Come ogni anno arriva quel momento di fine luglio in cui con la testa si è proiettati verso le vacanze, ma è necessario ancora far fronte alle ultime incombenze lavorative, alle chiusure, alle ultime riunioni in cui tutti sono agitati e ansiosi di riuscire a terminare in tempo i loro compiti. Questo periodo stressante e caotico porta le persone a perdere le ultime energie ritrovandosi spesso ad avere “le batterie quasi al minimo”. In questo articolo vedremo come ricaricare le batterie con il Flow.
Come possiamo ricaricare le nostre batterie?
Un modo per recuperare energia e sentirci felici e appagati arriva dal Prof. Mihaly Csikszentmihalyi, ovvero la Teoria del Flow.
Quando siamo in Flow riusciamo ad ottenere uno stato di completo benessere mentale raggiungendo una sensazione di concentrazione energica, pieno coinvolgimento e godimento.
Quindi, il modo migliore per ricaricare le nostre batterie durante le vacanze è quello di trovare delle attività che ci consentano di raggiungere questo stato mentale, vediamo come:
Obiettivi chiari: bisogna innanzitutto trovare qualche cosa da fare, scegliendo l’attività più adatta per noi, come visitare qualche posto, fare una partita a racchettoni o leggere un buon libro.
Bilanciamento sfide e abilità: dobbiamo scegliere un’attività che non ci faccia annoiare, ma allo stesso tempo che non sia troppo difficile per noi. Bisogna trovare il giusto livello di sfida. Per esempio se decidiamo di fare una partita a tennis, assicuriamoci che il nostro avversario non sia Djokovic!
Feedback non ambiguo: è importante tenere sotto controllo tutti i segnali in modo da capire se stiamo continuando nella direzione desiderata.
Attenzione focalizzata: dedichiamo tutta la nostra attenzione all’attività che abbiamo scelto, lasciamo da parte il cellulare e cerchiamo di vivere nel momento presente. Occupiamoci di un’attività alla volta.
Unione tra azione e consapevolezza: la mia mente e il mio corpo dovranno essere in perfetta armonia. Nel momento in cui penso di fare una cosa, il mio corpo la metterà in pratica.
Senso di controllo: cerchiamo di svolgere un’attività in cui ci sentiamo padroni delle nostre azioni, qualcosa che ci dia la libertà di poter scegliere come agire.
Perdita della coscienza del sé: sentiamoci liberi di agire. Quando siamo in flow, tutte le protezioni che ergiamo per proteggere il nostro ego crollano. Se abbiamo voglia di fare un castello di sabbia in spiaggia, lo faremo senza pensare a cosa potrebbero pensare di noi, divertiamoci!
Distorsione del tempo: se troviamo l’attività giusta il tempo passerà in fretta e noi ci renderemo conto di non aver guardato neanche una volta l’orologio.
Motivazione intrinseca: scegliamo un’attività autotelica, ovvero che ci faccia stare bene durante tutto il tempo in cui la svolgiamo. Innamoriamoci del processo, non solo del risultato. Se la nostra attività è fare una camminata in montagna, godiamoci la salita, ogni sensazione positiva che proviamo, concentriamoci sulle piccole cose che vediamo, come i fiori, le farfalle, il ruscello che scorre lungo il sentiero, solo così potremmo poi goderci la vista dalla cima.
Siamo ossessionati dal dover ricaricare il nostro cellulare appena vediamo che la batteria è bassa, senza pensare che anche noi, come persone, consumiamo la nostra energia e abbiamo, quindi, bisogno di ricaricarci. Spesso tendiamo a sottovalutare questo bisogno, fino ad arrivare al limite. Avere una carica completa di energia ci permette di vivere meglio e di essere più efficaci in quello che facciamo. La qualità delle nostre azioni sarà elevata e noi potremmo goderci ogni momento e ogni sensazione positiva. Ricaricare le batterie con il flow è un modo per riprendersi dallo stress quotidiano, mantenendo la mente attiva.
Vi auguriamo, in queste vacanze, di poter trovare delle attività stimolanti che vi facciano entrare in flow e che vi ricarichino completamente!
