai suoi importanti benefici, alla realizzazione di successi sia in campo sportivo che lavorativo. Abbiamo visto che il primo grande risultato del Flow è stato quello di portare alla vittoria i Dallas Cowboys, nel Super Bowl del 1993.

Il Flow ha contribuito, grazie ai suoi importanti benefici, alla realizzazione di successi sia in campo sportivo che lavorativo. Abbiamo visto che il primo grande risultato del Flow è stato quello di portare alla vittoria i Dallas Cowboys, nel Super Bowl del 1993. Dal punto di vista aziendale, invece, ha contribuito alla creazione della mission di Patagonia, generando un clima di pieno coinvolgimento, felicità e motivazione, in cui i dipendenti possono lavorare scalzi, fare surf se ci sono le onde “giuste”.

 

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benefici del flow

ECCO I BENEFICI 

Se volessimo riassumere in sette punti i principali benefici del Flow potremmo dire che:

 

1.Il Flow ti impedisce di concentrarti su cose non importanti
Quando sei nello stato di Flow non esistono distrazioni. I pensieri e le ruminazione mentali negative non ostacolano il corso delle tue azioni. Sei concentrato sul compito che stai svolgendo e lo trovi intrinsecamente gratificante. Non pensi alle inadeguatezze percepite, a cosa farai a cena o se pioverà quando uscirai dal lavoro. E’ importante solo il compito che stai svolgendo.

2. Il Flow migliora le performance
I ricercatori hanno scoperto che il flow può migliorare le prestazioni in un’ampia varietà di aree tra cui l’insegnamento, l’apprendimento, l’atletica e la creatività artistica. Con il Flow si possono raggiungere risultati migliori e più velocemente.

3. Il Flow migliora l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze
L’atto di raggiungere il Flow indica una sostanziale padronanza di una certa abilità, di conseguenza l’individuo deve continuamente cercare nuove sfide e informazioni per mantenere questo stato.

4. Il Flow è un modo per raddoppiare la produttività
Le ricerche mostrano che l’uomo d’affari medio è nello stato di Flow solo per il 5% della giornata. Se riuscisse ad aumentare il tempo trascorso in questo stato, fino ad arrivare al 15%, la produttività raddoppierebbe.

5. Il Flow ti insegna a prendere rischi
La vita è complicata, difficile e caotica. Non c’è mai niente di facile e il tempismo è raramente dalla tua parte. Se ti trovi ad aspettare il momento perfetto o le circostanze migliori per fare un cambiamento, non sarai mai in grado di andare avanti.
Devi abituarti a prendere rischi, sia grandi che piccoli, se vuoi trovare il tuo perfetto stato di Flow. Questo può essere spaventoso e difficile, ma il rischio e le ricompense vanno di pari passo.

6. Il Flow aumenta la creatività e fornisce piacere e soddisfazione duratura
Il Flow non solo aumenta la creatività in quel momento, in realtà ci allena ad essere più creativi nel lungo periodo. Quando si è in Flow l’attività cerebrale aiuta il cervello della persona ad essere in grado di scivolare tra i pensieri rapidamente e combinare le vecchie idee con nuove informazioni, creando qualcosa di nuovo.
Quando sono in Flow, le persone sono molto meno critiche e molto più coraggiose.
Durante questo stato, il cervello rilascia sostanze chimiche che inducono piacere e migliorano le prestazioni che incidono sulla creatività. Queste sostanze chimiche aumentano anche le nostre possibilità immaginative, facendoci raccogliere maggiori informazioni. Inoltre, aumentiamo il nostro riconoscimento dei modelli e la nostra capacità di collegarli in modi nuovi.

7. Il Flow è “l’ultima esperienza di eustress”
Il Flow e lo stress negativo, detto anche distress, sono esperienze reciprocamente esclusive, tuttavia il Flow può essere descritto come “esperienza finale di eustress”.
L’eustress, ovvero la risposta cognitiva positiva agli stressor, permette alla persona di sperimentare la sensazione di realizzazione, senso di significato o speranza. L’eustress è descritto come la capacità di essere focalizzati su una sfida, pienamente presenti ed euforici. Questa definizione rispecchia quasi esattamente la definizione di Flow.
Il Flow è considerato un’esperienza di picco o “il momento più gioioso, più felice, più beato della tua vita.”

Sperimentare lo stato di Flow nella vita e nel lavoro è un modo per raggiungere prestazioni ottimali e allo stesso tempo essere felici, motivati e soddisfatti di quello che si sta facendo.
I percorsi formativi che offriamo per le aziende hanno come obiettivo quello di portare il Flow nell’organizzazione, migliorando il benessere delle persone, la qualità della performance e la cultura aziendale. Implementare una leadership basata sul Flow permette ai lavoratori di crescere, bilanciando sfide e abilità e trovando un senso e un significato a quello che si fa.

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Attraverso esempi concreti e consigli pratici, imparerai a raggiungere il massimo rendimento in ogni ambito della tua vita.

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EVENTO GRATUITO LA PALESTRA DEL FLOW: LA MOTIVAZIONE

Questo riscontro positivo ci ha portato a riflettere su come poter rendere l’esperienza del Flow ancora più accessibile e concreta. Così è nata l’idea delle “Pillole di Flow”: eventi online mensili, gratuiti, pratici e partecipativi, in cui approfondiremo i temi del Flow attraverso attività interattive, discussioni e strumenti applicabili fin da subito.

Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni, rendendo il percorso non solo teorico ma soprattutto pratico e coinvolgente. Lavoreremo in piccoli gruppi e coppie, creando uno spazio di confronto diretto e stimolante, ideale per approfondire nuove abilità e applicare immediatamente quanto appreso. Al termine di ogni incontro, sarete voi a scegliere il tema successivo, così da costruire insieme un percorso che risponda concretamente alle vostre necessità.

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NAVIGARE CON CONSAPEVOLEZZA: RIPRENDERE IL CONTROLLO

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
In questo articolo, ci concentreremo sulle caratteristiche del capitano, sulla sua capacità di gestire la rotta e di interagire con gli elementi che compongono la barca.

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LA CULTURA AZIENDALE
DI GOOGLE (PARTE 2)

Qui di seguito affrontiamo gli altri 4. In corsivo, alla fine della descrizione di ogni pilastro trovi l’analisi relativa agli elementi del Flow connessi.

