Elementi del Flow - Obiettivi chiari
Elementi del Flow – Obiettivi chiari

Nell’articolo di settimana scorsa abbiamo trattato come vivono l’esperienza del Flow soggetti che compiono attività molto diverse e abbiamo visto che ognuna di esse trova in questa esperienza elementi simili. Iniziamo in questo articolo l’esposizione degli elementi caratteristici del Flow. Il primo di questi è uno dei presupposti necessari al vivere l’esperienza ottimale: avere Obiettivi Chiari.

E’ questione di obiettivi chiari

Affinché una persona si coinvolga a fondo in un’attività, è essenziale che sappia esattamente quali compiti sta eseguendo, momento per momento. Per esempio, ciò che coinvolge il rocciatore non è l’obiettivo finale del raggiungere la vetta della montagna, ma quello immediato di fare la mossa successiva senza cadere. L’obiettivo su cui si concentra il giocatore di scacchi non è vincere la partita, ma ottenere la migliore posizione strategica con la prossima mossa o serie di mosse. Una madre “si assorbe completamente” nella lettura con la figlia non perché intenda istruirla, ma perché quando sono insieme vuole cogliere ogni mutamento fisico e mentale della figlia. Naturalmente anche gli obiettivi ultimi di queste attività – raggiungere la vetta, vincere la partita, far sì che la figlia ami la lettura – hanno la loro importanza, ma il vero godimento interiore deriva dalle varie mosse che si compiono per conseguire l’obiettivo, non dal semplice fatto di averlo concretamente conseguito.

Spesso si perde l’opportunità di godere di ciò che si sta facendo perché tutta l’attenzione viene concentrata sull’esito finale, invece di assaporare le mosse che si compiono per arrivarvi. Da dove viene il piacere del canto, dal terminare la canzone o dal produrre ogni singola nota o frase musicale? Apprezziamo un buon pasto perché alla fine ci sentiamo sazi o perché ogni boccone ha un buon sapore? Condurre la trattativa per concludere un affare non è più gratificante del sottoscriverlo, una volta raggiunto l’accordo?

Viaggio o destinazione?

Un eccessiva preoccupazione per il raggiungimento dell’obiettivo finale spesso interferisce con la performance. Se un tennista pensa soltanto a vincere l’incontro, non sarà in grado di rispondere ai potenti servizi dell’avversario. Il venditore che si preoccupa troppo della sua commissione e non è abbastanza attento all’umore dell’acquirente ha meno probabilità di concludere la vendita. Di nuovo, ciò che qui ci interessa non è tanto il successo della performance in sé, quanto la qualità dell’esperienza che si fa durante la performance.

Se conveniamo che il vero guadagno della vita è la felicità anziché il successo, allora è perfettamente sensato affermare che ciò che conta è il viaggio, non l’arrivo a destinazione.

Vai al secondo elemento del Flow

Simuliamo un'azienda vinicola

Perché una Cantina?

Perché abbiamo scelto una cantina californiana come sede della Leadership Simulation Fligby ? Prima di tutto, avevamo bisogno di una buona storia che fosse in grado di catturare l’immaginazione delle persone, ovviamente. Ma c’è di più.

Lo stesso Prof. Csikszentmihalyi ha proposto il tema di un’azienda vinicola nel 2008. Aveva due buoni argomenti. In primo luogo, quello del vino è già un tema “ben posizionato”. Chiunque possa consumare un bicchiere di vino con gusto, potrebbe anche essere aperto a tali grandi verità della vita come il Flow . L’altro è una relazione ungherese. L’azienda vinicola californiana fu fondata dal nostro avventuroso connazionale Agoston Haraszthy negli anni 1850, poco dopo le dimissioni dalla sua posizione di sceriffo di San Diego, ma poco prima di essere mangiato da un coccodrillo in Sud America.