Il team di CapoLeader
https://capoleader.com/wp-content/uploads/2022/07/Immagine-2022-07-15-170937.jpg6451200Sara Casciohttps://capoleader.com/wp-content/uploads/2025/04/LOGO-sfondo-trasparente-2-300x73.webpSara Cascio2022-07-26 09:42:552022-07-26 09:42:55RICARICARE LE BATTERIE CON IL FLOW
Mi è capitato recentemente di rivedere un film d’animazione che ha catturato la mia attenzione. Mi ha colpito il fatto che rappresentasse molto approfonditamente lo stato di Flow. Molte persone sono convinte che i film d’animazione siano solo per bambini. Questo non è assolutamente vero. Le riflessioni e gli insegnamenti che vengono proposti al loro interno sono molto profondi e sono adatti anche per gli adulti. In alcuni casi, solo una persona che ha già affrontato sfaccettature diverse della propria esistenza riuscirà a comprendere appieno il significato.
In questo articolo andremo ad analizzare un famoso film d’animazione della Disney Pixar: Soul.
La storia
Joe Gardner insegna musica alle scuole medie, ma il suo sogno è quello di suonare nel jazz club di New York e di diventare un importante pianista jazz. L’occasione sembra arrivare quando viene chiamato per sostituire un musicista nel complesso di una nota sassofonista, Dorothea Williams.
Joe impressiona Dorothea con il suo modo di suonare il pianoforte e gli viene offerto il lavoro. Mentre Joe si avvia felicemente per prepararsi per la sua prima vera esibizione quella notte, cade in un tombino. Joe sotto forma di anima si ritrova nell’Altro Mondo. Non volendo morire prima della sua grande occasione, cerca di scappare, ma finisce nell’Ante Mondo, dove i consulenti delle anime, creano giovani anime per la vita sulla Terra.
Joe si finge uno dei mentori che dovranno aiutare le giovani anime a trovare la propria “scintilla”, che consentirà loro di ottenere il pass per andare sulla Terra ed iniziare la propria vita. A Joe verrà assegnata 22, un’anima non intenzionata a vivere con la quale comincerà un viaggio, tra il mondo reale e Ante Mondo, che permetterà a entrambi di vedere la vita con occhi nuovi apprezzandola in un modo diverso e unico.
Il Flow
Nel film viene rappresentato molto bene cosa capita quando una persona si trova nello stato di Flow, ovvero uno stato mentale di massima concentrazione e consapevolezza ideato dal Prof. Csikszentmihalyi. 22 mostra a Joe un luogo dove le persone si trovano “in bolla”, uno stato intermedio tra ciò che è fisico e ciò che è spirituale. Quando le persone sono pienamente coinvolte nell’attività che stanno svolgendo è come se fossero estraniate dall’ambiente in cui si trovano, sono pienamente concentrate e raggiungono le loro massime performance. 22 mostra a Joe cosa succede quando questo stato viene disturbato. Nel momento in cui questa “bolla” si rompe le persone immediatamente si distraggono e fanno errori, perché perdono quella connessione che univa la loro mente e il loro corpo.
Joe impara che essere in “bolla” crea gioia, ma quando la gioia diventa un’ossessione avviene il distacco dalla vita. Infatti poco dopo incontra delle figure mostruose che vagano nel buio, incuriosito chiede a 22 chi fossero e scopre che quegli esseri sono delle anime di persone vive che “si sono perse”. Sono persone che non sono riuscite a liberarsi dalle proprie ansie e ossessioni e di conseguenza hanno perso il contatto con la vita. Qui conosce Spartivento, un personaggio che aiuta queste anime a riconnettersi con il proprio corpo terreno e con la bellezza della vita.
Lo stato di Flow è un potente strumento che aiuta le persone a raggiungere prestazioni di qualità, ma va usato con consapevolezza, per raggiungere il Flow è importante essere focalizzati sul proprio obiettivo. Infatti, senza avere chiarezza di cosa si sta facendo e della direzione presa, c’è il rischio di perdersi per strada.
Il senso della vita
Gran parte del film è dedicata alla ricerca della scintilla di 22. Inizialmente si pensa che questa possa essere una passione, uno sport, un hobby, una professione. Joe, quindi, fa provare a 22 diverse attività come cucinare, fare il pompiere, disegnare, dipingere e fare l’atleta, senza ottenere risultati. La scintilla di 22 si accenderà solo dopo aver vissuto sulla Terra, nel corpo di Joe per qualche ora.
Quello che Joe scoprirà è che la “scintilla” non rappresenta, come pensava lui, lo scopo di vita, quindi una passione o un’attività in cui siamo bravi. L’espressione del nostro talento non è la nostra missione di vita.
