Pubblicati da Sara Cascio

IL NEMICO SILENZIOSO DELLE AZIENDE: LO STRESS

ARTICOLO DEL BLOG:

IL NEMICO SILENZIOSO DELLE AZIENDE:
LO STRESS

Se incanalato nel modo giusto, può diventare una spinta alla crescita e all’innovazione.

 Nel nostro recente approfondimento sui Trend del 2025, abbiamo evidenziato come il benessere sia diventato un tema centrale nel mondo del lavoro, tuttavia uno dei maggiori ostacoli al benessere proprio lo stress, una presenza costante per molti professionisti.

Scadenze pressanti, carichi di lavoro elevati, email incessanti, tutto questo può trasformarsi in una pressione continua, spesso sottovalutata. Ma cosa succede quando lo stress diventa cronico? Quali sono le conseguenze per noi stessi e per le aziende? 

Ti interessa questo argomento?

Affrontare il tema dello stress non significa solo migliorare il benessere individuale, ma anche garantire maggior produttività e qualità del lavoro. Un ambiente di lavoro sano è un ambiente che funziona meglio. Per questo motivo nelle prossime settimane approfondiremo tre aspetti fondamentali:

-come riconoscere lo stress

come prevenirlo e infine,

-come gestirlo efficacemente.

CHE COS’E’ LO STRESS E QUALE IMPATTO HA?

Lo stress è una risposta naturale del corpo a situazioni percepite come minacciose o impegnative. In ambito lavorativo può derivare da carichi di lavoro elevati, scadenze pressanti, relazioni interpersonali difficili o una mancanza di controllo sulle proprie attività. Se gestito correttamente lo stress può essere uno stimolo positivo (eustress), ma quando diventa cronico porta effetti dannosi sulla salute mentale e fisica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo stress lavorativo è uno dei principali fattori di rischio per la salute mentale e anche fisica contribuendo all’aumento di patologie come depressione ansia e malattie cardiovascolari.

Uno studio dell’agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro indica che lo stress costa l’economia Europea circa 617 miliardi di euro all’anno di cui 272 miliardi dovuti alla riduzione della produttività, 242 miliardi per le spese sanitarie, 63 miliardi per assenteismo e 40 miliardi per turnover aziendale. Negli Stati Uniti, la Americano Institut of Stress riporta che l’83% dei lavoratori soffre  di stress legato al lavoro e il 25% di essi considera il lavoro come la principale fonte di stress nella propria vita. Quando lo stress diventa cronico può evolvere nel burnout, una condizione di esaurimento emotivo, cinismo e ridotta efficacia lavorativa.

Questo non solo compromette la salute del lavoratore, maha anche ripercussioni dirette sull’ azienda: aumento dell’assenteismo, maggior turnover, riduzione della produttività e peggioramento del clima aziendale, sono solo alcune delle conseguenze.

Le aziende che non affrontano il problema dello stress, rischiano di subire i costi elevati in termini economici e organizzativi, mentre quelle che investono nel benessere lavorativo vedono miglioramenti in termini di engagement e performance.

Nelle prossime settimane analizzeremo tre aspetti fondamentali dello stress lavorativo:

 

Per intervenire tempestivamente è fondamentale capire se noi stessi o le persone intorno a noi stanno sperimentando livelli di stress eccessivi. I sintomi possono manifestarsi a livello fisico: mal di testa, insonnia, affaticamento emotivo, irritabilità, ansia, demotivazione. E comportamentale: aumento dell’assenteismo, ridotta produttività, isolament.

Per i leader aziendali e i manager diventa essenziale saper riconoscere questi segnali all’interno dei propri team, instaurare un dialogo aperto con i dipendenti, monitorare il benessere dei lavoratori attraverso strumenti di feedback e valutazioni periodiche può prevenire situazioni di stress cronico. Ma come possiamo riconoscere se le nostre persone sono stressate? Comprendere questi segnali il primo passo per intervenire in modo efficace. due cultura dello stress,

La prima linea di difesa contro lo stress è la prevenzione. Spesso ci si chiede: conosco davvero come funziona lo stress? Quali sono i fattori che lo scatenano? E soprattutto come posso prevenirlo? Comprendere il funzionamento dello stress significa riconoscere i suoi meccanismi biologici e psicologici, identificare le situazioni che lo favoriscono e implementare strategie per evitarlo. Le aziende devono promuovere una cultura della consapevolezza sullo stress, offrendo formazione e supporto e strumenti per gestire la pressione lavorativa. L’obiettivo è passare da un modello reattivo a uno proattivo, dove il benessere diventa una priorità aziendale e parte integrante della cultura organizzativa.  

Una volta che lo stress è presente, diventa essenziale capire come gestirlo e ridurne gli effetti negativi. Ma come possiamo davvero prenderci cura dello stress e favorire il nostro benessere? La chiave sta nell’attivare il sistema calmante, ovvero mettere in atto strategie che favoriscano il recupero e la stabilità emotiva. Tecniche di rilassamento, mindfulness, esercizio fisico e un ambiente di lavoro sano sono elementi essenziali. Inoltre le aziende possono offrire supporto attraverso programmi di benessere, accesso a consulenze psicologiche e politiche di work-life balance. Il benessere lavorativo deve essere un impegno condiviso tra organizzazioni e individui affinché sia possibile creare ambienti di lavoro più sostenibili e salutari.  