(Seconda parte) Nel precedente articolo abbiamo analizzato la cultura aziendale di Google e il Flow come descritto dal prof. Csikszentmihaly e in particolare ai suoi elementi.  I pilastri della cultura aziendale di Google già affrontati sono stati la cultura dell’innovazione, la strategia Hr dinamica e i Manager come Leader.  Qui di seguito affrontiamo gli altri 4. In corsivo, alla fine della descrizione di ogni pilastro trovi l’analisi relativa agli elementi del Flow connessi.

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La cultura aziendale di Google e il Flow

PEOPLE ANALYTICS

Laszlo Bock, Head of People Operations di Google una volta ha affermato che “People operation” è una combinazione di scienza e risorse umane. Google guarda tutto dal punto di vista dei dati e si approccia anche al funzionamento delle risorse umane in modo scientifico.

Vengono fatte sperimentazione e innovazione in modo costante per trovare il modo migliore per soddisfare i dipendenti e aiutarli a lavorare in modo efficace. Tutto questo viene sviluppato creando strategie per le HR in base ai risultati dell’analisi dei dati.

Gli Analytics di Google tengono conto delle precedenti esperienze e opinioni dei leader, del numero di persone promosse, delle statistiche degli attuali dipendenti, del loro turnover, del rapporto tra manager e dipendenti, ecc. Queste metriche vengono monitorate in periodi di tempo per creare dati trasversali e serie temporali. Attraverso l’analisi di queste basi dati si trovano le correlazioni e gli effetti reciproci in modo da costruire politiche, strategie e nuovi programmi HR che siano in linea con il raggiungimento degli obiettivi.

Laszlo Bock, mentre era Senior Vice President of People Operations (HR) di Google, ha condotto uno studio di ricerca a lungo termine incentrato sullo sviluppo di una comprensione scientifica dell’esperienza lavorativa ed ha definito il DNA dei googler (denominato gDNA).

Obiettivi chiari e misurabiliMonitorare una base dati HR così importante e solida rende molto chiari gli obiettivi in termini di sviluppo delle risorse umane e di rinforzo della cultura aziendale.

Feedback tempestivoRilevare costantemente gli indicatori di performance delle Hr e utilizzarli per iniziative concrete permette di ricevere un costante feedback sulla distanza dagli obiettivi.

Unione tra azioni e consapevolezzaCreare strategie e iniziative HR sulla base dei dati permette di aggiungere coerenza ed integrità ai principi e alla cultura di Google.

cultura google

CULTURA DELLA LODE E RICONOSCIMENTO

In un’intervista con Tyler Cowen, Eric Schmidt, l’ex CEO di Google, parla dell’importanza dei premi, del riconoscimento e dell’apprezzamento nella produttività dei dipendenti: “Google dava ricompense in denaro esorbitanti, ma le ha gradualmente eliminate in base al feedback dei dipendenti e ha lanciato esperienze di regali. I dipendenti hanno riferito che le esperienze sono state più divertenti, memorabili e personalizzate dei premi in denaro e un’opportunità per vivere la vacanza dei loro sogni.”

Google utilizza anche due tipi specifici di programmi bonus:

  • Spot Bonus che vengono utilizzati per riconoscere comportamenti speciali dei dipendenti da parte dei dirigenti.
  • Peer Bonus che consentono ai dipendenti di riconoscersi a vicenda. Questo è idealmente per valorizzare i comportamenti virtuosi che potrebbero essere stati ignorati dai manager.
  • Bonus “senza nome” dedicati ai team che stanno ottenendo prestazioni esemplari. Il premio sarà spendibile a livello collettivo, ad esempio con una festa o un viaggio di squadra.

Questi premi sono destinati ai dipendenti che sono andati oltre le loro normali mansioni per completare un’attività, ad esempio lavorare ore extra per completare un progetto o risolvere un problema comune.

Motivazione intrinsecaI premi costruiti in questo modo sono un rinforzo al senso di scopo e a rendere piacevole l’esperienza lavorativa e la relazione con i colleghi.

Feedback tempestivo. Il peer bonus consente di valorizzare il feedback dei peers e il riconoscimento delle prestazioni eccellente ovunque siano generate.

Senso di controllo. Premiare chi si impegna a contribuire alla soluzione di problemi comuni sviluppa il senso di ownership dei processi e dei risultati e permette ai googlers di sentirsi protagonisti nel proprio ruolo.

cultura google

ELEVATO RAPPORTO TRA SPESE PER IL PERSONALE E RICAVI

Eric Schimdt dice in un’intervista alla CNBC : “Ogni giorno che mi giro, c’è qualche nuovo vantaggio che abbiamo escogitato per i nostri dipendenti. Fa parte della nostra cultura; siamo felici di farlo. E, naturalmente, abbiamo margini lordi per permettercelo. Quindi margini lordi più elevati sono una delle spiegazioni”.

I costi del personale di Google rappresentano circa il 50% delle spese totali, un valore molto elevato rispetto ad altre aziende del settore industriale di Google. Il motivo dell’eccezionale contributo è l’obiettivo di Google di avere le persone migliori nei posti di lavoro giusti e di avere un basso turnover dei dipendenti. Hanno correlato il loro successo direttamente alla soddisfazione dei dipendenti e hanno considerato i loro dipendenti come la loro principale risorsa. Dire che Google ha prodotto risultati eccezionali grazie a questa strategia è un eufemismo: negli ultimi dieci anni Google è andata eccezionalmente bene come prodotto, marchio e luogo di lavoro.

Bilanciamento tra sfida e abilitàGoogle ha chiaro in mente che il segreto del successo è investire sulle proprie risorse e sulle loro abilità, questo permette di raggiungere sfide inimmaginabili in partenza.

Motivazione intrinseca Google è convinta che assumere persone motivate, ingaggiarle e coinvolgerle e farle lavorare in ambienti piacevoli sia la chiave per le prestazioni.

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ELABORAZIONE DELLE POLITICHE BASATA SUL FEEDBACK

In Google i gruppi di risorse per i dipendenti (ERG) forniscono un prezioso feedback sui programmi e sulle politiche per le risorse umane di Google. Attualmente ci sono 13 Employee Resource Group (ERG) con più di 250 capitoli a livello globale.

