,

Capo o Leader?

La leadership non è questo!

E’ successo a tutti, prima o poi, di imbattersi nell’immagine che puoi vedere qui sopra. Ti hanno detto che il capo comanda dalle retrovie, mentre il leader è in prima fila a spingere lastre di pietra come i suoi collaboratori.

Rappresentare la leadership in questo modo è fuorviante e irrispettoso nei confronti di chi ogni giorno ricopre il ruolo di capo.

Io non vedo nulla di male a chiamarti in questo modo.

Capo nel mio vocabolario è:

Persona che dirige, che è posta al comando di altre persone.

Il capo, cioè la testa, è la parte principale e più nobile del corpo”

L’analogia con la testa del corpo umano permette di comprendere che funzione ha un capo in azienda o più semplicemente in un ufficio.

E’ la parte più nobile, che permette ai restanti organi del corpo di svolgere il proprio compito. Il cervello in quanto tale è importante perché tutti gli altri apparati sono collegati e necessitano di questo per lavorare in armonia e formare un sistema complesso ed efficiente. Il cervello, pur nella sua importanza, non può però sostituirsi allo stomaco, ai polmoni, alle braccia e alle gambe. Non è sostituto di altri organi, per sua natura non ha questa funzionalità. Esso può però studiare ed apprendere tante informazioni relative agli altri organi, può imparare come agevolarli nel loro compito, può dosare l’intensità del lavoro di ciascuno, farli riposare o aumentarne l’utilizzo se necessario. Va da sé che senza un organo periferico ben funzionante sono compromesse le prestazioni dell’intero sistema. Nel caso il cervello non funzioni l’intero sistema risulta completamente fermo e inutilizzabile.

Quanto sopra non vuole essere un elogio alla figura del capo in quanto tale. Semplicemente voglio ribadire l’importanza che ogni singolo componente di un team, capo compreso, deve svolgere il compito per il quale riesce a fornire il contributo più adeguato.

Il capo non è colui che tira il carro, quando, seduto ad una scrivania, può portare più valore organizzando, prendendo decisioni e pianificando efficientemente il lavoro dei propri collaboratori.

Hai ancora incertezze circa la validità di quanto sto affermando?

Possiamo portare l’argomento sotto un piano puramente economico.

Qual è il costo orario di una figura di responsabilità? Possiamo ipotizzare fino a 5 volte di più di un semplice collaboratore, a seconda del caso.

Ha senso che il carro venga tirato da una persona che costa molto di più degli altri addetti al traino? Se costa di più è perché deve dare un rendimento più alto degl’altri. Il ROI (Return on Investment cioè il ritorno sugli investimenti) dovrà essere elevato e per permetterlo il tempo del capo dovrà essere occupato da attività ad alto valore aggiunto.

Immagino già che potrebbe venirti in mente l’obiezione che nelle tue vicissitudini lavorative, hai visto molti capi poco competenti o poco preparati, che non hanno portato valore aggiunto nel loro ruolo.

Questo però è un problema di capacità, non del ruolo.

In quanto parte nobile del gruppo il capo dovrebbe essersi impegnato nell’imparare e padroneggiare le abilità manageriali che determinano il successo del suo team.

Se ancora non ti convince la parola Capo trasformala in CapoLeader, forse così riuscirai a immedesimarti meglio nel tuo ruolo di responsabilità.

Infine se vuoi capire meglio cos’è questo connubio puoi consultare un mio articolo che ne spiega il significato. (Cos’è un CapoLeader)

In definitiva sii fiero del tuo ruolo di CapoLeader, e in quanto parte nobile dell’azienda dai il meglio di te stesso, secondo le tue reali capacità e le aspettative della tua organizzazione.

2 commenti
  1. Milena
    Milena dice:

    La descrizione del capo leader, indicando fra le righe l’apologo di Menennio Agrippa, mi piace molto. Il capo leader deve essere in grado di far funzionare armonicamente l’intero corpo. Quando all’interno si creano problemi, ne risente l’intero staff. Quindi, il cervello, cioè il capoleader deve avere le capacità organizzative ma a mio avviso deve essere anche dotato di una buona dose di empatia per arrivare nella testa delle persone. Solo così potrà fare il capo e non il padrone.

    Rispondi
    • Stefano Selvini
      Stefano Selvini dice:

      Milena sono contento che ti piaccia la mia definizione di capo. Come dici tu è importante riuscire a creare empatia con chi ti circonda. Questo lo riesci a fare quando fai il primo dei miei 5 passi per diventare CapoLeader: Smettila di pensare a te stesso. Domare la fame del nostro Ego non è semplice ed è decisivo per iniziare un percorso di Leadership.

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.