METTITI ALL’OPERA

Lo stress è una reazione naturale del nostro corpo a situazioni di pressione, ma quando diventa cronico può avere effetti devastanti sia sulla nostra salute fisica che mentale. Spesso non ci rendiamo conto di quanto lo stress stia influenzando la nostra vita quotidiana, fino a quando i suoi danni non diventano evidenti. Questo esercizio è pensato per aiutarti a sviluppare una maggior consapevolezza dei segnali e degli effetti dello stress, in modo da poterlo riconoscere e affrontare in modo più efficace.

Prenditi un momento per riflettere su come lo stress impatta il tuo benessere e come potrebbe influire sul tuo lavoro e sulla tua vita a lungo termine. Questo primo passo ti permetterà di capire meglio l’importanza di gestirlo prima che i suoi effetti diventino difficili da controllare.

-Rifletti sui sintomi dello stress: pensa a un momento recente in cui ti sei sentito particolarmente stressato.

Come ti sei sentito fisicamente ed emotivamente? Hai notato sintomi come mal di testa, fatica, irritabilità o difficoltà a concentrarti? Scrivi i tuoi pensieri e i sentimenti.

-Conseguenze professionali: pensa come lo stress possa impattare anche sul tuo lavoro.

Hai notato cali nella tua motivazione o qualità del lavoro? Ti sei sentito meno produttivo o più inclina a commettere errori? Riconoscere questi effetti ti aiuterà a comprendere l’importanza di intervenire.

-Impatto a lungo termine: considera gli effetti a lungo termine dello stress cronico. Come potrebbero influire sulla tua salute, sulle tue relazioni o sulla tua produttività se lo stress diventasse una costante nella tua vita?

– Annota le tue riflessioni: visualizza un cambiamento positivo.

Immagina di ridurre lo stress nella tua vita.

Come ti sentiresti se riuscissi a gestirlo meglio? Cosa cambierebbe nel tuo benessere, nelle tue performance lavorative o nelle tue relazioni?

Scrivi la tua visione di un futuro con meno stress.

Riflettere sugli effetti dello stress è il primo passo per comprendere quanto possa influire sul benessere nostro, sulla nostra produttività e sull’ambiente di lavoro. Con l’esercizio di consapevolezza hai avuto l’opportunità di esplorare come lo stress si manifesti nella tua vita e quali danni può causare se non affrontato. Riconoscere questi segnali è essenziale per poter intervenire in modo consapevole e proattivo. Come abbiamo visto nell’articolo, gestire lo stress non è solo una questione di benessere individuale, ma anche di miglioramento della qualità dell’ambiente lavorativo. Nei prossimi articoli esploreremo in modo più approfondito come prevenire lo stress, e come affrontarlo efficacemente, condividendo strategie pratiche per affrontare le sfide quotidiane.

Ogni passo verso una maggiore consapevolezza e gestione dello stress contribuirà a creare un ambiente di lavoro più sano, equilibrato e produttivo.

Sei interessato a partecipare alle Pillole di Flow. Il prossimo evento sarà giovedì 10 Aprile ore 18-19.

L’argomento è Stress off – riprendere il controllo

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IL FLOW PER LA FELICITA' E IL SUCCESSO

LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.


IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

FILIPPO POLETTITop Voice Linkedin e influencer del benessere al lavoro

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QUANDO LA CONSAPEVOLEZZA INCONTRA IL FLOW

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Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.


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ESSERE CREATIVI CON IL FLOW

Negli scorsi articoli ci siamo immersi nel mondo della collaborazione: abbiamo visto com’è fatta, cosa la nutre, come si distingue da quella versione “tutti amici in pausa caffè” che spesso viene confusa con il vero lavoro di squadra.

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I 5 NEMICI INVISIBILI DELLA COLLABORAZIONE

Tutti parlano di collaborazione. È sulla bocca dei manager, sulle pareti degli open space, nei valori aziendali e perfino nei badge dei convegni: “teamwork”, “co-creazione”, “insieme si va più lontano”.

Poi entri davvero in azienda, e spesso scopri che si lavora affiancati, ma non insieme. Che la comunicazione è un ping pong di mail in copia conoscenza. Che si fa prima a farsi le cose da soli che coinvolgere altri. E che le “riunioni collaborative” assomigliano a un monologo sotto anestesia.

La verità è che la collaborazione – quella vera – è fragile.
E ci sono nemici invisibili che, giorno dopo giorno, la logorano. Non si presentano alla porta, ma agiscono in silenzio, in profondità.
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COLLABORAZIONE ASSENTE? ECCO IL SUO COSTO

Parlare di collaborazione può sembrare una questione “soft”. Una di quelle cose belle da avere, ma non proprio vitali, come la ciliegina sulla torta.
Eppure… quando manca, non è solo la ciliegina a saltare, ma tutta la torta rischia di sbriciolarsi.

Perché quando un team non collabora, l’azienda comincia a perdere. Soldi veri.
E la cosa peggiore è che non si vede subito. Non c’è una fattura con scritto:

“Mese di maggio: -3.000€ per conflitti e silenzi in riunione”
ma il costo c’è. Eccome se c’è.

Vediamo i principali danni che si innescano quando la collaborazione va in crisi, con qualche dato preso da ricerche e fonti autorevoli.