Google ha anche un rigoroso meccanismo di feedback dei dipendenti chiamato meccanismo Manager Upwards Feedback in cui ai dipendenti viene chiesto di valutare il proprio manager in base alle seguenti domande:

  • Il mio manager mi fornisce un feedback attuabile che mi aiuta a migliorare le mie prestazioni.
  • Il mio manager non “microgestisce” (vale a dire, viene coinvolto in dettagli che dovrebbero essere gestiti ad altri livelli).
  • Il mio manager mostra considerazione per me come persona.
  • Le azioni del mio manager dimostrano che lui/lei apprezza la prospettiva che porto alla squadra, anche se è diversa dalla sua.
  • Il mio manager mantiene il team concentrato sui nostri risultati/consegnabili prioritari.
  • Il mio manager condivide regolarmente le informazioni rilevanti dal suo manager e dai dirigenti senior.
  • Il mio manager ha avuto una discussione significativa con me sullo sviluppo della carriera negli ultimi sei mesi.
  • Il mio manager comunica obiettivi chiari per il nostro team.
  • Il mio manager ha le competenze tecniche (ad es. codifica in Tech, vendita in Global Business, contabilità in Finance) necessarie per gestirmi in modo efficace.
  • Consiglierei il mio manager ad altri Googler.
  • Sono soddisfatto della prestazione complessiva del mio manager come manager.
  • Cosa consiglieresti al tuo manager di continuare a fare?
  • Cosa vorresti cambiare il tuo manager?

Feedback tempestivoLa cultura del feedback di Google fa la differenza e identifica le caratteristiche più importanti per un leader e permette ai collaboratori di poter valutare quanto il proprio responsabile sia in linea con esse.

Perdita della coscienza del sé. I manager di Google sono indirizzati più verso le prestazioni che verso la protezione del proprio status quo. Il feedback è lo strumento per contenere l’ego.

In tema di gDNA è stato organizzato un sondaggio con coinvolti migliaia di dipendenti Google selezionati casualmente. Questi completano il sondaggio gDNA ogni anno. In Google, gli ingegneri software si candidano per la promozione quando si sentono pronti ad assumersi maggiori responsabilità. I dipendenti utilizzano uno strumento chiamato Google Moderator per porre domande e proporre le domande alle quali vogliono avere una risposta. Ogni venerdì, l’azienda tiene una riunione a tutti gli effetti in cui i leader dell’azienda rispondono alle domande più popolari della settimana. I leader utilizzano uno strumento di creazione di grafici chiamato Google-O-Meter per misurare la popolarità dei diversi suggerimenti dei dipendenti. I leader programmano anche “riparazioni” per risolvere problemi grandi e urgenti. I fixit sono sprint di 24 ore in cui i team si concentrano al 100% sulla ricerca di soluzioni a problemi specifici. Hanno anche sondaggi sul coinvolgimento, sondaggi sul polso, moduli anonimi o anche solo una semplice cassetta dei suggerimenti con carta e penna.

Feedback tempestivoTutti questi strumenti dimostrano la volontà di far emergere l’opinione delle persone e instaurare un dialogo di feedback costruttivo.

Senso di controlloAttraverso i meccanismi volti a dare voce a tutti i collaboratori si instaura una cultura proattiva che spinge verso la crescita continua e sviluppa il senso di controllo sul processo.

Conclusione

Larry Page nelle citazioni della home page di Alphabet dice :

“Come Sergey ed io abbiamo scritto nella lettera originale dei fondatori anni fa, “Google non è un’azienda convenzionale. Non intendiamo diventarlo”.

Questa frase sintetizza i 7 pilastri che abbiamo analizzato e ha permesso a Google di gettare basi così solide nell’innovazione dirompente che non hanno bisogno di benchmark esterni per le loro prestazioni. Hanno stabilito i propri standard, studiato i propri dati, letto la mente della propria gente e strutturato le proprie regole per il gioco, per diventare ciò che sono diventati. In sintesi, tutti i giorni i googler sperimentano il Flow e lo stato di massima prestazione proprio perché i 9 elementi del Flow si fondono nel loro approccio innovativo e non convenzionale.

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Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni, rendendo il percorso non solo teorico ma soprattutto pratico e coinvolgente. Lavoreremo in piccoli gruppi e coppie, creando uno spazio di confronto diretto e stimolante, ideale per approfondire nuove abilità e applicare immediatamente quanto appreso. Al termine di ogni incontro, sarete voi a scegliere il tema successivo, così da costruire insieme un percorso che risponda concretamente alle vostre necessità.

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Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
In questo articolo, ci concentreremo sulle caratteristiche del capitano, sulla sua capacità di gestire la rotta e di interagire con gli elementi che compongono la barca.

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LA CULTURA AZIENDALE
DI GOOGLE (PARTE 1)

I googler sperimentano così spesso lo stato di Flow e di piena soddisfazione che il loro approccio lavorativo diventa uno stile di vita. Si riconoscono nella cultura aziendale e sono pienamente coinvolti.

Il gigante di Mountain Wiew è riuscito a raggiungere risultati d’eccellenza grazie ad un fattore competitivo al di fuori del comune: La cultura aziendale di Google. I googler sperimentano così spesso lo stato di Flow e di piena soddisfazione che il loro approccio lavorativo diventa uno stile di vita. Si riconoscono nella cultura aziendale e sono pienamente coinvolti.

La cultura aziendale di Google è studiata come riferimento per l’employer branding fin dal 2006 quando fece notizia per l’introduzione del suo nuovo programma di stock option per i dipendenti e poi nel 2012 quando introdusse i benefici in caso di morte per i famigliari dei dipendenti andando praticamente a rivoluzionare l’approccio ai benefit nel settore privato americano. Questo approccio rivoluzionario ha consentito a Google di diventare best employer per Forbes per 3 anni consecutivi e di diventare punto di riferimento per chi si occupa di benessere lavorativo e coinvolgimen

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La cultura aziendale di Google

GLI ASPETTI 

Su cosa si basa la strategia di coinvolgimento di Google? Ha 7 elementi radicali che la contraddistinguono e in questo articolo proviamo ad analizzarli e a trovare un legame tra la cultura aziendale di Google e lo stato di Flow così come descritto dal prof. Csikszentmihaly.