Spesso siamo convinti che solo trovando il nostro scopo di vita riusciremo a raggiungere la felicità. Ma cosa capita quando ci rendiamo conto che ciò che pensavamo fosse il nostro scopo non ci regala la gioia desiderata? È quello che è successo a Joe dopo essere riuscito finalmente ad avere il posto nel quartetto di Dorothea Williams. Era convinto che la musica fosse il suo scopo, ma dopo aver ottenuto quello che desiderava si rende conto di non essere felice e di provare un senso di vuoto. Quando racconta questa sua sensazione a Dorothea, lei gli risponde con un aneddoto che parla di un pesce che va da un pesce più anziano e gli dice: “sto cercando l’oceano”. “L’oceano?” risponde il pesce più vecchio. “È quello in cui nuoti adesso”. “Questo?” dice il giovane pesce. “Questa è acqua. Io, invece, cerco l’oceano.”
Siamo convinti che l’oceano corrisponda a qualcosa di più grande, al nostro scopo, alla nostra missione, senza renderci conto che probabilmente stiamo cercando qualcosa che già abbiamo.
La “scintilla” è il senso della vita, si accende solo quando siamo pronti a vivere, quando superiamo il nostro senso di inadeguatezza che ci porta a pensare di non essere mai abbastanza.
La “scintilla” sta nell’essere capaci di stupirci e nel non dare nulla per scontato. Si accende quando impariamo ad apprezzare la bellezza della vita, le piccole cose, i dettagli e i particolari. Possiamo trovare il senso della vita guardando un tramonto o una foglia che cade, assaporando una fetta di pizza, ridendo con degli amici, abbracciando una persona cara, ascoltando una musica o annusando un fiore profumato. La felicità è da cercare nel qui ed ora, assaporando ogni momento e ogni istante che abbiamo a disposizione.
Conclusioni
Questi due aspetti principali del film, lo stato di Flow e il senso della vita, dovrebbero arricchire gli ambienti lavorativi. Se veramenente vogliamo implementare una cultura aziendale basata sul coinvolgimento e la motivazione, è necessario promuovere lo stato di Flow e di piena soddisfazione dei collaboratori, nonchè mettere in atto tutte le strategie necessarie a fargli percepire il senso di scopo e di significato per l’attività che stanno eseguendo.
Sara Cascio
https://capoleader.com/wp-content/uploads/2022/06/soul.jpg718807Sara Casciohttps://capoleader.com/wp-content/uploads/2025/04/LOGO-sfondo-trasparente-2-300x73.webpSara Cascio2022-07-04 10:04:592022-08-03 11:23:16LO STATO DI FLOW E IL SENSO DELLA VITA
Sebbene la maggior parte delle persone si diverta a lavorare quando entra in Flow, sono troppo pochi i lavori progettati per rendere possibile Flow. È qui che la gestione può fare davvero la differenza. Per un manager o un leader che si preoccupa veramente dei profitti nel senso più ampio del termine, la prima priorità è eliminare gli ostacoli al flow a tutti i livelli dell’organizzazione e sostituire pratiche e politiche progettate per rendere piacevole il lavoro. Nasce così un modello di leadership che promuove il Flow.
Che cos’è la Leadership che promuove il Flow?
I nostri lavori determinano in misura maggiore come sono le nostre vite. Un’organizzazione aziendale i cui dipendenti sono felici è più produttiva e ha una morale più alto. Qualsiasi manager che vuole che la sua organizzazione prosperi dovrebbe capire cosa rende felici le persone e implementare tale conoscenza nel modo più efficace possibile. Il modo migliore in cui il management può aiutare a motivare i lavoratori a perseguire obiettivi comuni e a crescere nel processo di attuazione è fornire opportunità per entrare in Flow sul posto di lavoro. Le condizioni essenziali per il flow sono:
– Obiettivi chiari che possono essere adattati per soddisfare le mutevoli condizioni
– Feedback immediato alle proprie azioni
– Una corrispondenza delle sfide del lavoro con le competenze del lavoratore.
Csikszentmihalyi, Good Business, 2003
Le numerose pubblicazioni di Csikszentmihalyi relative a Flow includono sempre dichiarazioni e discussioni sul suo insieme di valori. I valori che promuove riflettono la sua filosofia fondamentale di vita e il suo significato e scopo. Allo stesso tempo, i valori da lui sostenuti sono anche del tipo che, se ben attuati, aumenterebbero la soddisfazione degli individui (nella loro vita privata e come dipendenti), migliorerebbero le prestazioni organizzative (in senso lato) e commuoverebbero anche le persone verso una maggiore armonia sociale all’interno dell’organizzazione, della nazione e forse oltre.
