ARTICOLO DEL BLOG:

IL NEMICO SILENZIOSO DELLE AZIENDE:
LO STRESS

Se incanalato nel modo giusto, può diventare una spinta alla crescita e all’innovazione.

 Nel nostro recente approfondimento sui Trend del 2025, abbiamo evidenziato come il benessere sia diventato un tema centrale nel mondo del lavoro, tuttavia uno dei maggiori ostacoli al benessere proprio lo stress, una presenza costante per molti professionisti.

Scadenze pressanti, carichi di lavoro elevati, email incessanti, tutto questo può trasformarsi in una pressione continua, spesso sottovalutata. Ma cosa succede quando lo stress diventa cronico? Quali sono le conseguenze per noi stessi e per le aziende? 

Ti interessa questo argomento?

Affrontare il tema dello stress non significa solo migliorare il benessere individuale, ma anche garantire maggior produttività e qualità del lavoro. Un ambiente di lavoro sano è un ambiente che funziona meglio. Per questo motivo nelle prossime settimane approfondiremo tre aspetti fondamentali:

-come riconoscere lo stress

come prevenirlo e infine,

-come gestirlo efficacemente.

CHE COS’E’ LO STRESS E QUALE IMPATTO HA?

Lo stress è una risposta naturale del corpo a situazioni percepite come minacciose o impegnative. In ambito lavorativo può derivare da carichi di lavoro elevati, scadenze pressanti, relazioni interpersonali difficili o una mancanza di controllo sulle proprie attività. Se gestito correttamente lo stress può essere uno stimolo positivo (eustress), ma quando diventa cronico porta effetti dannosi sulla salute mentale e fisica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo stress lavorativo è uno dei principali fattori di rischio per la salute mentale e anche fisica contribuendo all’aumento di patologie come depressione ansia e malattie cardiovascolari.

Uno studio dell’agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro indica che lo stress costa l’economia Europea circa 617 miliardi di euro all’anno di cui 272 miliardi dovuti alla riduzione della produttività, 242 miliardi per le spese sanitarie, 63 miliardi per assenteismo e 40 miliardi per turnover aziendale. Negli Stati Uniti, la Americano Institut of Stress riporta che l’83% dei lavoratori soffre  di stress legato al lavoro e il 25% di essi considera il lavoro come la principale fonte di stress nella propria vita. Quando lo stress diventa cronico può evolvere nel burnout, una condizione di esaurimento emotivo, cinismo e ridotta efficacia lavorativa.

Questo non solo compromette la salute del lavoratore, maha anche ripercussioni dirette sull’ azienda: aumento dell’assenteismo, maggior turnover, riduzione della produttività e peggioramento del clima aziendale, sono solo alcune delle conseguenze.

Le aziende che non affrontano il problema dello stress, rischiano di subire i costi elevati in termini economici e organizzativi, mentre quelle che investono nel benessere lavorativo vedono miglioramenti in termini di engagement e performance.

Nelle prossime settimane analizzeremo tre aspetti fondamentali dello stress lavorativo:

 

Per intervenire tempestivamente è fondamentale capire se noi stessi o le persone intorno a noi stanno sperimentando livelli di stress eccessivi. I sintomi possono manifestarsi a livello fisico: mal di testa, insonnia, affaticamento emotivo, irritabilità, ansia, demotivazione. E comportamentale: aumento dell’assenteismo, ridotta produttività, isolament.

Per i leader aziendali e i manager diventa essenziale saper riconoscere questi segnali all’interno dei propri team, instaurare un dialogo aperto con i dipendenti, monitorare il benessere dei lavoratori attraverso strumenti di feedback e valutazioni periodiche può prevenire situazioni di stress cronico. Ma come possiamo riconoscere se le nostre persone sono stressate? Comprendere questi segnali il primo passo per intervenire in modo efficace. due cultura dello stress,

La prima linea di difesa contro lo stress è la prevenzione. Spesso ci si chiede: conosco davvero come funziona lo stress? Quali sono i fattori che lo scatenano? E soprattutto come posso prevenirlo? Comprendere il funzionamento dello stress significa riconoscere i suoi meccanismi biologici e psicologici, identificare le situazioni che lo favoriscono e implementare strategie per evitarlo. Le aziende devono promuovere una cultura della consapevolezza sullo stress, offrendo formazione e supporto e strumenti per gestire la pressione lavorativa. L’obiettivo è passare da un modello reattivo a uno proattivo, dove il benessere diventa una priorità aziendale e parte integrante della cultura organizzativa.  