I Nove elementi del Flow sono:

  • Chiarezza degli Obiettivi chiari e misurabili
  • Bilanciamento tra sfida e abilità
  • Feedback tempestivo
  • Attenzione focalizzata
  • Unione tra azione e consapevolezza
  • Senso di controllo
  • Perdita della coscienza del sé
  • Distorsione del tempo
  • Motivazione intrinseca

Per maggiori dettagli circa gli elementi del Flow ti invito a consultare il seguente articolo.

Passiamo quindi ad analizzare le fondamenta della Cultura aziendale di Google una a una. in corsivo troverai la riflessione relativa all’elemento del Flow applicato.

CULTURA DELL’INNOVAZIONE

Il co-fondatore di Google Sergey Brin afferma che il dipendente innovativo è la base per la loro cultura, probabilmente perché un Googler è circondato da strutture che alimentano l’innovazione. Questo approccio legato all’innovazione si esprime in vari modi:

  • Gestione del fallimento. Google ritiene che il fallimento sia una parte necessaria dell’innovazione e offre ai dipendenti una completa autonomia lavorativa. Inoltre, i loro ambienti di lavoro sono ordinati e hanno la libertà di esprimere liberamente le proprie idee e opinioni. C’è un programma chiamato 20% Creative time che ha avuto un impatto fenomenale sull’innovazione dei prodotti Google AdSense. Questo programma consente ai dipendenti di dedicare il 20% del loro tempo in progetti impegnativi scelti da loro che siano “esplorativi” senza il timore di una scadenza immininente.

Senso del controllo. Per Google i dipendenti devono avere il controllo della propria attività. Il poter scegliere liberamente l’argomento del progetto 20% Creative Time sviluppo proprio questo aspetto, il googler sente la ownership di quello che sta facendo.

Motivazione intrinseca. Il googler non avrà la pressione della ricompensa da guadagnare ma sarà libero di godersi la propria attività e riceverà alta motivazione da questo aspetto.

 

  • Apertura alla diversità. Google è completamente aperta a codici di abbigliamento, informalità nelle relazioni gerarchiche, orari di lavoro flessibili, impostazioni dinamiche per le riunioni, facilità nel processo decisionale, libero flusso di comunicazione, disaccordi, conflitti ed equilibrio tra lavoro e vita privata. Al proprio interno fioriscono “sottoculture” come gruppi di lavoro, gruppi etnici, aree di interesse particolari. Ci sono comunità di appassionati di bicicletta al lavoro e ambientalisti. Detto questo, l’organizzazione è anche appassionata di conservazione ambientale e fa ogni sforzo per essere il più efficiente possibile dal punto di vista energetico. Vengono sostenuti i dipendenti che vanno in bicicletta, utilizzano auto ibride o elettriche e che installano pannelli solari nelle loro case. Per gli appassionati di sport, il campus di Google Mountain View contiene una piscina, un campo da beach volley, una parete da arrampicata e percorsi per la corsa. I dipendenti ottengono sussidi per sessioni di allenamento, abbonamenti in palestra e massaggi. Google è anche aperto a eventi sociali, gerghi, abiti, simboli, riti e rituali che potrebbero essere importanti per ognuna di queste sottoculture. Ad esempio, rispettano la cultura nazionale del loro personale, dando loro il diritto di indossare abiti tradizionali.

cultura Google

Unione tra azione e consapevolezzaC’è un forte allineamento tra il valore della diversità come vantaggio competitivo e i comportamenti e le consuetudini aziendali. In ogni momento si sperimenta la concretezza dei valori di Google.

Motivazione intrinseca. Se il googler si sente libero di esprimere sé stesso trova alta motivazione lavorativa proprio derivante dallo stato di benessere nel quale si trova.

  • Ambiente di lavoroLa cultura aziendale di Google è unica, poiché la maggior parte del team è composta da ex allievi delle istituzioni più prestigiose del mondo. I nuovi uffici sono progettati con motivi unici, senza mai replicare una caratteristica di un ufficio esistente. I loro spazi di lavoro sono pieni di individualità e assomigliano solo lontanamente a un luogo di lavoro tradizionale. Ci sono elementi e aree in questi spazi di lavoro che aiutano il lavoro, il relax, l’esercizio, la lettura e la visione di film. Ad esempio, sono pionieri nell’avere servizi trasporto dei dipendenti gratuiti. I loro autobus sono spaziosi e abilitati al Wi-Fi e consentono ai commuters di lavorare anche durante il viaggio. Le loro onnipresenti caffetterie gourmet e le sale snack nel campus devono rispettare la regola secondo cui nessun dipendente dovrebbe spostarsi a più di 100 passi dal proprio spazio di lavoro, in cerca di cibo. Offrono servizi di assistenza all’infanzia per i genitori e copertura sanitaria al 100% per tutti i loro dipendenti e le loro famiglie.
google cultura

Uffici di Google

Attenzione FocalizzataAll’interno delle loro sedi i googlers sono supportati nella loro esperienza lavorativa, hanno tutto a disposizione per non essere distratti nella loro attività, anzi l’aumento della qualità dell’esperienza lavorativa innesca maggiormente lo stato di piena concentrazione.

Distorsione del tempo. In queste tipologie di ambiente il tempo letteralmente “vola” e le persone hanno raramente il tempo di guardare l’orologio.

 

STRATEGIA HR DINAMICA

Le decisioni strategiche di Google sono sempre lasciate aperte al controllo. Ogni decisione presa viene sperimentata e monitorata rigorosamente e il team ritiene che questa attività sia vitale per il successo di una strategia. Ad esempio, Project Oxygen è una delle iniziative ampiamente discusse di Google che giustamente lo dimostra. Nel luglio 2001, Larry Page ha deciso di licenziare tutti i project manager di Google. Questo perché proprio sul presupposto che l’azienda fosse interessata all’innovazione tecnica e che i manager limitassero l’autonomia dell’ingegnere. Questa decisione, tuttavia, è stata rapidamente annullata perché ostacolava il regolare funzionamento dei team. I manager sono stati nuovamente e rapidamente assunti e il funzionamento del team è ripreso, fino a diventare una forza lavoro globale di 85.000 persone, di cui il 30% sono manager.