Le prove mostrano che l’adozione di valori e pratiche di leadership che promuovono il flow producono due tipi di vantaggi sostanziali e collegati, indipendentemente dal fatto che il contesto sia la gestione di se stessi, l’interazione con gli altri o la guida di un team o di un’organizzazione.
Il primo beneficio deriva dal miglioramento della soddisfazione di vita di sé, così come di quegli individui che sono esposti, direttamente o indirettamente, ad altri che si comportano in sintonia con i semplici precetti della teoria del Flusso.
Il secondo vantaggio complementare di un ambiente di lavoro che promuove il flow è che migliora le prestazioni multidimensionali della squadra, dell’unità o dell’organizzazione, rispetto a una situazione ipotetica in cui non viene prestata attenzione al flow -promuovere pratiche o (e soprattutto) se il gruppo viene gestito in modo disfunzionale dal punto di vista del flusso. Performance multidimensionale significa misurare i risultati non solo attraverso i profitti (nel caso di enti senza scopo di lucro, “surplus”), ma anche tenendo conto di altri aspetti della performance come la soddisfazione e l’impegno dei dipendenti, la sostenibilità delle operazioni e la protezione l’ambiente.
“Good Busines” indica un ambiente di lavoro piacevole e favorevole al flow per i lavoratori di un’organizzazione, attraverso il quale la “scheda di valutazione del bilancio” di un’azienda (o di qualsiasi organizzazione) migliora, contribuendo così a società più sane e più sostenibili in generale.
La simulazione FLIGBY è la “gamification” del processo di crescita della leadership che promuove il flow. Durante il gioco, i giocatori ricevono feedback continui e personalizzati, progettati per guidarli verso pratiche manageriali basate sul flow.
FLIGBY come programma per la leadership basato sul valore
Oggi, FLIGBY e i suoi big data in rapida crescita ispirano progressi nella ricerca accademica in modi mai pensati all’inizio. Con la partecipazione attiva del Prof. Csikszentmihalyi al lavoro di ricerca, il progetto FLIGBY ha identificato e classificato le competenze di leadership che sono le più utili nella pratica della leadership che promuove il flow. Oggi FLIGBY sta generando un’enorme banca dati disponibile per supportare quasi ogni tipo di ricerca sulle competenze manageriali.
Un contributo concettuale chiave del design di FLIGBY allo sviluppo della leadership è l’identificazione di quelle competenze che sono particolarmente importanti per aiutare a generare e mantenere Flow sul posto di lavoro.
La leadership inizia da te: chi sei, cosa ti interessa e cosa vuoi che accada. FLIGBY è stato creato sulla base dei seguenti valori:
Crediamo nel potere del flow– il flow è lo stato mentale di funzionamento in cui una persona in un’attività è completamente immersa in una sensazione di concentrazione energica, pieno coinvolgimento e successo nel processo dell’attività. L’organizzazione basata sul flow promuove il coinvolgimento dei dipendenti e atteggiamenti positivi sul posto di lavoro. Fatto bene, aiuta a ridurre i costi, i reclami dei dipendenti e rende l’azienda un luogo di cui le persone amano far parte. Il flusso ha la capacità di migliorare la qualità della vita.
Visionare oltre il Sé – Non vale la pena fare affari che non contribuiscono alla crescita e al benessere umano, non importa quanto profitto generi nel breve periodo. Il tratto distintivo più importante dei leader visionari è che credono in un obiettivo che avvantaggia non solo se stessi ma anche gli altri. La gente vuole lavorare per una causa, non solo per vivere. Dobbiamo avere la convinzione che la nostra esistenza serva a uno scopo utile e abbia valore.
Tu sei la chiave del successo – Contrariamente a ciò che la maggior parte di noi crede, la felicità non accade semplicemente a noi. È qualcosa che facciamo accadere e deriva dal nostro fare del nostro meglio. Più opportunità sei disposto a esplorare, maggiori sono le possibilità che hai di scoprire i tuoi punti di forza. Per sperimentare il Flow devi continuare a coltivare interesse e curiosità, rispondere a una vasta gamma di opportunità e sviluppare quante più abilità possibili.
La leadership è una funzione delle domande – La gestione ha molto a che fare con le risposte. Ma la leadership è una funzione delle domande. E la prima domanda per un leader è sempre: “Chi intendiamo essere?” e non “Cosa faremo?” La tua creatività dipende in gran parte dalla capacità di porre le domande giuste. La ricerca dei problemi è piuttosto cruciale per la creatività rispetto alla risoluzione dei problemi.
