CONSAPEVOLEZZA PERSONALE, EMOTIVA E RELAZIONALE

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo parlato del secondo pilastro da allenare, ovvero la comunicazione. Con la cultura dello Speak Up le persone imparano a dire quello che pensano senza timore. Il feedback è lo strumento più efficace per farlo. Oggi facciamo un passo in più e andiamo a vedere l’impatto di una buona comunicazione sulla consapevolezza personale, emotiva e relazionale.

Il feedback, se dato correttamente, rappresenta un prezioso regalo per chi lo riceve, perchè permette di scoprire delle informazioni su noi stessi che fino a quel momento facevano parte della nostra “zona cieca”. Con il termine zona cieca ci riferiamo al quadrante della La finestra di Johari rappresentante ciò che è noto agli altri, ma non è noto per la persona stessa. L’unico modo per acquisire le informazioni in questa area cieca è attraverso il feedback diretto. Questo ci consente di ottenere una maggiore consapevolezza di come siamo percepiti dagli altri e di come il nostro comportamento influenzi le relazioni e l’ambiente circostante. Il feedback, quindi,  ci permette di avere una visione più oggettiva di noi stessi e delle nostre azioni, evidenziando gli aspetti che potrebbero non essere subito evidenti.

consapevolezza

La consapevolezza personale

Grazie al feedback e ad una costante osservazione di se stessi possiamo accrescere per prima cosa la consapevolezza legata alle nostre competenze. Questo risulta più facile per le hard skill, ovvero quelle competenze tecniche, misurabili e valutabili che si acquisiscono attraverso l’apprendimento formale o l’esperienza pratica. Queste competenze sono spesso specifiche del settore o del lavoro e richiedono una formazione specifica o una conoscenza specialistica. Ad esempio, per un informatico sarà facile capire il proprio livello di competenza rispetto alla programmazione, la gestione dei database e la sicurezza informatica. Più difficile risulterà valutare le proprie soft skill, ovvero, le abilità personali, sociali e comportamentali che influenzano la nostra capacità di interagire efficacemente con gli altri, di adattarci all’ambiente lavorativo e di raggiungere i nostri obiettivi personali e professionali. Alcuni esempi di soft skill possono essere il problem solving, la creatività e la collaborazione. Avere qualcuno che ci dia informazioni oggettive e dettagliate sulla nostra capacità di gestire un conflitto ci permetterà di avere una visione dall’esterno del nostro comportamento molto utile, dato che probabilmente noi non saremo in grado di valutarci in modo efficace. Un modo per farlo può essere predisporre degli assessment che vadano a valutare le proprie soft skill in modo obiettivo. Invece che utilizzare assessment formati da domande chiuse e molto strutturati, risultano molto più vantaggiosi delle valutazioni coinvolgenti come i role play. Un esempio di assessment di questo tipo è il report di Fligby. Dopo ogni partita viene rilasciato un report dettagliato su 29 abilità di leadership del giocatore, fornendo una fotografia del momento attuale in base alle decisioni e alle interazioni fatte.

La consapevolezza emotiva

La consapevolezza emotiva riguarda la capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle delle altre persone. Alla base di una corretta comprensione emotiva c’è l’ascolto empatico. Un buon leader sa ascoltare le proprie persone e in particolare sa accogliere l’emozione che stanno provando. Così come fa Tristezza con Bing Bong nel video qui sotto. A volte è necessario vivere l’emozione che si sta provando senza cercare di reprimerla o cambiarla, come invece tenta di fare Gioia. L’accoglienza delle emozioni degli altri da parte di un leader non significa necessariamente risolvere tutti i problemi o soddisfare tutte le richieste, ma piuttosto dimostrare comprensione, empatia e supporto. Questo crea un ambiente di lavoro più inclusivo, collaborativo e resiliente, in cui le persone si sentono valorizzate e supportate nel loro benessere emotivo.

La consapevolezza relazionale

La consapevolezza relazionale si riferisce alla capacità di essere consapevoli delle dinamiche interpersonali, delle relazioni e degli effetti che i nostri comportamenti e le nostre azioni hanno sugli altri. E’ essenziale per poter costruire delle relazioni solide e collaborative. Un buon leader riconosce l’importanza di ogni membro del suo team e sa che solo lavorando insieme si riusciranno a raggiungere gli obiettivi desiderati. Un leader consapevole delle relazioni è attento all’impatto che i suoi comportamenti e le sue azioni hanno sugli altri. È consapevole dell’importanza di essere un modello positivo e di agire in modo coerente con i valori e gli obiettivi del team. Questo crea un ambiente di lavoro armonioso e ispiratore, in cui tutti sono motivati a dare il massimo. Se creiamo dei network, ad esempio di leader, che siano funzionali a percorsi di sviluppo manageriali riusciamo a convogliare le esperienze dei vari peer e accelerare il percorso di apprendimento. Non vogliamo anticiparvi troppo l’argomento perchè lo tratteremo nell’articolo della prossima settimana.

I nostri percorsi hanno come obiettivo quello di aiutare le persone ad aumentare la propria consapevolezza personale, emotiva e relazionale, al fine di creare un ambiente di lavoro in cui le persone si sentano bene e siano soddisfatte. Vuoi avere più informazioni sulla nostra metodologia?
Manda una mail a contatta@capoleader.com

consapevolezza personale, emotiva e relazionale

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