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CAPOLEADER SOSTIENE MAKE-A-WISH

CapoLeader crede che il benessere, la motivazione e il senso profondo di realizzazione – ciò che chiamiamo Flow – non debbano essere un privilegio per pochi.

Per questo abbiamo deciso di donare l’1% del nostro fatturato a Make-A-Wish Italia, l’organizzazione che ogni giorno realizza i desideri di bambini affetti da gravi malattie, restituendo loro speranza, forza e gioia.


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TEAM FLOW: L’ARMONIA CHE FA LA DIFFERENZA

Hai mai vissuto un momento sul lavoro in cui nessuno controlla l’orologio, la chat aziendale è stranamente silenziosa (ma non perché siete tutti su LinkedIn), e le idee viaggiano come palline di ping pong tra colleghi sorridenti?

Ecco: benvenuto nel Team Flow, quel raro ma potentissimo stato in cui il tuo gruppo lavora così bene che potrebbe tranquillamente scrivere un album da Grammy… anche se state facendo una relazione su Excel.


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STRESS: DA NEMICO AD ALLEATO GRAZIE AL FLOW

ARTICOLO DEL BLOG:

STRESS:
DA NEMICO AD ALLEATO GRAZIE AL FLOW

Se incanalato nel modo giusto, può diventare una spinta alla crescita e all’innovazione.

Come avevamo anticipato nelle scorse settimane, oggi ci occupiamo del secondo filone dello stress: la prevenzione e la creazione di una cultura aziendale capace di riconoscerlo e trasformarlo in una forza positiva.

Nel nostro precedente articolo abbiamo analizzato i sintomi dello stress lavorativo, imparando a riconoscere quelli fisici, emotivi e comportamentali. Abbiamo visto come lo stress, se non gestito, possa avere un impatto negativo sulla produttività e sul benessere dei dipendenti. Ma lo stress non è sempre un nemico: se incanalato nel modo giusto, può diventare una spinta alla crescita e all’innovazione.

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Pensa all’ultima volta in cui hai affrontato una sfida difficile ma stimolante. Magari un progetto impegnativo, una scadenza serrata, un compito che richiedeva il massimo delle tue capacità. In quei momenti hai percepito la pressione, ma allo stesso tempo eri motivato e concentrato. Questo è l’eustress, lo stress positivo che ci spinge a dare il meglio di noi stessi. La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio e trasformare lo stress da fonte di ansia a motore di energia produttiva.

Quando lo stress viene incanalato nel modo giusto, può diventare la porta d’accesso al Flow: uno stato in cui siamo totalmente immersi in ciò che facciamo, con un senso di controllo e soddisfazione. E se riuscissimo a creare un ambiente in cui questo accadesse naturalmente? Dove il distress venisse trasformato in una spinta continua, anziché in un ostacolo? Vediamo insieme come rendere tutto questo possibile.

COME CREARE UNA CULTURA AZIENDALE DEL FLOW

Per trasformare il distress in eustress e creare un ambiente lavorativo sano, è fondamentale intervenire su tre aspetti chiave:

  • -Equilibrio tra sfida e competenze: quando un compito è troppo difficile, genera ansia. Se è troppo semplice, porta alla noia. Trovare il giusto equilibrio tra difficoltà e abilità permette di entrare nel Flow e sperimentare stress positivo.
  • -Autonomia e responsabilità: le persone hanno bisogno di sentirsi artefici del proprio lavoro, con la libertà di prendere decisioni e sperimentare senza paura di sbagliare.
  • -Feedback costante e chiaro: sapere se si sta andando nella giusta direzione riduce l’incertezza e favorisce un impegno più profondo nell’attività.

Creare una cultura del Flow significa ripensare il modo in cui il lavoro è organizzato, trasformandolo da una serie di compiti frammentati e stressanti a un’esperienza coinvolgente e gratificante. Quando le persone percepiscono le proprie attività come sfide stimolanti, invece che come obblighi pesanti, lo stress si trasforma in un’energia positiva che alimenta la motivazione e la produttività.

FLIGBY: SCOPRI COME RAGGIUNGERE IL FLOW GIOCANDO

Se il Flow è la chiave per un ambiente di lavoro più sano e produttivo, come possiamo insegnarlo concretamente ai leader e ai team? Uno strumento innovativo che aiuta proprio in questo è FLIGBY (Flow is Good Business for You), un serious game che allena i manager a riconoscere e favorire il Flow nei propri collaboratori.

FLIGBY non è un semplice corso teorico, ma un’esperienza interattiva che funziona come un videogioco. I partecipanti vestono i panni del direttore della Turul Winery, una prestigiosa cantina vinicola virtuale, e devono gestire un team di sette persone. L’obiettivo? Creare un ambiente lavorativo in cui i membri del team possano raggiungere il Flow, prendendo decisioni strategiche che influenzano la motivazione, il coinvolgimento e le performance dei collaboratori.

Il gioco è strutturato in 23 scene suddivise in 7 episodi, ognuna delle quali presenta situazioni realistiche e complesse che i leader affrontano nel quotidiano. Ogni decisione presa nel corso della simulazione incide sull’equilibrio del team e sulla capacità di ciascun membro di entrare in Flow. Alla fine del percorso, FLIGBY fornisce un report dettagliato sulle capacità di leadership del partecipante, evidenziando punti di forza e aree di miglioramento.