Perdita della coscienza del sé.  La spinta che ha portato alla decisione di eliminare i project manager era proprio quella di voler eliminare i freni derivanti dalle pressioni derivanti dalla protezione dell’Ego dei Manager. Gli ingegneri non badavano all’immagine ma semplicemente all’efficacia del proprio agire. L’agilità nel cambio di decisione ha dimostrato la stessa cosa. La cosa importante è l’efficacia delle decisioni non tanto la difesa dell’immagine di chi le ha prese

Feedback tempestivo. Google in questa decisione di ritornare sui propri passi ha dimostrato al proprio personale la capacità di utilizzare il feedback tempestivamente e in modo costruttivo sitmolando nel proprio ambiente la possibilità di restituire feedback di crescita quando necessario.

Lo svantaggio di Project Oxigen è stato quello di instaurare il dubbio che i manager in realtà non aggiungessero valore all’organizzazione. I leader di Google hanno deciso di controllare questo pregiudizio utilizzando i dati. Hanno usato il People & Innovation Lab di Google o “PiLab “ per rimuovere questo bias. PiLab ha raccolto i dati storici delle performance review e dei punteggi dei sondaggi dei dipendenti lavorando per quartili. I quartili superiori erano costituiti dai gestori con le migliori performance e i quartili inferiori erano costituiti dai gestori con le prestazioni peggiori. Attraverso lo studio della correlazione dei dati con la produttività la felicità del team e la fidelizzazione dei dipendenti è stata trovata un’immensa correlazione tra i manager e le prestazioni del team. Hanno pubblicato questo rapporto affinché tutti i dipendenti comprendano il ruolo critico svolto dal manager nelle prestazioni dei team.

Chiarezza degli obiettiviGoogle ha chiarito attraverso il PiLab quale fosse lai reale posizione dell’azienda in modo da rendere espliciti gli obiettivi organizzativi da raggiungere.

Attenzione FocalizzataL’intento delle ricerche sull’efficacia dei manager e sulla loro relazione con le prestazioni ha concentrato l’attenzione sui fattori chiave necessari per garantire il successo aziendale, impedendo di far proliferare pregiudizi e dubbi sull’utilità dei manager.

MANAGER COME LEADER

I leader di Google sono profondamente preoccupati per le esigenze e le capacità degli individui. Come discusso nel suggerimento precedente, i manager si sono rivelati la chiave per la produttività del team. Pilab ha anche esteso questa ricerca per definire cosa rendesse un manager “buono”. Hanno avviato due ricerche qualitative:

A) Hanno introdotto The Great Managers Award” e per premiare i grandi manager, il membro del team doveva elencare le qualità che lo rendevano così grande. L’analisi delle parole chiave di questa ricerca ha dato vita alle famose linee guida “Gli otto (8) comportamenti dei grandi manager di Google”:

  • Sii un buon allenatore
  • Potenzia il tuo team e non micro-gestire
  • Esprimere interesse per il successo e il benessere dei dipendenti
  • Sii produttivo e orientato ai risultati
  • Sii un buon comunicatore e ascolta la tua squadra
  • Aiuta i tuoi dipendenti con lo sviluppo della carriera
  • Avere una visione e una strategia chiare per la squadra
  • Avere competenze tecniche chiave, in modo da poter aiutare a consigliare il team

Unione tra azione e consapevolezzaDefinire i comportamenti del buon manager e premiare i migliori candidati che rispecchiassero appieno questi comportamenti ha permesso di migliorare l’integrità tra buoni principi e buoni comportamenti.

Perdita della cosienza del sé. Gli otto comportamenti vanno a definire un profilo di manager ideale che rifiuta la celebrazione dell’ego ma che invece si mette al servizio del team.

B) La seconda ricerca che hanno condotto è stata uno studio di un’intervista in cui hanno coinvolto sia i grandi manager che i manager che non sono stati valutati “grandi”. Google voleva trovare le caratteristiche dei manager di successo e quelle dei manager che non avevano successo. Questo studio ha dato origine alla linea guida per il manager “3 insidie: cosa causa la difficoltà dei manager” . Di seguito sono riportate le indicazioni della linea guida:

  • Hai difficoltà a responsabilizzare i membri del team
  • Manca un approccio coerente alla gestione delle prestazioni e allo sviluppo della carriera
  • Dedica troppo poco tempo alla gestione del team e della comunicazione

Senso di controlloGarantire empowerment ai propri collaboratori sviluppa il senso di controllo sulla propria attività e la ownership sui risultati.

Unione tra azione e consapevolezza. come accennato anche in precedenza Google vuole fare chiarezza sui principi guida per il proprio management ma anche spingere all’azione e valorizzare comportamenti virtuosi.

cultura google

(Fine della prima parte)

Nella seconda parte dell’articolo  considereremo gli altri 4 capisaldi per la cultura aziendale di Google: People Analytics, La cultura del riconoscimento, la correlazione tra investimento del personale e ricavi e le politiche basate sul Feedabck.

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Questo riscontro positivo ci ha portato a riflettere su come poter rendere l’esperienza del Flow ancora più accessibile e concreta. Così è nata l’idea delle “Pillole di Flow”: eventi online mensili, gratuiti, pratici e partecipativi, in cui approfondiremo i temi del Flow attraverso attività interattive, discussioni e strumenti applicabili fin da subito.

Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni, rendendo il percorso non solo teorico ma soprattutto pratico e coinvolgente. Lavoreremo in piccoli gruppi e coppie, creando uno spazio di confronto diretto e stimolante, ideale per approfondire nuove abilità e applicare immediatamente quanto appreso. Al termine di ogni incontro, sarete voi a scegliere il tema successivo, così da costruire insieme un percorso che risponda concretamente alle vostre necessità.

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NAVIGARE CON CONSAPEVOLEZZA: RIPRENDERE IL CONTROLLO

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
In questo articolo, ci concentreremo sulle caratteristiche del capitano, sulla sua capacità di gestire la rotta e di interagire con gli elementi che compongono la barca.

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ARTICOLO DEL BLOG:

BUON
BUSINESS

Il titolo completo del libro è “Buon Business – La leadership, il Flow e la creazione del significato” e l’unione di questi 3 elementi è la chiave per dare la possibilità al mondo aziendale di contribuire al miglioramento della società attraverso il raggiungimento della felicità personale

È davvero una bella notizia, una notizia che farà felici gli appassionati di leadership e chiunque voglia intraprendere un business etico e sostenibile. La versione in italiano del libro Buon Business del prof. Csikszentmihalyi è nelle librerie dal 27 Luglio scorso.