Far crescere le persone – il compito principale di un manager è far sì che le persone lavorino insieme in modo efficiente per una causa comune. Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è creare un ambiente in cui i dipendenti si divertano davvero con il loro lavoro e crescano nel corso del loro svolgimento. Far sì che i dipendenti diano il meglio di sé è un modo per consentire loro di crescere come individui. Un’organizzazione ideale è quella in cui le potenzialità di ciascun lavoratore trovano spazio di espressione.
https://capoleader.com/wp-content/uploads/2021/11/flow-promoting_leadership-400x266-1.jpg266400Olivia Marinellihttps://capoleader.com/wp-content/uploads/2025/04/LOGO-sfondo-trasparente-2-300x73.webpOlivia Marinelli2021-10-25 18:01:062023-07-05 16:43:43LA LEADERSHIP CHE PROMUOVE IL FLOW
Il Flow e la voglia di correre di Forrest Gump è l’argomento di questo articolo
Recensione del libro Running Flow del Dr. Zoltan Buzady Professore Associato di Leadership, Università Corvinus di Budapest Direttore, Leadership & Flow Global Research Network
Molti dei miei clienti di coaching si lamentano con me:
“Sono troppo stressato! Sto cercando di fare del mio meglio per andare avanti, ma mi sento come bloccato nel fango! …”
“Allora, come fanno gli altri trovare il loro equilibrio interiore e la loro felicità!?”
Mi è piaciuto molto questo libro. Running Flow si concentra esattamente su questo dilemma e ci offre anche una possibile soluzione: non solo un altro quadro teorico, ma soluzioni praticabili e consigli attuabili.
Qual è la ragione fondamentale per cui, nonostante le grandi conquiste della vita moderna, nonostante le prestazioni e la ricchezza sempre crescenti, molti si sentono ancora incompleti e insoddisfatti della propria vita?
Perché così tante persone intorno a noi sono infelici? Perché sempre più persone si chiedono se le loro attività quotidiane e la vita lavorativa siano davvero significative? Qual è la strada per la felicità? Qual è l’esperienza ottimale nella vita?
Mihaly Csikszentmihalyi, lo scienziato ungherese più noto al mondo, ha una lunga storia di successi e traguardi: fondatore della psicologia positiva come nuovo campo della scienza, pioniere degli studi sulla creatività e sulla felicità e il guru sull’equilibrio della relazione tra il raggiungimento delle massime prestazioni individuali, di gruppo e organizzative e il mantenimento della felicità.
Al centro di tutto questo c’è la sua nozione di ‘Esperienza Ottimale’ che una persona può avere durante un’attività, la sua scoperta dei ‘Momenti dell’essere nel Flow’.
Il Flow
A prima vista, questo libro sembra parlare di corsa, quindi in che modo è correlato a Flow?
Il vero tema centrale di questo libro sono tutte quelle attività, che svolgiamo nel corso di una giornata, a casa o al lavoro! Quando le nostre vite passano, giorno dopo giorno, e possiamo scegliere, trasformiamo le nostre tante attività di routine in una fonte di felicità? Per questo, abbiamo bisogno di sapere come funzionano il flow, la felicità e una vita significativa.
Io e il nostro fantastico team di FLIGBY, lavoriamo insieme a Csikszentmihalyi da molti anni. Il nostro ‘Leadership & Flow Global Research Network’ fornisce consulenza e aiuto a imprenditori, aziende, multinazionali e organizzazioni globali su come implementare la gestione che promuove il flow. Ciò si traduce in più energia, creatività, prestazioni e felicità sul lavoro.
Il flow è un’energia speciale che guida la persona dall’interno!
“Quel giorno, senza un motivo particolare, ho deciso di fare una piccola corsa. Così ho corso fino alla fine della strada. E quando sono arrivato, ho pensato che forse avrei corso fino alla fine della città. E quando sono arrivato lì, ho pensato che forse avrei attraversato la contea di Greenbow. Poi il grande stato dell’Alabama. Ho solo continuato ad andare avanti”.
Ricordi Forrest Gump nel film di successo di Hollywood ? Quando un giornalista gli chiede quali erano le intenzioni della sua corsa e perché migliaia di persone in tutti gli Stati Uniti lo seguono sotto la pioggia e la neve, Forrest risponde semplicemente: “Avevo solo voglia di correre”.