FLIGBY si distingue per il suo approccio pratico: non si limita a spiegare i concetti teorici, ma mette i giocatori di fronte a scelte reali, simulando dinamiche aziendali e reazioni dei collaboratori. Questo permette ai manager di sperimentare in prima persona cosa significhi favorire o ostacolare il Flow, aiutandoli a sviluppare strategie efficaci per migliorare l’ambiente lavorativo.

In definitiva Fligby:

– Mette i giocatori di fronte a situazioni complesse e sfide realistiche, aiutandoli a migliorare la capacità di gestire la pressione in un ambiente sicuro

-Mette il focus sulle emozioni e fa comprendere le variabili che alimentano lo stress e quali strategie posso applicare per gestirlo al meglio

-Aiuta a mettere il focus su ciò che è davvero importante, quindi a sviluppare la capacità di attenzione e ascolto

-Con l’utilizzo della gamification crea una modalità di apprendimento divertente, leggera e coinvolgente

METTITI ALL’OPERA

Ora che hai compreso la differenza tra distress, eustress e Flow, è il momento di metterti alla prova con un semplice esercizio di riconoscimento.

  1. Ripensa alla tua ultima settimana lavorativa: individua almeno tre momenti in cui hai provato stress.
  2. Classifica ogni episodio:
    • -Era un’esperienza di distress (stress negativo, paralizzante, fonte di ansia)?
    • -Oppure di eustress (stress positivo, motivante, che ti ha aiutato a dare il massimo)?
    • -Sei riuscito a entrare in Flow (totalmente immerso nell’attività, con il massimo della concentrazione e del controllo)?
  3. Analizza le differenze: cosa ha reso un’esperienza positiva e un’altra negativa? Quali fattori hanno contribuito al Flow o, al contrario, hanno generato distress?
  4. Fai un piano d’azione: pensa a cosa puoi cambiare nel tuo approccio lavorativo per favorire più momenti di eustress e Flow, riducendo le situazioni di distress.

Annota i tuoi pensieri e condividili con il tuo team: il primo passo per trasformare la cultura aziendale in una cultura del Flow è la consapevolezza individuale.

In conclusione, lo stress non deve essere visto come un nemico da evitare, ma come una risorsa che, se incanalata nel modo giusto, può diventare una potente forza motivante. Creare un ambiente lavorativo che favorisca il Flow è la chiave per trasformare lo stress in energia positiva, migliorando la produttività e il benessere di tutti. Inizia a riconoscere le tue esperienze di stress, impara a gestirle e crea una cultura aziendale che promuova il benessere attraverso il Flow.

Se sei curioso di scoprire come FLIGBY possa essere applicato o vuoi saperne di più sui suoi contenuti, ti invitiamo a partecipare il 2 aprile, dalle 12:00 alle 13:15, all’evento Pillole di Gamification, dove approfondiremo il tema e, soprattutto, ti daremo l’opportunità di giocare direttamente con FLIGBY! 🚀

Sei interessato a partecipare alle Pillole di Flow. Il prossimo evento sarà giovedì 10 Aprile ore 18-19.

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NOVITA’ AI: MR FLIGBY E’ QUI PER RISPONDERE ALLE TUE DOMANDE

ARTICOLO DEL BLOG:

NOVITA' AI:
MR. FLIGBY È QUI PER RISPONDERE ALLE TUE DOMANDE

Siamo entusiasti di presentarvi la nostra ultima novità: Mister Fligby.

Nel nostro recente articolo, abbiamo parlato di come l’intelligenza artificiale sia ridefinendo il futuro del Lavoro e della formazione fermandosi con uno dei Trend più importanti del 2025.
In CapoLeader abbracciamo il cambiamento e trasformiamo le innovazioni in opportunità concrete per questo siamo entusiasti di presentarvi la nostra ultima novità: Mister Fligby.

Siamo entusiasti di presentarti Mister Fligby, il nuovo assistente virtuale di CapoLeader. Grazie alla potenza dell’ intelligenza artificiale Mr. Fligby è in grado di offrirti un supporto immediato e preciso aiutandoti a navigare tra le opportunità di formazione e sviluppo che mettiamo a tua disposizione. Perfettamente integrato con i nostri programmi, conosce a fondo le dinamiche del Flow, i dettagli della simulazione Fligby, i laboratori pratici e gli strumenti per la gestione dello stress. Che tu voglia approfondire un concetto esplorare nuove metodologie o chiarire un dubbio, lui sarà sempre pronto a fornirti le informazioni di cui hai bisogno.

CHI E’ MR FLIGBY E PERCHE’ E’ COSI’ SPECIALE

Mr Fligby non è un semplice chatbot, è il risultato di un integrazione avanzata tra intelligenza artificiale e formazione di alto livello. Gconosciuto come tutor all’interno della simulazione Fligby, dove aiuta gli utenti a comprendere le dinamiche del Flow e della leadership efficace,ora ha un ruolo ancora più ampio. Mr. Fligby è pronto a rispondere tutte le domande su CapoLeader, chi siamo, cosa facciamo e quali percorsi di crescita offriamo.  

COSA PUO’ FARE PER TE MR FLIGBY?