Per il sottoscritto e per il team di CapoLeader è il coronamento di un progetto che ci ha impegnati a fondo, che ci darà la possibilità di diffondere la filosofia nella quale crediamo ad una platea molto più importante. Con questo articolo vorrei condividere con te la storia di come Buon Business sia diventato realtà. Prima di farlo però ti voglio spiegare perché, per me e per gli altri membri di CapoLeader, il libro sia così importante.

Il titolo completo del libro è “Buon Business – La leadership, il Flow e la creazione del significato” e l’unione di questi 3 elementi è la chiave per dare la possibilità al mondo aziendale di contribuire al miglioramento della società attraverso il raggiungimento della felicità personale. Comprendere il concetto di Flow ci permette di raggiungere la piena realizzazione del nostro potenziale e di dare significato alla nostra vita.

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Buon Business

LA SCOPERTA DEL FLOW

Personalmente ho scoperto e formalizzato il concetto di Flow all’interno del mio percorso di formazione nel coaching, anche se dal lato pratico la mia vita ne era già molto ricca. Sport, hobby e gioco mi avevano esercitato a sperimentarlo. Era però una conoscenza non consapevole, sapevo viverlo e raggiungerlo, ma mai mi ero fermato a formalizzarlo a livello teorico/scientifico. Per approfondire mi sono soffermato sulla lettura di “Flow. Psicologia dell’esperienza ottimale” e ho colto qualcosa di geniale e arricchente, ma che ancora non sapevo declinare in ambito Business. In questo mi ha aiutato il secondo contatto con il Flow qualche anno più tardi. Nel corso della mia certificazione in qualità di Facilitatore Lego Serious Play mi è stato presentato come teoria scientifica alla base del metodo. “Quando le persone costruiscono con i mattoncini, entrano facilmente nello stato di Flow e questo le porta ad essere più coinvolte, presenti, creative e produttive”. In questa spiegazione avevo catturato il collegamento tra Flow e Business. Vuoi liberare il potenziale di un gruppo di lavoro? Metti le persone in Flow e lasciale agire. Il terzo e definitivo contatto, quello che ha completato la mia visione è avvenuto proprio leggendo Buon Business. Era appena iniziata l’emergenza sanitaria e tutti i miei progetti in presenza erano stati bloccati o posticipati, ero alla ricerca di uno strumento da poter utilizzare durante la pandemia e ho preso contatti con Zad Vecsey uno dei fondatori di Aleas Simulation per valutare Fligby. Zad mi ha suggerito di leggere Buon Business per comprendere la filosofia che stava alla base del gioco. Ovviamente ho provveduto con la versione in inglese e sono rimasto completamente sedotto dalla potenza del contenuto del libro. Si univano i puntini: leadership, flow e creazione del significato; si delineava un modello di leadership completamente innovativo basato su pieno coinvolgimento, sviluppo del potenziale umano, etica e sostenibilità aziendale. La leadership che promuove il Flow è un modello che fornisce un’alternativa al modo tradizionale di gestire gli affari e sposta il focus sulla qualità dell’esperienza lavorativa. Un buon leader deve principalmente preoccuparsi di rimuovere gli ostacoli al Flow e permettere alle proprie persone di esprimersi al meglio e trovare godimento interiore in quello che fanno.

LA STORIA DI UN BUON BUSINESS

Quando ci si innamora di un approccio filosofico e lo si trova vincente si vorrebbe urlarlo al mondo intero per permettere a chiunque abbia l’ambizione di essere leader di poterne trarre giovamento. Immediatamente ho deciso di cercare di mettere a disposizione dei miei clienti una versione in italiano. La cosa, tra l’altro, era possibile già nel 2008 quando il Sole 24 Ore aveva pubblicato la traduzione italiana. Mi sono messo in moto per recuperare quante più copie possibili da condividere con gli altri futuri membri di CapoLeader e con i clienti che apprezzavano l’approccio di Fligby. Le mie speranze sono state gelate velocemente, ho reperito 3 sole copie del formato cartaceo (non era prevista una copia formato Kindle). Ho preso il telefono in mano e ho cercato di sollecitare l’editore a fare qualcosa, ma tutto fu vano, “il libro non risulta di interesse per il pubblico italiano, non prevediamo di fare ristampe….”

Le mie speranze di condividere la leadership che promuove il Flow attraverso il libro sono state facilmente infrante. Dovevo trovare il modo per poterlo ripubblicare. Circa un anno fa è arrivata l’opportunità che stavo cercando. Insieme a Marco Diodato, un altro fervente entusiasta del Flow nel team di CapoLeader, abbiamo organizzato un evento sul Flow e, fornendo la bibliografia ai partecipanti, abbiamo citato Buon Business preavvisandoli che fosse disponibile solo in inglese. È stato così che Teresa Tardia, una coach che partecipava all’evento mi ha preannunciato: “Conosco la persona che fa al caso vostro…. so chi può far uscire il libro nella versione italiana è Michele Riva! Ti do il suo numero vedrai che è interessato”. Ecco ora posso dire; Grazie Teresa!

Michele Riva è il CEO di ROI Edizioni, e allora aveva da qualche mese pubblicato la versione italiana di “Flow psicologia della prestazione ottimale”, il libro che ha portato il Flow alla conoscenza delle masse. Ci ho messo veramente poco ad alzare il telefono e chiamarlo, con la chiara sensazione che ero vicino al tanto ambito risultato. Michele è stato veramente gentilissimo e ha dovuto contenere il mio entusiasmo, “sai Stefano, io nel 2008 lavoravo per il precedente editore e ho curato la precedente edizione, però devo verificare lo stato dei diritti del libro, non so se qualcuno detiene ancora l’esclusiva per l’Italia. Ti faccio sapere.”

Sono rimasto in sospeso una settimana prima di sentirmi dire “ok Stefano, possiamo pubblicarlo! Visto che ci tieni così tanto e che sei così coinvolto con il contenuto del libro potrebbe anche valer la pena che ne scrivessi la prefazione,,,, che ne dici?” Ero completamente in estasi, non stavo nella pelle per l’entusiasmo, non solo ero riuscito a riportarlo in Italia, ma ne avrei scritto la prefazione…. WOW! Ora posso dire grazie Michele! Quando ho comunicato la notizia agli altri membri di CapoLeader il mio entusiasmo è stato veramente contagioso e il morale è andato alle stelle.

