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EVENTO GRATUITO
LA PALESTRA DEL FLOW: LA MOTIVAZIONE

Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni

Il 28 novembre, dalle 18 alle 19, partirà il primo evento delle “Pillole di Flow”!

 Questo progetto è nato grazie al vostro coinvolgimento e all’entusiasmo che ci avete trasmesso negli ultimi mesi.

Nelle nostre recenti newsletter abbiamo infatti introdotto la “Palestra del Flow”, una rubrica dedicata all’approfondimento del Flow, lo stato mentale di piena immersione e concentrazione che ci permette di lavorare con più motivazione e gratificazione.

 Ogni articolo della newsletter si concludeva con un esercizio pratico, un modo per allenare concretamente il Flow e imparare a riconoscerlo nella vita quotidiana. La rubrica ha riscosso un enorme successo: in molti ci avete scritto per dirci quanto l’aveste trovata utile e fonte di ispirazione per migliorare la gestione della vita professionale e personale.

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Questo riscontro positivo ci ha portato a riflettere su come poter rendere l’esperienza del Flow ancora più accessibile e concreta. Così è nata l’idea delle “Pillole di Flow”: eventi mensili online, gratuiti, pratici e partecipativi, in cui approfondiremo i temi del Flow attraverso attività interattive, discussioni e strumenti applicabili fin da subito.

Ogni sessione delle “Pillole di Flow” sarà un’occasione per esplorare e applicare i concetti del Flow nella vita di tutti i giorni, rendendo il percorso non solo teorico ma soprattutto pratico e coinvolgente. Lavoreremo in piccoli gruppi e coppie, creando uno spazio di confronto diretto e stimolante, ideale per approfondire nuove abilità e applicare immediatamente quanto appreso. Al termine di ogni incontro, sarete voi a scegliere il tema successivo, così da costruire insieme un percorso che risponda concretamente alle vostre necessità.

PERCHE’ PARTECIPARE

Ecco cosa troverai in ogni appuntamento delle Pillole di Flow:

– Approfondimento Tematico
Ogni sessione esplora un aspetto chiave del flow, come la motivazione intrinseca, la gestione dell’attenzione e l’equilibrio tra abilità e sfida. Scoprirai come applicare questi concetti per migliorare non solo il tuo lavoro, ma anche la tua crescita personale.

– Esperienza Pratica e Interattiva
Questo non è un webinar come gli altri! Le sessioni sono dinamiche e coinvolgenti, dove avrai l’opportunità di lavorare in piccoli gruppi e coppie per mettere subito in pratica ciò che impari. Un’occasione per scambiare idee, costruire relazioni e potenziare il tuo networking.

– Focus sulla Crescita Personale
Le attività pratiche e le riflessioni guidate ti aiuteranno a identificare il tuo stato di flow personale, consentendoti di replicarlo in varie situazioni. Questo ti permetterà di aumentare la tua produttività, migliorare il benessere e affrontare le sfide con una nuova energia.

– Accesso a Materiale Esclusivo
Oltre al webinar, avrai accesso a risorse e materiali didattici che ti aiuteranno a consolidare ciò che hai appreso e a continuare il tuo viaggio nel flow anche dopo l’evento. Strumenti pratici che ti permetteranno di rimanere motivato e focalizzato.

– Energia e Motivazione
Ogni incontro è pensato per offrirti una ricarica di energia e motivazione. Grazie a un ambiente di supporto, ti sentirai ispirato e pronto ad affrontare nuove sfide, con il flow come alleato nella tua crescita e nel tuo percorso professionale.

IL PRIMO EVENTO: LA MOTIVAZIONE

Per rendere gli incontri il più possibile in linea con i vostri interessi, abbiamo voluto coinvolgervi sin da subito. Abbiamo quindi lanciato un sondaggio per scegliere il tema del primo evento, e l’argomento che avete selezionato è stato la motivazione. Partiremo quindi esplorando proprio come mantenere viva e alimentare la motivazione, uno degli elementi chiave per entrare nello stato di flow e sentirsi coinvolti e soddisfatti.

Partecipare a questi eventi significa avviare un cammino di crescita continua e personalizzata, pensata per sostenere e potenziare la vostra leadership e il vostro benessere. 

Il primo incontro del 28 novembre sarà solo l’inizio: ogni mese avremo l’occasione di esplorare un nuovo aspetto del flow, approfondire concetti fondamentali

METTITI ALL’OPERA

In vista del primo incontro delle “Pillole di Flow” dedicato alla motivazione, ti invitiamo a riflettere su alcune domande essenziali che ti aiuteranno a capire meglio il tuo livello di motivazione e quello delle persone che gestisci. Questo esercizio ti aiuterà a prepararti all’evento con maggiore consapevolezza. 