  • – Mr Fligby risponde alle tue domande con precisione e chiarezza. Che tu sia un professionista desideroso di approfondire una tecnica di leadership specifica o un HR che vuole organizzare un percorso di sviluppo per l’azienda. Se vuoi scoprire come i nostri programmi possono fare la differenza nel tuo percorso professionale, Mr Fligby è sempre disponibile a fornirti tutte le informazioni necessarie, grazie alla sua capacità di spiegare in modo semplice e immediato, troverai facilmente le risposte che cerchi.
  •  
  • -Ti guida nelle scelte del percorso più adatto alle tue necessità. Ogni persona ha obiettivi, esigenze diverse e scegliere il programma giusto è fondamentale per il tuo successo. Mister Fligby si prende il tempo necessario per ascoltare le tue necessità e aiutarti a individuare il percorso formativo che è meglio si allinea con i tuoi interessi, la tua carriera e le tue aspirazioni professionali. Che tu stia un leader in cerca di nuovi strumenti o un professionista che vuole crescere, troverai la guida giusta per fare la scelta migliore.
  •  
  • – E’ sempre a tua disposizione 24 ore su 24. Non importa a che ora o dove ti trovi, Mr Fligby è sempre pronto ad aiutarti. Se hai bisogno di chiarimenti, suggerimenti o supporto per orientarsi tra le varie opportunità di formazione e sviluppo che offriamo puoi contattare sempre lui.

COME INTERAGIRE CON MR FLIGBY

Interagire con Mister Fligby è facile e veloce. Basta cliccare sul link qui sotto per avviare una conversazione direttamente su WhatsApp. Inoltre lo troverai anche sul nostro sito, dove potrai iniziare a dialogare con lui in pochi semplici passaggi. Grazie alla sua preparazione specifica risponderà in modo preciso e competente a tutte le domande.

Non aspettare oltre Chatta con Mister Fligby e scopri come può aiutarti a crescere come leader e come organizzazione. Che tu voglia esplorare le nostre offerte o risolvere qualsiasi dubbio Mister Fligby è sempre a portata di mano per fornirti le risposte di cui hai bisogno.

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Poi entri davvero in azienda, e spesso scopri che si lavora affiancati, ma non insieme. Che la comunicazione è un ping pong di mail in copia conoscenza. Che si fa prima a farsi le cose da soli che coinvolgere altri. E che le “riunioni collaborative” assomigliano a un monologo sotto anestesia.

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E ci sono nemici invisibili che, giorno dopo giorno, la logorano. Non si presentano alla porta, ma agiscono in silenzio, in profondità.
Ecco i cinque più pericolosi.


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COLLABORAZIONE ASSENTE? ECCO IL SUO COSTO

Parlare di collaborazione può sembrare una questione “soft”. Una di quelle cose belle da avere, ma non proprio vitali, come la ciliegina sulla torta.
Eppure… quando manca, non è solo la ciliegina a saltare, ma tutta la torta rischia di sbriciolarsi.

Perché quando un team non collabora, l’azienda comincia a perdere. Soldi veri.
E la cosa peggiore è che non si vede subito. Non c’è una fattura con scritto:

“Mese di maggio: -3.000€ per conflitti e silenzi in riunione”
ma il costo c’è. Eccome se c’è.

Vediamo i principali danni che si innescano quando la collaborazione va in crisi, con qualche dato preso da ricerche e fonti autorevoli.


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CAPOLEADER SOSTIENE MAKE-A-WISH

CapoLeader crede che il benessere, la motivazione e il senso profondo di realizzazione – ciò che chiamiamo Flow – non debbano essere un privilegio per pochi.

Per questo abbiamo deciso di donare l’1% del nostro fatturato a Make-A-Wish Italia, l’organizzazione che ogni giorno realizza i desideri di bambini affetti da gravi malattie, restituendo loro speranza, forza e gioia.


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TEAM FLOW: L’ARMONIA CHE FA LA DIFFERENZA

Hai mai vissuto un momento sul lavoro in cui nessuno controlla l’orologio, la chat aziendale è stranamente silenziosa (ma non perché siete tutti su LinkedIn), e le idee viaggiano come palline di ping pong tra colleghi sorridenti?

Ecco: benvenuto nel Team Flow, quel raro ma potentissimo stato in cui il tuo gruppo lavora così bene che potrebbe tranquillamente scrivere un album da Grammy… anche se state facendo una relazione su Excel.


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FLOW E LEADERSHIP: LA FORMULA VINCENTE PER BENESSERE E PRODUTTIVITÀ

ARTICOLO DEL BLOG:

FLOW E LEADERSHIP:
LA FORMULA VINCENTE PER BENESSERE E PRODUTTIVITÀ

Un modo di pensare che mette al centro il benessere delle persone

Siamo arrivati all’ultimo articolo della nostra serie dedicata ai trend della leadership del 2025. In questi mesi, abbiamo esplorato come l’evoluzione del ruolo del leader si stia adattando alle sfide di un mondo sempre più complesso e interconnesso. 

Oggi, concludiamo il nostro viaggio con un concetto che promette di rivoluzionare la nostra visione del lavoro e della leadership: il Flow.

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Nel 2025, un nuovo tipo di leadership sta emergendo. Non è solo un approccio basato sul raggiungimento di risultati a breve termine, ma un modo di pensare che mette al centro il benessere delle persone, il loro coinvolgimento e la loro crescita personale. Al cuore di questo cambiamento c’è il concetto di Flow, un’esperienza che tutti noi abbiamo vissuto almeno una volta: quel momento in cui il tempo scompare, siamo completamente immersi in ciò che facciamo, e sentiamo una soddisfazione profonda nel portare a termine il nostro compito.