La gente ama le belle storie

È un dato di fatto che le persone amano imparare attraverso le storie. Una buona storia è un elemento fondamentale non solo per i videogiochi, ma anche per i ” giochi seri ” che utilizzano meccanismi di gioco professionali. È particolarmente vero nel genere cinematografico interattivo. Il contesto narrativo ha diversi importanti vantaggi psicologici che aiutano a mantenere le persone coinvolte:

  • I casi di studio aziendali funzionano meglio come storie : ci piace ascoltare e raccontare storie. Non si può semplicemente fornire fatti. È necessario inserirli nel contesto di eventi sequenziati con un inizio, una metà e una fine, una certa tensione su come le cose si risolveranno e dettagli sulle persone coinvolte – che coinvolgeranno il pubblico in qualcosa che diventa reale perché possono immaginare se stessi nello stesso spazio narrativo.
  • Le narrazioni dicono ai giocatori cosa fare – Le narrazioni di gioco danno ai giocatori suggerimenti su cosa fare e questo aiuta l’esecuzione e le tattiche applicate a obiettivi più grandi. Le storie di gioco sono progettate come strutture non finite in cui i giocatori completano la narrazione vivendola.
  • La narrazione aumenta l’eccitazione e l’attenzione – L’incertezza che tutte le buone storie hanno, crea eccitazione e tensione che sostiene il coinvolgimento del giocatore e focalizza i giocatori sulla risoluzione e sul rilascio (i giocatori cercano di ridurre questa eccitazione, specialmente se la sua fonte è un conflitto).
  • Le storie sono efficaci : è più facile ricordare le informazioni quando sono presentate in un formato narrativo.
https://vimeo.com/403107361

La mia organizzazione non è un’azienda vinicola. I suoi problemi si applicano alla mia attività?

Tuttavia, la domanda si pone abbastanza spesso, come può un’immaginaria cantina californiana essere in grado di modellare una vera leadership e i dilemmi organizzativi. In altre parole: è possibile costruire un campo di apprendimento rilevante per le sfide gestionali su una vicenda che si svolge in una cantina. Noi siamo convinti che lo sia. Abbiamo cinque argomenti importanti per dimostrarlo:

  1. La cantina come sito è sufficientemente astratta : se la simulazione fosse giocata in un “ufficio normale” (un sito in cui la maggior parte degli utenti trascorre quotidianamente una grande quantità di tempo), le persone si concentrerebbero principalmente sulle differenze tra il gioco e la propria prassi. Amplierebbero tali dettagli che potrebbero confermare le differenze tra la realtà delle loro esperienze quotidiane e la storia della simulazione. Ciò impedirebbe in modo significativo il riconoscimento delle correlazioni essenziali e l’avvio dell’apprendimento e della sperimentazione esperienziale. Quindi la cantina è un buon sito: le persone più o meno sanno (o almeno pensano di sapere) cosa sta succedendo in quel luogo, quindi accettano la trama e si concentrano sui conflitti evidenziati dalla simulazione invece che su dettagli poco importanti. Pertanto l’attenzione può essere focalizzata su un target specifico.
  2. La storia è stata ispirata da situazioni reali : tutti i dilemmi organizzativi presentati in FLIGBY sono stati ispirati da conflitti reali e sfide comuni che spesso si verificano in un ambiente di lavoro multinazionale. Il nostro principale sceneggiatore ha trascorso più di dieci anni in ambienti di grandi imprese e il suo lavoro è stato supportato da un team internazionale di professionisti nello sviluppo della leadership . Il Prof. Csikszentmihalyi ha anche svolto un ruolo attivo nella finalizzazione della trama e dei personaggi e anche nello sviluppo del sistema di feedback. Quindi, il sito è un’azienda vinicola ma le dinamiche organizzative mostrate nel gioco sono molto più generali e comunemente note.
  3. Microsimulazione – FLIGBY è una microsimulazione: non modella l’intera operazione professionale di un’azienda vinicola, ma solo una parte di essa che si concentra sui conflitti all’interno della gestione . Non ci sono questioni economiche o di viticoltura al centro, ma piuttosto tali condizioni personali e organizzative che sono necessarie per lo sviluppo di tale cooperazione.
  4. “Edutainment” – Le aspettative verso lo sviluppo della leadership sono cambiate in modo significativo negli ultimi due anni. I partecipanti alla formazione aziendale sono diventati tali “clienti interni” il cui tempo è costoso e le loro esigenze sono complesse. Vogliono conoscenze pratiche e facilmente applicabili, mentre il tempo trascorso nella formazione non può essere noioso, e anche un feedback diretto e un programma di tempo indipendente dedicato all’apprendimento devono descrivere il processo di apprendimento. L’ ambiente della cantina mostrato in FLIGBY offre una forma di apprendimento emozionante e divertente, mentre le interazioni virtuali con i colleghi dell’organizzazione sono modelli realistici di relazioni reali sul posto di lavoro.
  5. I compiti manageriali sono in continua trasformazione – Trattare cose interessanti sta diventando meno privilegiato nel mondo di oggi. È piuttosto un’opzione che l’economia basata sulla rete e le organizzazioni del lavoro orientate al progetto offrono come una vera alternativa a sempre più professionisti. È una sfida intellettuale popolare conoscere le organizzazioni che differiscono dalla routine lavorativa quotidiana e serve anche come forte motivazione per lo studio.
Lo stato di Flow