“Bene, questo è il vero potere magico di ‘essere in Flow’! Coinvolge anche gli altri a partecipare!”
Riepilogo:
Professionalmente consiglio vivamente questo libro.
È una guida essenziale per trovare la felicità nella tua vita. Il libro è piacevole da leggere, ben studiato e pratico. Se lo leggi attentamente potresti persino scoprire qual è la profonda saggezza della vita di Winnie-the-Pooh sull’ “essere in Flow”!
In effetti, sto usando questo libro come libro di corso ufficiale (!) sui miei corsi Executive MBA globali ormai da diversi anni. Vincere conta ai Giochi Olimpici, nell’ambiente aziendale e nella sfera pubblica, ma vincere per se stessi, per la propria vita, è la vera domanda chiave, ovviamente!
“Sei un vincitore? Questo libro può conquistarti!”
Herakleitos, l’antico filosofo greco disse: Nessuno può entrare due volte nello stesso corso del fiume – penso che, una volta letto questo libro, la tua percezione della tua vita, delle tue attività e della tua possibile via verso la felicità e il Flow, non sarà più neanche più lo stessa.
Mihaly Csikszentmihalyi ha scoperto il fenomeno del Flow, che porta ad alte prestazioni, creatività e sviluppo delle competenze.
Cioè, una possibile via per sfuggire alla stressante corsa al successo della vita moderna e una scorciatoia per la “zona dell’essere in Flow”, che per la maggior parte delle persone è una fonte di felicità che porta a una vita significativa.
Auguro a te e a tutti i futuri lettori: “Che il Flow sia con voi!”
https://capoleader.com/wp-content/uploads/2021/11/1rigio.jpg265624Olivia Marinellihttps://capoleader.com/wp-content/uploads/2025/04/LOGO-sfondo-trasparente-2-300x73.webpOlivia Marinelli2021-10-18 17:57:492023-07-05 16:43:41IL FLOW E LA VOGLIA DI CORRERE DI FORREST GUMP
Che impatto ha il Flow nel mondo VUCA? Gestire il caos è la nostra nuova normalità? Possiamo raccogliere la sfida delle nuove realtà con cui ci siamo scontrati durante la pandemia? È possibile crescere in un mondo, pieno di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità?
La vita è VUCA
VUCA, un termine originario delle teorie sulla leadership di Bennis e Nanus e reso popolare dall’esercito americano intorno all’anno 2000 per descrivere le nuove realtà dell’epoca, sta per Volatilità, Incertezza, Complessità e Ambiguità. Oggi la vita è VUCA, in tutti i suoi aspetti. Dall’indossare mascherine, fare i vaccini, al lavoro da casa e al grave esaurimento, dalla crisi climatica ai disordini sociali, i recenti esempi di cambiamenti rapidi, imprevedibili, frequenti e significativi hanno reso difficile preparare, risolvere i problemi e prendere decisioni senza dover scendere a compromessi. Molti problemi preesistenti sono stati esacerbati e, poiché abbiamo rimandato la loro gestione, stiamo tornando a dover prendere più decisioni che mai.
“I problemi non possono essere risolti con la stessa mentalità che li ha creati.”
Albert Einstein
La pressione di un rapido processo decisionale e la necessità di un’ottimizzazione costante continuano a porre richieste incredibili alla nostra attenzione, portando spesso al burnout. Ci viene detto che l’incertezza crea un sovraccarico cognitivo e lo stress associato può essere dannoso per la nostra salute. Durante la pandemia, nessuno sapeva con certezza in quale fase ci trovassimo, o come sentirci, e gestire alti livelli di volatilità e ambiguità ci ha fatto cambiare mentalità. Se vogliamo prosperare in questo ambiente VUCA, dobbiamo imparare ad amare il cambiamento, padroneggiare il paradosso e diventare estremamente flessibili, agili e resilienti.
La resilienza post-pandemia consiste nell’assumere una posizione “sì e” per una vita piena di volatilità, incertezza, complessità e ambiguità. Mentre accettiamo le nostre circostanze in continua evoluzione, dobbiamo allo stesso tempo concentrare la nostra energia sulla creazione di opzioni alternative per ripristinare il nostro senso di libero arbitrio. Questa lente diversa può darci il tanto necessario sollievo dalla sensazione di sopraffazione. Poiché l’incertezza e la volatilità continuano, la flessibilità rimarrà la chiave per crescere nel mondo VUCA di oggi. La vera resilienza, dopo tutto, è qualcosa di più della semplice capacità di riprendersi, implica che emergiamo più forti grazie all’esperienza.