Immagina di portare questo stato di “magia” all’interno di un team di lavoro, dove ognuno si sente motivato, realizzato e impegnato al massimo delle sue potenzialità. Questo è il potere del Flow applicato alla leadership.

 

PERCHÉ IL FLOW È LA CHIAVE PER LA LEADERSHIP DEL 2025

La sfida del 2025 per ogni leader è riuscire a creare un ambiente che non solo faccia raggiungere gli obiettivi, ma che permetta anche alle persone di vivere un’esperienza lavorativa significativa e appagante. Il Flow è la chiave per costruire una cultura aziendale sana e produttiva, dove i dipendenti non si sentono solo come “ingranaggi” in un meccanismo, ma come individui che contribuiscono in modo autentico e profondo.

Quali sono i benefici di una leadership basata sul Flow?

  • – Produttività e Creatività: Quando le persone lavorano in Flow, sono in grado di produrre risultati straordinari. Il tempo sembra dilatarsi, e il lavoro diventa una fonte di energia, non di fatica.
  • – Benessere e Soddisfazione: Il Flow genera un senso di realizzazione che va oltre la semplice ricompensa materiale. Le persone che vivono esperienze di Flow si sentono motivate a crescere e a superare i propri limiti.
  • – Innovazione Continua: Il Flow stimola la creatività, portando i team a pensare fuori dagli schemi e a trovare soluzioni nuove e brillanti alle sfide quotidiane.

COME APPLICARE IL FLOW NELLA LEADERSHIP: IDEE CHE ISPIRANO E RISULTATI CHE TRASFORMANO

Incorporare il Flow nella leadership non significa solo cambiare l’approccio al lavoro, ma reinventare il modo in cui pensiamo al nostro ruolo come leader. Qui ci sono alcune idee ispiratrici su come fare questo cambiamento:

1. Progettare Esperienze che Sfiano e Insegnano

Un buon leader sa che il Flow nasce quando le persone affrontano sfide che corrispondono alle loro capacità. Ecco un esempio concreto: Tesla ha saputo creare una cultura di innovazione e crescita continua, dando ai suoi ingegneri compiti altamente stimolanti e in continua evoluzione. Ogni progetto che affrontano li sfida ad andare oltre ciò che sanno già, ma con il supporto di team che li supportano. Questo approccio ha alimentato il loro impegno e li ha spinti a trovare soluzioni tecnologiche che sembrano impossibili.

2. Fornire Autonomia e Responsabilità

Un leader che promuove il Flow non controlla ogni passo, ma offre libertà ai membri del team. Pensiamo a Spotify, dove ogni dipendente è incoraggiato a prendere decisioni in autonomia. Questo approccio ha permesso a molte persone di sperimentare e innovare senza sentirsi limitate, creando un ambiente dove il Flow può prosperare. I dipendenti si sentono padroni del loro lavoro, aumentando la loro motivazione e il loro impegno.

3. Creare Spazi per la Concentrazione Profonda

Nel mondo odierno, caratterizzato da distrazioni incessanti, è fondamentale creare condizioni che favoriscano la concentrazione profonda. Alcune aziende, come Google, hanno costruito ambienti di lavoro che promuovono la tranquillità e la collaborazione, ma anche la riflessione personale. In questi spazi, le persone sono in grado di concentrarsi sul lavoro che amano e in cui si sentono sfidati, trovando il loro stato di Flow più facilmente.

4. Offrire Feedback che Motiva e Guida

Il Flow si nutre di progressi continui. Non basta dire a qualcuno che sta facendo bene; è necessario fornire feedback che lo stimolino a migliorare costantemente. Adobe, per esempio, ha introdotto il sistema “Check-In”, dove i leader e i dipendenti si confrontano regolarmente per discutere non solo i risultati, ma anche i sentimenti legati al lavoro, le difficoltà e i successi. Questo crea un ambiente dove ogni individuo può sentirsi sostenuto nel proprio percorso di crescita, alimentando il Flow.

METTITI ALL’OPERA

Istruzioni:

  1. Scegli un’attività stimolante: Seleziona un compito che sfidi le tue capacità, ma che sia raggiungibile in breve tempo. Potrebbe essere una parte di un progetto, una ricerca, o un’attività creativa che ti permetta di impegnarti al massimo delle tue potenzialità.

  2. Imposta un timer di 20 minuti: Imposta un timer per 20 minuti durante i quali ti concentrerai completamente sull’attività. In questo periodo, devi evitare qualsiasi distrazione (spegnere notifiche, mettere il telefono in modalità aereo, chiudere altre finestre sul computer).

  3. Focus assoluto: Durante questi 20 minuti, immergiti completamente nel compito. Concentrati sul miglior risultato possibile, senza preoccuparti della perfezione, ma cercando di dare il massimo della tua energia e creatività.

  4. Riflessione finale: Quando il timer suona, prenditi un momento per riflettere su come ti sei sentito:

    • “Quando mi sono sentito più immerso nell’attività?”
    • “Quali momenti sono stati più stimolanti?”
    • “Come mi sento dopo aver completato questa sfida?”