Gli studi svolti in diversi paesi negli ultimi decenni mostrano che coloro i quali hanno provato un profondo senso di godimento interiore in contesti differenti ne descrivono l’esperienza in modo molto simile; Indipendentemente dall’età, dal genere o dall’istruzione, essi riferiscono di trovarsi nello stesso stato mentale. Ciò che fanno effettivamente in quei momenti può essere estremamente diverso: possono meditare, correre in una gara, giocare a scacchi oppure fare un’operazione chirurgica a un paziente; ma ciò che provano in quei momenti è sostanzialmente simile. Il prof. CSÍKSZENTMIHÁLYI ha dato il nome di “Flow” a questa esperienza comune poiché così tante persone hanno utilizzato le stesse immagini e le stesse metafore: nei momenti di massimo godimento interiore erano rapite da una forza estranea, si muovevano senza sforzo, come sospinte da una corrente di energia.

Esperienze di Flow

I passi che seguono, stralciati dalle interviste eseguite nel corso degli anni, fanno intravvedere quale sia lo stato soggettivo di chi sperimenta il Flow. Il primo passo è tratto dall’intervista di un esperto rocciatore che descrive il suo stato mentale durante una scalata:

            La prova che si affronta è così impegnativa, così ardua e affascinante (…) che si tende a immedesimarsi con ciò che ci circonda, con le rocce, con le mosse che si debbono fare (…) con la ricerca di appigli (…) con la giusta posizione del corpo: si viene coinvolti fino al punto di poter perdere la coscienza della propria identità e fondersi con la roccia.

Ora confrontiamo la sua descrizione con quella di un chirurgo che spiega perché tragga tanto godimento interiore dal suo lavoro:

            Nella buona pratica chirurgica tutto quello che si fa è essenziale, ogni mossa è eccellente e necessaria; ogni cosa viene fatta con garbo, si perde poco sangue e il trauma è minimo (…) Tutto ciò è molto piacevole, specialmente quando l’équipe è molto affiatata e lavora in modo efficiente.

Entrambi questi individui descrivono un elemento fondamentale del Flow: la complessità di ciò che stanno facendo li assorbe fino a coinvolgerli completamente. Scompare la distinzione fra pensiero e azione, fra il sé e l’ambiente circostante. La cosa importante è compiere ogni mossa nel modo migliore possibile, poiché può dipenderne la vita propria o di altri.

Per essere esperibile il Flow non richiede una situazione in cui sia in gioco la vita. Il caso che viene segnalato più comunemente in vari Paesi è la lettura di un buon libro, durante la quale ci si immedesima con i protagonisti e con le loro vicissitudini al punto da dimenticare se stessi.