Mi sono preso un mese per scrivere la prefazione, in attesa della conferma ufficiale dell’acquisto dei diritti da parte di Roi Edizioni. Questa effettivamente tardava ad arrivare, ma si trattava solo di una formalità, perché avrebbero dovuto rifiutare?  È stato così che, dopo aver ricevuto l’ok da numerosi amici al quale avevo chiesto una mano per scriverla, ho inviato a Michele la prefazione in attesa di conferma. Era il 18 di ottobre, esattamente tre giorni prima che il Prof. Csikszentmihalyi mancasse. La notizia mi ha colpito profondamente. Ora era ancora più importante diffondere in Italia il suo approccio e dare rilevanza al suo ultimo libro, il suo testamento: definire come il mondo degli affari possa contribuire al miglioramento del genere umano e alla felicità individuale.

Ci siamo confrontati subito con Michele ed abbiamo capito perché la conferma alla vendita dei diritti tardava ad arrivare. Ora dovrà darci l’ok uno degli eredi, i tempi potrebbero dilatare. Ed in effetti c’è stato silenzio per diversi mesi….

Mi ero quasi rassegnato a dover aspettare a lungo ed invece nei primi giorni di giugno è arrivata la chiamata di Michele, “ci hanno dato i diritti! Noi ci siamo anche portati avanti, partiamo con la stampa a brevissimo, saremo nelle librerie a Luglio”

Il 27 luglio è uscito in Italia Buon Business e credo che il professore da lassù sia orgoglioso di noi!

Se ti è piaciuta la storia di come siamo riusciti a far uscire Buon Business? ora non ti resta che leggerlo!

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Attraverso esempi concreti e consigli pratici, imparerai a raggiungere il massimo rendimento in ogni ambito della tua vita.

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Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo esplorato la metafora del capitano della barca come guida della nostra vita, immaginandolo dotato di quattro abilità fondamentali che gli permettono di governare il viaggio: azione, attenzione, pensieri e motivazione. 
Queste abilità sono come ancore che lo aiutano a mantenere il controllo sulla navigazione, affrontando sia i mari calmi che le tempeste. 
Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

Se gli otto elementi rappresentano i fattori chiave del benessere umano, il capitano simboleggia l’individuo stesso, colui che, consapevole delle dinamiche della propria vita, prende decisioni e guida il proprio percorso. 
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ESTERNARE
LE PROPRIE EMOZIONI

Questa settimana ci concentriamo sull’importanza di esternare le proprie emozioni dopo un evento negativo e su come questo possa migliorare il nostro benessere generale, sia nella vita personale che professionale.

Eccoci ad un nuovo appuntamento con “La Palestra del Flow“, la nostra rubrica settimanale dedicata a rendere concreti i concetti legati all’essere nello stato di Flow. L’obiettivo è allenarci insieme per imparare a raggiungere il flow nella nostra vita quotidiana, trovando equilibrio e benessere. Questa settimana ci concentriamo sull’importanza di esternare le proprie emozioni dopo un evento negativo e su come questo possa migliorare il nostro benessere generale, sia nella vita personale che professionale.

Tutti noi, prima o poi, ci troviamo ad affrontare momenti difficili nella vita. Che si tratti della perdita di una persona cara, di un fallimento lavorativo o di una delusione amorosa, è normale provare emozioni negative. Spesso, però, tendiamo a trattenere queste emozioni, a nasconderle e a far finta che vada tutto bene, soprattutto in ambito lavorativo. Ma, reprimere ciò che proviamo può fare più male che bene. Esternare le proprie emozioni, invece, può portare molti benefici e aiutare a superare meglio le difficoltà, sia nella vita personale che professionale.

Imparare a gestire e esternare le nostre emozioni in modo efficace è un passo fondamentale per entrare nello stato di flow poichè ci permetterà di affrontare le sfide con una maggiore serenità e forza interiore.

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esternare emozioni

IL RICHIO DI REPRIMERE LE EMOZIONI

Trattenere le emozioni non significa eliminarle. Quando non esprimiamo quello che sentiamo, le emozioni tendono a rimanere dentro di noi, accumulandosi e diventando sempre più forti. Questo può portare a vari problemi, come stress cronico, ansia, depressione, difficoltà a dormire e perfino problemi fisici come mal di testa, pressione alta e disturbi allo stomaco. Inoltre, reprimere le emozioni può causare improvvisi scoppi di rabbia o pianto, difficili da controllare, creando tensioni anche in ambito lavorativo.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE ESTERNARE LE EMOZIONI

  1. 1. Riconoscere e Accettare: parlare delle nostre emozioni ci aiuta a riconoscerle e ad accettarle. Accettare che stiamo provando dolore, rabbia o tristezza è il primo passo per poterle affrontare.
    2. Ridurre lo Stress: esprimere ciò che proviamo può ridurre lo stress accumulato. Parlare con un amico, un familiare, un collega di fiducia o un terapeuta può dare un grande sollievo.
    3. Elaborare e Risolvere: condividere i nostri sentimenti ci permette di elaborare l’evento negativo e di trovare soluzioni o nuovi punti di vista. Questo ci aiuta a capire meglio noi stessi e le nostre reazioni.
    4. Ricevere Supporto: esternare le emozioni ci dà la possibilità di ricevere supporto dagli altri. Avere qualcuno che ci ascolta e ci sostiene è fondamentale nei momenti difficili.
    5. Migliorare le Relazioni: essere aperti riguardo ai nostri sentimenti può migliorare la comunicazione e rafforzare le relazioni con gli altri. La sincerità crea fiducia e comprensione reciproca.
    6. Produttività e Ambiente di Lavoro: in un contesto lavorativo, esternare le emozioni in modo appropriato può migliorare la produttività e contribuire a creare un ambiente di lavoro più sereno e collaborativo. I colleghi che comunicano apertamente sono più propensi a risolvere i conflitti e a lavorare meglio insieme.