Pensa al tuo ruolo lavorativo o ad una attività specifica che svolgi e prenditi qualche minuto per rispondere con sincerità:

  1. Come potresti organizzare meglio il tuo lavoro o la tua giornata per avere più libertà nelle tue scelte?
  2. Quali progressi ti piacerebbe vedere nelle tue abilità e come puoi fare in modo di misurare questi miglioramenti?
  3. In che modo il tuo lavoro o le tue attività ti fanno sentire che stai contribuendo a qualcosa di più grande o di importante?
  4. Quali sono le attività che ti entusiasmano al punto da farti perdere la cognizione del tempo e ti lasciano una sensazione di soddisfazione?

Rispondere a queste domande ti aiuterà a identificare gli ostacoli alla motivazione e prepararti per l’evento, dove esploreremo come rafforzare la motivazione personale e di squadra per entrare nel Flow

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ARTICOLI DEL BLOG

GUIDA- Progettare la Formazione Manageriale che Fa la Differenza

La consapevolezza è una di quelle parole che fanno un figurone nei workshop, su LinkedIn e nelle frasi motivazionali con tramonti di sfondo.
Poi però ti ritrovi a rispondere “tutto bene!” mentre nella tua testa si scatena l’apocalisse, e ti rendi conto che forse… non sei proprio così consapevole.

Nel lavoro, succede spesso: vai in automatico, macini attività, partecipi a riunioni, dici “sì certo, ci penso io” anche quando vorresti solo scappare in Alaska a fare il pastore di renne. Eppure non ti fermi.
Perché “c’è da fare”.
Perché “è così che si lavora”.
Perché “ormai ci siamo dentro”.

Ma fermarsi (anche solo un minuto) per capire dove sei, come stai, e cosa stai facendo davvero… è già un atto rivoluzionario.
E sì, si chiama consapevolezza.
Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.

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TRATTATO SEMISERIO SULLA CONSAPEVOLEZZA

La consapevolezza è una di quelle parole che fanno un figurone nei workshop, su LinkedIn e nelle frasi motivazionali con tramonti di sfondo.
Poi però ti ritrovi a rispondere “tutto bene!” mentre nella tua testa si scatena l’apocalisse, e ti rendi conto che forse… non sei proprio così consapevole.

Nel lavoro, succede spesso: vai in automatico, macini attività, partecipi a riunioni, dici “sì certo, ci penso io” anche quando vorresti solo scappare in Alaska a fare il pastore di renne. Eppure non ti fermi.
Perché “c’è da fare”.
Perché “è così che si lavora”.
Perché “ormai ci siamo dentro”.

Ma fermarsi (anche solo un minuto) per capire dove sei, come stai, e cosa stai facendo davvero… è già un atto rivoluzionario.
E sì, si chiama consapevolezza.
Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
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QUANDO LA CONSAPEVOLEZZA INCONTRA IL FLOW

Ci sono leader che sanno tutto: strategie, numeri, strumenti. Ma quando si tratta di guidare le persone, spesso inciampano su qualcosa di molto più semplice — e molto più profondo: la consapevolezza di sé.

Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.

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ESSERE CREATIVI CON IL FLOW

Negli scorsi articoli ci siamo immersi nel mondo della collaborazione: abbiamo visto com’è fatta, cosa la nutre, come si distingue da quella versione “tutti amici in pausa caffè” che spesso viene confusa con il vero lavoro di squadra.

Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
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In una parola: creatività.

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I 5 NEMICI INVISIBILI DELLA COLLABORAZIONE

Tutti parlano di collaborazione. È sulla bocca dei manager, sulle pareti degli open space, nei valori aziendali e perfino nei badge dei convegni: “teamwork”, “co-creazione”, “insieme si va più lontano”.

Poi entri davvero in azienda, e spesso scopri che si lavora affiancati, ma non insieme. Che la comunicazione è un ping pong di mail in copia conoscenza. Che si fa prima a farsi le cose da soli che coinvolgere altri. E che le “riunioni collaborative” assomigliano a un monologo sotto anestesia.

La verità è che la collaborazione – quella vera – è fragile.
E ci sono nemici invisibili che, giorno dopo giorno, la logorano. Non si presentano alla porta, ma agiscono in silenzio, in profondità.
Ecco i cinque più pericolosi.

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COLLABORAZIONE ASSENTE? ECCO IL SUO COSTO

Parlare di collaborazione può sembrare una questione “soft”. Una di quelle cose belle da avere, ma non proprio vitali, come la ciliegina sulla torta.
Eppure… quando manca, non è solo la ciliegina a saltare, ma tutta la torta rischia di sbriciolarsi.

Perché quando un team non collabora, l’azienda comincia a perdere. Soldi veri.
E la cosa peggiore è che non si vede subito. Non c’è una fattura con scritto:

“Mese di maggio: -3.000€ per conflitti e silenzi in riunione”
ma il costo c’è. Eccome se c’è.

Vediamo i principali danni che si innescano quando la collaborazione va in crisi, con qualche dato preso da ricerche e fonti autorevoli.

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