Flow al lavoro

Con notevole frequenza, il Flow viene sperimentato anche lavorando, come racconta questa contadina di settantasette anni che vive nelle Alpi italiane:

            Mi dà grande soddisfazione essere fuori con gli animali, parlare con la gente (…) Parlo a tutti e a tutto: alle piante, agli uccelli, ai fiori e agli animali. Tutto quello che c’è nella natura tiene compagnia, vedi la natura progredire di giorno in giorno. Ti senti leggero e felice: è un peccato che a un certo punto ti stanchi e devi andare a casa (…) Anche se devi lavorare tanto, è molto bello.

Questa donna descrive il suo lavoro in termini quasi idilliaci, nonostante ne parli dopo aver camminato per qualche chilometro sui sentieri montani portando sulle spalle una balla di fieno più alta di lei; ciononostante, prestando attenzione alla complessità dell’ambiente intorno, è riuscita ad armonizzarsi con la natura e a trarne un godimento interiore.

Il Flow nelle relazioni

Spesso l’esperienza del Flow deriva da un’intensa interazione con gli altri. Ecco come una madre descrive i suoi momenti più preziosi:

            … quando lavoro con mia figlia, quando lei scopre qualcosa di nuovo. Un piatto cucinato secondo una ricetta di sua creazione, l’opera artistica che ha eseguito e di cui è orgogliosa. La lettura è una cosa che l’assorbe davvero, e noi leggiamo insieme: leggiamo a turno, mentre l’altra ascolta, e a volte mi sembra di perdere il contatto con il resto del mondo, sono completamente assorbita da ciò che sto facendo.

Interessarsi attivamente della propria figlia, guardarla crescere e scoprire cose nuove, assecondare nel modo giusto i cambiamenti della sua personalità, richiede tanta capacità quanta ne serve pere essere un buon rocciatore, una buona contadina o un buon chirurgo. A sua volta, l’immersione in un attività tanto complessa rende più forti e più complessi.

Il Flow nell’attività economica

Ma tali esperienze sono rilevanti per l’attività economica? Secondo i dirigenti di successo intervistati, si può effettivamente esperire il Flow nell’ambiente di lavoro. Alcuni ritengono che questa esperienza sia persino necessaria, poiché, se non si trova piacevole il proprio lavoro, non si può farlo molto bene. Orit Gadiesh, CEO di Bain & Co., afferma: “Trovare divertente quello che si fa è molto importante. Non si può dire: Va bene, ora lavoro queste otto ore e poi vado a divertirmi.” Come il lavoro del chirurgo, o quello della contadina, in genere le attività economiche favoriscono la focalizzazione dell’attenzione.

Mike Murray, che al tempo dell’intervista era vicepresidente del settore risorse umane di Microsoft, osserva:

            La vita è divertente, e credo che il lavoro contribuisca a renderla tale. Devo riuscire ad amare il mio lavoro (…) visto che devo dedicargli tanto tempo, è meglio che lo trovi divertente! Mi piace anche la logica degli affari (…) mi diverte.

Dello stesso avviso è Norman Augustine, di Lockeed Martin:

            … Uno è felice se oggi fa bene il suo lavoro e si diverte nel farlo (…) il resto verrà da sé (…) Uno deve sapere dove vuole andare, ma penso che in qualche modo si debbano anche cogliere al volo le occasioni estemporanee.

Ma qual è la natura precisa del godimento interiore descritto da queste persone?

In una serie di altri studi, il prof. CSÍKSZENTMIHÁLYI e i suoi colleghi sparsi nel mondo hanno intervistato quasi diecimila persone in ogni campo della vita e hanno scoperto che la coscienza di una persona che si trova in un momento di autentico godimento interiore – ossia, mentre sta sperimentando il Flow – può essere descritta in termini di otto condizioni. Non tutte accompagnano inevitabilmente quell’esperienza, e la loro importanza relativa può variare, ma in complesso sono le componenti più rilevanti della sensazione che si prova nello stato di Flow. Nelle prossime settimane presenteremo ognuno di questi elementi in un articolo specifico in modo che nell’arco dei prossimi due mesi padroneggierete il Flow e avrete una comprensione più approfondita di come fare a sperimentarlo.

Non mancate le prossime puntate, mi raccomando!

Leggi il prossimo articolo che tratta il primo presupposto dell’esperienza di Flow