    Quando reprimiamo le nostre emozioni, spesso non ci rendiamo conto che dietro di esse si nasconde un bisogno non soddisfatto. Prendere del tempo per riflettere su questo aspetto può aiutarci a capire meglio noi stessi e le nostre reazioni. Per esempio, se proviamo rabbia dopo un conflitto con un collega, potrebbe essere che il nostro bisogno di riconoscimento non sia stato soddisfatto. Analizzare questi bisogni nascosti ci permette di affrontarli direttamente. Invece di lasciare che le emozioni represse influenzino negativamente la nostra vita e il nostro lavoro, possiamo cercare di soddisfare questi bisogni in modi costruttivi.

COME ESTERNARE LE EMOZIONI

Esternare le emozioni non significa sfogarsi in modo incontrollato. Ci sono molti modi sani e costruttivi per farlo. Ecco alcune idee:
• Scrivere un diario: mettere per iscritto i nostri pensieri e sentimenti può aiutare a riflettere e a liberarci dal peso emotivo.
• Attività creative: dipingere, disegnare, suonare uno strumento o qualsiasi altra forma di espressione artistica può essere un buon modo per canalizzare le emozioni.
• Fare esercizio fisico: l’attività fisica riduce lo stress e può aiutarci a sfogare la tensione emotiva.
 Rivolgersi a un professionista: parlare con un terapeuta può offrire uno spazio sicuro per esplorare e capire meglio le nostre emozioni.
• Comunicazione sul lavoro: stabilire momenti di confronto con i colleghi o con il proprio supervisore può essere utile per affrontare le tensioni e migliorare la collaborazione.

Esternare le proprie emozioni dopo un evento negativo è un gesto di cura verso noi stessi. Non si tratta di essere deboli, ma di riconoscere il nostro valore e prenderci il tempo necessario per guarire. Le emozioni fanno parte di noi e dare loro spazio e voce può portare a una vita più equilibrata e soddisfacente, migliorando anche il nostro rendimento e le relazioni sul lavoro. Invece di nascondere il dolore, affrontiamolo con coraggio e trasparenza, permettendo a noi stessi di crescere e trovare nuova forza nelle avversità.

Vediamo un esempio reale

Immaginiamo che Luca abbia avuto un forte litigio con un collega durante una riunione. Entrambi hanno punti di vista diversi su un progetto importante e la discussione è degenerata, lasciando Luca arrabbiato e frustrato. Invece di affrontare subito le sue emozioni, Luca decide di reprimerle, continuando a lavorare come se nulla fosse accaduto. Nei giorni successivi, però, Luca nota che la sua produttività è diminuita e che il suo rapporto con il collega è diventato teso e freddo.

Ora, consideriamo un approccio diverso. Dopo la riunione, Luca decide di prendersi del tempo per riflettere su quanto accaduto. Prima di tutto, Luca si concede una pausa per fare una passeggiata e calmarsi. Poi, al ritorno in ufficio, prende un momento per scrivere un’email al suo collega, chiedendo scusa per il tono usato e proponendo un incontro per chiarire le cose.

Durante questo tempo di riflessione, Luca realizza che dietro la sua rabbia si nascondeva un bisogno non soddisfatto di rispetto e riconoscimento per il suo lavoro. Riflettere su questo aspetto gli permette di comprendere meglio le sue emozioni e di affrontare la situazione in modo più costruttivo. Durante l’incontro con il collega, Luca esprime apertamente non solo le sue emozioni, ma anche i suoi bisogni, spiegando come si è sentito durante la discussione e ascoltando attentamente il punto di vista del collega. Insieme, trovano un terreno comune e stabiliscono una strategia per lavorare meglio insieme. Questo confronto sincero permette a entrambi di liberarsi del risentimento e di ripristinare un rapporto di collaborazione e rispetto reciproco.

METTITI ALL’OPERA: ESTERNA LE TUE EMOZIONI

Per questa settimana, vi proponiamo un esercizio concreto per allenarvi a esternare le emozioni e raggiungere un migliore equilibrio emotivo. Questo esercizio vi aiuterà a riconoscere e esprimere le vostre emozioni in modo costruttivo, favorendo il benessere personale e professionale.

Istruzioni:

  1. Trova un Momento di Calma: Scegli un momento della giornata in cui puoi stare da solo in un luogo tranquillo, senza distrazioni.
  2. Scrivi nel Diario:
    • Riflessione Quotidiana: Ogni sera, prima di andare a dormire, prenditi 15-30 minuti per riflettere sulla tua giornata. Scrivi nel diario tutte le emozioni che hai provato durante il giorno. Non limitarti solo agli eventi negativi, ma annota anche quelli positivi.
    • Descrizione delle Emozioni: Descrivi in dettaglio ogni emozione che hai provato. Cerca di essere il più specifico possibile. Ad esempio, invece di scrivere “ero arrabbiato”, prova a descrivere cosa ha scatenato quella rabbia e come ti sei sentito fisicamente ed emotivamente.
    • Identificazione dei Bisogni: Dopo aver descritto le emozioni, rifletti sui bisogni non soddisfatti che potrebbero esserci dietro. Ad esempio, se hai provato rabbia durante una riunione, potrebbe essere che il tuo bisogno di essere ascoltato e rispettato non sia stato soddisfatto. Scrivi questi bisogni nel diario.
  3. Esternazione Costruttiva:
    • Condivisione: Se ti senti a tuo agio, condividi alcune delle tue riflessioni con una persona di fiducia, come un amico, un familiare o un collega. Parla delle emozioni che hai provato e dei bisogni che hai identificato.
    • Azione: Pensa a modi costruttivi per soddisfare i tuoi bisogni. Ad esempio, se hai capito che hai bisogno di essere più ascoltato al lavoro, potresti programmare una riunione con il tuo supervisore per discutere dei tuoi sentimenti e proporre soluzioni.
  4. Utilizzo di app per la misurazione della soddisfazione: noi di CapoLeader abbiamo provato ed utilizziamo Qomprendo, un’app molto valida a questo fine che permette all’utente di dare un feedback a fine giornata sulle emozioni provate e sul livello di soddisfazione sperimentato nel corso della giornata.

Siamo curiosi di scoprire da voi come va il monitoraggio delle vostre emozioni. Attendiamo vostri commenti!

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Oggi vogliamo concentrarci su una di queste abilità, quella che forse più di tutte determina la qualità della rotta e la sicurezza del viaggio: l’attenzione.

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