Flow, la risposta più flessibile al mondo VUCA
Un valido approccio per coltivare la resilienza e rispondere in modo costruttivo al caos creato dalle condizioni VUCA punta alla coltivazione dello stato mentale di Flow. Nel suo libro Flow: The Psychology of Optimal Experience, il professoreMihaly Csikszentmihalyi spiega che in Flow operiamo al meglio, siamo sfidati al massimo delle nostre competenze, ma alla fine emergiamo più forti come risultato dell’esperienza. Poiché Flow è un evento psichico complesso che mobilita tutte le nostre capacità cognitive, tecniche e prestazionali in qualunque ambito operiamo, diventiamo così coinvolti nel problema e nel compito da svolgere tanto da percepire il minimo squilibrio nel nostro ambiente, un’abilità cruciale nel mondo VUCA.
“In Flow, una persona è sfidata a fare del suo meglio e deve migliorare costantemente le sue capacità”.
Prof. Csikszentmihalyi
Il flow ci tira fuori dalla paura e dalle preoccupazioni per un futuro incerto perché richiede che concentriamo la nostra attenzione su ciò che dobbiamo risolvere e con cui impegnarci in questo momento. Quando lavoriamo per controllare la nostra attenzione in questo modo, ci sentiamo come se avessimo più controllo sulle nostre vite. Il flow potrebbe diventare un’efficace strategia di coping quando ci si sente sopraffatti dall’ambiguità perché le condizioni necessarie per sperimentare il flow includono un senso di controllo. Le otto condizioni necessarie per l’esperienza di Flow, e allo stesso tempo risorse preziose per crescere nella realtà VUCA, includono motivazione intrinseca, chiarezza degli obiettivi, senso di controllo, feedback frequenti, equilibrio tra sfida e abilità, attenzione focalizzata e infine fusione di azione e consapevolezza che porta alla perdita di autocoscienza e alterata percezione del tempo.
Lo stress mentale ai tempi del Covid
Il flow come soluzione per crescere nel mondo VUCA ha il potenziale per vaccinarci contro inevitabili battute d’arresto. La pandemia ci ha fornito molte ricerche preziose che hanno mostrato l’efficacia di coltivare il flow in circostanze difficili. Mentre molti studi si sono proposti di misurare gli effetti dannosi dell’isolamento e dell’incertezza sulla salute mentale ed emotiva, altri hanno scelto di concentrarsi sulle soluzioni che possono aiutare a prevenire questo declino. Nonostante i rapporti mostrino che i tassi di depressione e sintomi di ansia sono raddoppiati e persino quadruplicati in alcune località del mondo dal 2019, sarebbe giusto dire che concentrarsi solo sulla correzione del problema è un lusso che non possiamo permetterci nel 2021.
Sweeny e colleghi hanno scoperto che le attività significative, in particolare quelle che hanno generato stati di flow, erano molto più predittive di una maggiore resilienza allo stress causato dalla pandemia. I partecipanti che hanno riferito di impegnarsi frequentemente in attività che inducono il flow hanno mostrato un calo minimo o nullo del benessere. Questo perché il Flow sembrava moderare il legame tra la durata della quarantena e il benessere.
Se sperimentare Flow potrebbe proteggere gli individui dagli effetti potenzialmente dannosi dell’isolamento, quali sono le sue implicazioni per il mondo post-pandemia?
Più di quarant’anni di ricerca psicologica sullo stato mentale di Flow ha permesso di associare questa esperienza unica al benessere, al miglioramento della salute mentale e alla soddisfazione della vita perché ci permette di trasformare lo stress in qualcosa di positivo.
Flow è l’ultima esperienza eustress
Non tutto lo stress è vissuto come dannoso e non tutto lo stress crea un’esperienza negativa. Coltivare il Flow porta un senso di soddisfazione quando si sollevano sfide perché questo stato incarna una risposta positiva allo stress nota anche come eustress. Quando siamo pienamente presenti e concentrati sul compito da svolgere, lontano dall’essere presi dai nostri stati interni, l’eustress provoca la sensazione di euforia. Øystein Saksvik, sostiene che un buon stress è necessario per le prestazioni, sia a livello individuale che collettivo, ma anche che lo stress deve essere presente nelle nostre vite come motivatore. La chiave è:
capire la differenza tra stress distruttivo e costruttivo
essere in grado di convivere con entrambi (perché abbiamo bisogno di sfide e controforze per progredire, superare le difficoltà e sviluppare la perseveranza), e
imparare a spostare la propria prospettiva da negativa a positiva, sia come individuo che all’interno di un’organizzazione.