Una volta che lo stress è presente, diventa essenziale capire come gestirlo e ridurne gli effetti negativi. Ma come possiamo davvero prenderci cura dello stress e favorire il nostro benessere? La chiave sta nell’attivare il sistema calmante, ovvero mettere in atto strategie che favoriscano il recupero e la stabilità emotiva. Tecniche di rilassamento, mindfulness, esercizio fisico e un ambiente di lavoro sano sono elementi essenziali. Inoltre le aziende possono offrire supporto attraverso programmi di benessere, accesso a consulenze psicologiche e politiche di work-life balance. Il benessere lavorativo deve essere un impegno condiviso tra organizzazioni e individui affinché sia possibile creare ambienti di lavoro più sostenibili e salutari.  

METTITI ALL’OPERA

Lo stress è una reazione naturale del nostro corpo a situazioni di pressione, ma quando diventa cronico può avere effetti devastanti sia sulla nostra salute fisica che mentale. Spesso non ci rendiamo conto di quanto lo stress stia influenzando la nostra vita quotidiana, fino a quando i suoi danni non diventano evidenti. Questo esercizio è pensato per aiutarti a sviluppare una maggior consapevolezza dei segnali e degli effetti dello stress, in modo da poterlo riconoscere e affrontare in modo più efficace.

Prenditi un momento per riflettere su come lo stress impatta il tuo benessere e come potrebbe influire sul tuo lavoro e sulla tua vita a lungo termine. Questo primo passo ti permetterà di capire meglio l’importanza di gestirlo prima che i suoi effetti diventino difficili da controllare.

-Rifletti sui sintomi dello stress: pensa a un momento recente in cui ti sei sentito particolarmente stressato.

Come ti sei sentito fisicamente ed emotivamente? Hai notato sintomi come mal di testa, fatica, irritabilità o difficoltà a concentrarti? Scrivi i tuoi pensieri e i sentimenti.

-Conseguenze professionali: pensa come lo stress possa impattare anche sul tuo lavoro.

Hai notato cali nella tua motivazione o qualità del lavoro? Ti sei sentito meno produttivo o più inclina a commettere errori? Riconoscere questi effetti ti aiuterà a comprendere l’importanza di intervenire.

-Impatto a lungo termine: considera gli effetti a lungo termine dello stress cronico. Come potrebbero influire sulla tua salute, sulle tue relazioni o sulla tua produttività se lo stress diventasse una costante nella tua vita?

– Annota le tue riflessioni: visualizza un cambiamento positivo.

Immagina di ridurre lo stress nella tua vita.

Come ti sentiresti se riuscissi a gestirlo meglio? Cosa cambierebbe nel tuo benessere, nelle tue performance lavorative o nelle tue relazioni?

Scrivi la tua visione di un futuro con meno stress.

Riflettere sugli effetti dello stress è il primo passo per comprendere quanto possa influire sul benessere nostro, sulla nostra produttività e sull’ambiente di lavoro. Con l’esercizio di consapevolezza hai avuto l’opportunità di esplorare come lo stress si manifesti nella tua vita e quali danni può causare se non affrontato. Riconoscere questi segnali è essenziale per poter intervenire in modo consapevole e proattivo. Come abbiamo visto nell’articolo, gestire lo stress non è solo una questione di benessere individuale, ma anche di miglioramento della qualità dell’ambiente lavorativo. Nei prossimi articoli esploreremo in modo più approfondito come prevenire lo stress, e come affrontarlo efficacemente, condividendo strategie pratiche per affrontare le sfide quotidiane.

Ogni passo verso una maggiore consapevolezza e gestione dello stress contribuirà a creare un ambiente di lavoro più sano, equilibrato e produttivo.

Sei interessato a partecipare alle Pillole di Flow. Il prossimo evento sarà giovedì 10 Aprile ore 18-19.