Questo esercizio ti aiuterà a concentrarti meglio e a entrare nel Flow, migliorando la tua produttività e motivazione in attività stimolanti. È un modo efficace per allenare il focus e la creatività anche durante le giornate più impegnative.

Il 2025 vedrà le aziende e i leader che integrano il Flow nelle loro pratiche diventare veri e propri modelli di riferimento. Il segreto del successo non sarà più solo nel raggiungimento di obiettivi, ma nell’abilità di creare un’esperienza di lavoro che faccia sentire ogni persona parte di qualcosa di più grande, che li stimoli a dare il meglio e li faccia sentire realizzati.

I leader del futuro sono quelli che sanno come progettare esperienze di lavoro che facciano fiorire il Flow nei propri team, trasformando l’ambiente di lavoro in un luogo dove le sfide sono affrontate con passione e impegno. In questo modo, non solo raggiungeranno risultati straordinari, ma contribuiranno a costruire una cultura aziendale più felice, motivata e produttiva.

Ti interessa questo argomento?

IL FLOW PER LA FELICITA' E IL SUCCESSO

LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.


IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

FILIPPO POLETTITop Voice Linkedin e influencer del benessere al lavoro

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ARTICOLI DEL BLOG


QUANDO LA CONSAPEVOLEZZA INCONTRA IL FLOW

Ci sono leader che sanno tutto: strategie, numeri, strumenti. Ma quando si tratta di guidare le persone, spesso inciampano su qualcosa di molto più semplice — e molto più profondo: la consapevolezza di sé.

Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.


Leggi l'articolo »


ESSERE CREATIVI CON IL FLOW

Negli scorsi articoli ci siamo immersi nel mondo della collaborazione: abbiamo visto com’è fatta, cosa la nutre, come si distingue da quella versione “tutti amici in pausa caffè” che spesso viene confusa con il vero lavoro di squadra.

Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.


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I 5 NEMICI INVISIBILI DELLA COLLABORAZIONE

Tutti parlano di collaborazione. È sulla bocca dei manager, sulle pareti degli open space, nei valori aziendali e perfino nei badge dei convegni: “teamwork”, “co-creazione”, “insieme si va più lontano”.

Poi entri davvero in azienda, e spesso scopri che si lavora affiancati, ma non insieme. Che la comunicazione è un ping pong di mail in copia conoscenza. Che si fa prima a farsi le cose da soli che coinvolgere altri. E che le “riunioni collaborative” assomigliano a un monologo sotto anestesia.

La verità è che la collaborazione – quella vera – è fragile.
E ci sono nemici invisibili che, giorno dopo giorno, la logorano. Non si presentano alla porta, ma agiscono in silenzio, in profondità.
Ecco i cinque più pericolosi.


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COLLABORAZIONE ASSENTE? ECCO IL SUO COSTO

Parlare di collaborazione può sembrare una questione “soft”. Una di quelle cose belle da avere, ma non proprio vitali, come la ciliegina sulla torta.
Eppure… quando manca, non è solo la ciliegina a saltare, ma tutta la torta rischia di sbriciolarsi.

Perché quando un team non collabora, l’azienda comincia a perdere. Soldi veri.
E la cosa peggiore è che non si vede subito. Non c’è una fattura con scritto:

“Mese di maggio: -3.000€ per conflitti e silenzi in riunione”
ma il costo c’è. Eccome se c’è.

Vediamo i principali danni che si innescano quando la collaborazione va in crisi, con qualche dato preso da ricerche e fonti autorevoli.


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CapoLeader crede che il benessere, la motivazione e il senso profondo di realizzazione – ciò che chiamiamo Flow – non debbano essere un privilegio per pochi.

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TEAM FLOW: L’ARMONIA CHE FA LA DIFFERENZA

Hai mai vissuto un momento sul lavoro in cui nessuno controlla l’orologio, la chat aziendale è stranamente silenziosa (ma non perché siete tutti su LinkedIn), e le idee viaggiano come palline di ping pong tra colleghi sorridenti?

Ecco: benvenuto nel Team Flow, quel raro ma potentissimo stato in cui il tuo gruppo lavora così bene che potrebbe tranquillamente scrivere un album da Grammy… anche se state facendo una relazione su Excel.


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RICONOSCERE I SINTOMI DELLO STRESS: COME DIFENDERSI DAL NEMICO SILENZIOSO

ARTICOLO DEL BLOG:

RICONOSCERE I SINTOMI DELLO STRESS:
COME DIFENDERSI DAL NEMICO SILENZIOSO

Lo stress, quando raggiunge livelli eccessivi, non è solo un problema per il singolo dipendente ma anche per l’intera organizzazione.

La scorsa settimana abbiamo esplorato lo stress come un “nemico silenzioso” che minaccia le aziende, agendo spesso nell’ombra e causando danni che non sono sempre facili da individuare. Oggi facciamo il primo passo per proteggersi da questo pericoloso fattore di disturbo: imparare a riconoscere i sintomi dello stress, soprattutto quando si manifestano a livello individuale e collettivo. Identificare tempestivamente questi segnali è fondamentale per prevenire conseguenze dannose, sia per i singoli dipendenti che per l’intera organizzazione.

Ti interessa questo argomento?

Lo stress, quando raggiunge livelli eccessivi, non è solo un problema per il singolo dipendente ma anche per l’intera organizzazione. I sintomi di stress possono variare da persona a persona, ma solitamente si presentano in tre categorie principali: fisici, emotivi e comportamentali.