La creazione di significato
Il modo in cui rispondiamo alle sfide e allo stress fa la differenza. La dottoressa Kelly McGonigal della Stanford University sostiene che le persone sono meno motivate a cercare di evitare lo stress che a sfruttarlo per fini significativi e a vedere lo stress come un’opportunità per essere all’altezza della situazione. Il flow ci insegna a sentirci a nostro agio vincendo sfide, grandi e piccole.
Le forme più efficaci e ampiamente disponibili di promozione del flow sono visibili in quegli ambienti di lavoro che offrono opportunità di divertimento che derivano dal fare del proprio meglio, “ambienti con un’anima in cui il lavoro può essere flow” come descrive Csikszentmihalyi nel suo libro del 2004 intitolato Good Business: Leadership, flow e la creazione di significato. Le nostre organizzazioni plasmano le nostre identità. I sistemi che tendono alla complessità e le imprese che consentono l’apprendimento continuo forniscono ai propri membri un lavoro importante per le persone, un lavoro che conta e un lavoro in cui le persone si prendano cura l’una dell’altra. Come spiega Cal Newport:
“ Il burnout non è causato da troppo lavoro, ma piuttosto da troppo poco lavoro che abbia un significato”
Cal Newport
Quale modo migliore per coltivare il flow che diventare un esperto di leadership guidata dal flow?
Il modo migliore per conoscere Flow e sviluppare le competenze necessarie per combattere gli ostacoli creati da VUCA può essere trovato nei programmi di apprendimento esperienziale che si concentrano specificamente sui modi per promuovere Flow e sviluppare le competenze del mondo VUCA di abbracciare e bilanciare il rischio, la sperimentazione, l’autoconsapevolezza, capacità di apprendimento al volo e spietata definizione delle priorità.
Come promuovere il Flow e le competenze del mondo VUCA
A livello individuale, l’apprendimento esperienziale efficace riguarda l’estrazione dell’apprendimento da ogni esperienza e richiede che i partecipanti mantengano un orientamento verso l’apprendimento di fronte alla pressione e riflettano sull’esperienza durante tutto l’arco della vita. Gli ambienti di formazione più efficaci per le sfide VUCA di oggi sono simulazioni aziendali su larga scala e altamente realistiche, in cui vengono registrate tutte le interazioni e i risultati vengono esaminati con esperti qualificati, idealmente in una configurazione di apprendimento misto.
Le simulazioni aziendali consentono ai leader e ai leader emergenti di esercitare il processo decisionale in situazioni insolite, difficili e complesse.
A differenza della nostra realtà VUCA, in una buona simulazione aziendale, possiamo sperimentare e fallire in sicurezza. I giochi di simulazione di leadership virtuale come FLIGBY ci consentono di esercitarci nell’affrontare le emergenze e le decisioni importanti in un ambiente virtuale a basso stress fino a quando non acquisiamo tutte le competenze che ci rendono un buon leader attraverso l’identificazione, la valutazione e la mitigazione del rischio. Forniscono inoltre un feedback personalizzato sulle capacità di leadership rilevanti per la realtà VUCA.
Uno di questi strumenti è il rapporto VUCA generato dal FLIGBY 2.0 che affronta le competenze che dobbiamo sviluppare per prosperare nel caos caratteristico del clima organizzativo odierno.
Coltivare lo stato mentale del Flow allo scopo di vaccinarci contro gli effetti negativi dello stress prolungato ci permette di affrontare il problema coltivando il positivo.
Trasformare il lavoro e più attività quotidiane in esperienze più simili al Flow ha, secondo le parole del professor Csikszentmihalyi, il potenziale di rendere ogni giorno più ricco, intenso e significativo e ogni atto più gratificante. La promozione del Flow può aiutare le aziende e gli individui a prosperare, guidare con maggiore fiducia e avere successo anche in tempi incerti.
https://capoleader.com/wp-content/uploads/2021/11/vuca_danger_2-400x267-1.jpeg267400Olivia Marinellihttps://capoleader.com/wp-content/uploads/2025/04/LOGO-sfondo-trasparente-2-300x73.webpOlivia Marinelli2021-10-11 17:55:152023-07-05 16:43:42IL FLOW NEL MONDO VUCA
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