L’argomento è Stress off – riprendere il controllo

Vuoi avere più informazioni? Chatta con Mr. Fligby il nostro Assistente Virtuale

Ti interessa questo argomento?

IL FLOW PER LA FELICITA' E IL SUCCESSO

LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.

IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

FILIPPO POLETTITop Voice Linkedin e influencer del benessere al lavoro

leggi gli altri

ARTICOLI DEL BLOG

QUANDO LA CONSAPEVOLEZZA INCONTRA IL FLOW

Ci sono leader che sanno tutto: strategie, numeri, strumenti. Ma quando si tratta di guidare le persone, spesso inciampano su qualcosa di molto più semplice — e molto più profondo: la consapevolezza di sé.

Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.

Leggi l'articolo »

ESSERE CREATIVI CON IL FLOW

Negli scorsi articoli ci siamo immersi nel mondo della collaborazione: abbiamo visto com’è fatta, cosa la nutre, come si distingue da quella versione “tutti amici in pausa caffè” che spesso viene confusa con il vero lavoro di squadra.

Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.

Leggi l'articolo »

I 5 NEMICI INVISIBILI DELLA COLLABORAZIONE

Tutti parlano di collaborazione. È sulla bocca dei manager, sulle pareti degli open space, nei valori aziendali e perfino nei badge dei convegni: “teamwork”, “co-creazione”, “insieme si va più lontano”.

Poi entri davvero in azienda, e spesso scopri che si lavora affiancati, ma non insieme. Che la comunicazione è un ping pong di mail in copia conoscenza. Che si fa prima a farsi le cose da soli che coinvolgere altri. E che le “riunioni collaborative” assomigliano a un monologo sotto anestesia.

La verità è che la collaborazione – quella vera – è fragile.
E ci sono nemici invisibili che, giorno dopo giorno, la logorano. Non si presentano alla porta, ma agiscono in silenzio, in profondità.
Ecco i cinque più pericolosi.

Leggi l'articolo »

COLLABORAZIONE ASSENTE? ECCO IL SUO COSTO

Parlare di collaborazione può sembrare una questione “soft”. Una di quelle cose belle da avere, ma non proprio vitali, come la ciliegina sulla torta.
Eppure… quando manca, non è solo la ciliegina a saltare, ma tutta la torta rischia di sbriciolarsi.

Perché quando un team non collabora, l’azienda comincia a perdere. Soldi veri.
E la cosa peggiore è che non si vede subito. Non c’è una fattura con scritto:

“Mese di maggio: -3.000€ per conflitti e silenzi in riunione”
ma il costo c’è. Eccome se c’è.

Vediamo i principali danni che si innescano quando la collaborazione va in crisi, con qualche dato preso da ricerche e fonti autorevoli.

Leggi l'articolo »

CAPOLEADER SOSTIENE MAKE-A-WISH

CapoLeader crede che il benessere, la motivazione e il senso profondo di realizzazione – ciò che chiamiamo Flow – non debbano essere un privilegio per pochi.

Per questo abbiamo deciso di donare l’1% del nostro fatturato a Make-A-Wish Italia, l’organizzazione che ogni giorno realizza i desideri di bambini affetti da gravi malattie, restituendo loro speranza, forza e gioia.

Leggi l'articolo »

TEAM FLOW: L’ARMONIA CHE FA LA DIFFERENZA

Hai mai vissuto un momento sul lavoro in cui nessuno controlla l’orologio, la chat aziendale è stranamente silenziosa (ma non perché siete tutti su LinkedIn), e le idee viaggiano come palline di ping pong tra colleghi sorridenti?

Ecco: benvenuto nel Team Flow, quel raro ma potentissimo stato in cui il tuo gruppo lavora così bene che potrebbe tranquillamente scrivere un album da Grammy… anche se state facendo una relazione su Excel.

Leggi l'articolo »

APPROFONDIAMO INSIEME!

Ti interessa a questo argomento?

Parliamone insieme!

Compila il form con i tuoi dati per prenotare una call gratuita di approfondimento.

Verrai contattato al più presto per discutere insieme a noi i  dettagli che ti interessano e ricevere ulteriori informazioni sull’argomento.

Prenota una Call con un consulente

Inserisci i tuoi dati, ti ricontatteremo nel giro di poche ore.