  • -Sintomi fisici: Il corpo è il primo a dare segnali di allarme. Mal di testa frequenti, insonnia, problemi digestivi e un senso di affaticamento cronico sono solo alcuni dei segnali che il corpo invia quando è sotto pressione. Se non riconosciuti e affrontati tempestivamente, questi disturbi possono diventare debilitanti, riducendo la capacità del lavoratore di concentrarsi, prendere decisioni e svolgere compiti quotidiani.

  • -Sintomi emotivi: L’ansia, l’irritabilità e la demotivazione sono sintomi psicologici comuni dello stress, che possono erodere il morale e la motivazione. I dipendenti stressati possono sentirsi sopraffatti dalle loro responsabilità, con una crescente difficoltà a gestire le emozioni. L’insoddisfazione sul lavoro e la perdita di fiducia nelle proprie capacità non solo compromettono il benessere individuale, ma minano anche la performance complessiva del team.

  • -Sintomi comportamentali: A livello comportamentale, lo stress si manifesta attraverso cambiamenti nelle abitudini quotidiane. Un aumento dell’assenteismo, la riduzione della produttività, la tendenza al ritiro sociale e la difficoltà a lavorare in squadra sono segnali che non devono essere sottovalutati. I dipendenti stressati possono anche reagire negativamente alle richieste, portando a conflitti interni e un ambiente di lavoro teso e poco collaborativo.

Lo stress non colpisce solo i singoli dipendenti, ma ha anche ripercussioni dirette sull’azienda. La ridotta produttività, l’aumento dei tassi di turnover e l’innalzamento dei costi legati a malattia e assenze possono compromettere gravemente il buon andamento dell’organizzazione. L’ambiente di lavoro diventa meno motivante e la capacità di innovare e adattarsi alle sfide quotidiane viene minata. Inoltre, l’impatto dello stress può manifestarsi in una diminuzione della qualità del servizio o del prodotto, compromettendo la reputazione dell’azienda stessa.

L’IMPORTANZA DI RICONOSCERE I SINTOMI: LA SFIDA PER HR E MANAGER

Per i leader aziendali, i manager e i responsabili delle risorse umane, riconoscere i segnali di stress all’interno dei propri team è fondamentale per intervenire prima che il problema diventi troppo grande. Tuttavia, come già accennato, questo non è sempre facile. Lo stress spesso si nasconde dietro comportamenti che potrebbero sembrare normali, come una temporanea flessione nelle performance o un momento di stanchezza, ma che, se non affrontati correttamente, possono trasformarsi in vere e proprie problematiche a lungo termine.

Le difficoltà nel riconoscere lo stress possono derivare dalla riluttanza dei dipendenti a condividere il proprio disagio, soprattutto in un contesto aziendale che non promuove la comunicazione aperta o che non ha ancora una cultura del benessere mentale. In questo contesto, i manager devono affinare la loro capacità di osservare segnali sottili e di mantenere un dialogo costante con il proprio team. Iniziative come valutazioni periodiche, feedback anonimi e check-in individuali possono rivelarsi utili per creare un ambiente in cui i dipendenti si sentano supportati.

QOMPRENDO: LA SOLUZIONE INNOVATIVA PER MONITORARE E MIGLIORARE IL BENESSERE AZIENDALE

Un potente strumento per affrontare questa sfida è Qomprendo, una piattaforma digitale che aiuta le aziende a monitorare in tempo reale il benessere dei propri dipendenti. Con Qomprendo, le aziende possono raccogliere feedback continui e anonimi, che consentono ai leader di comprendere meglio la situazione emotiva e fisica dei loro team. Questo approccio proattivo aiuta a individuare i segnali di stress in modo tempestivo, senza aspettare che diventino problematiche evidenti come il burnout. L’applicazione da anche l’opportunità di ricevere degli allert per segnalare alto rischio dimissioni in caso di situazioni ad alto stress.

La piattaforma permette di raccogliere e analizzare dati relativi a vari aspetti del benessere dei dipendenti, come la soddisfazione lavorativa, il carico emotivo e le condizioni fisiche. Qomprendo offre anche strumenti per monitorare il clima aziendale e favorire la comunicazione, facilitando interventi personalizzati per ogni dipendente. L’integrazione di questi strumenti nel quotidiano lavorativo permette di creare una cultura di supporto e consapevolezza che riduce il rischio di stress cronico e ne mitiga gli effetti.

Inoltre, Qomprendo offre ai manager e alle risorse umane la possibilità di individuare tempestivamente eventuali criticità e intervenire con azioni mirate, come supporto psicologico, formazione sul benessere e miglioramenti nel carico di lavoro. Questo approccio integrato non solo aiuta a prevenire l’esaurimento professionale, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro sano, in cui i dipendenti si sentono ascoltati, rispettati e motivati.

METTITI ALL’OPERA

In questo esercizio, ti invitiamo a fare una pausa e ascoltare davvero come ti senti al lavoro. L’obiettivo è riconoscere i segnali di stress che potrebbero essere sotto la superficie, così da poter agire prontamente per migliorare il tuo benessere e la tua produttività.

Durata: 15-20 minuti

1. Ascolta il corpo (7 minuti)

Prenditi un momento per fermarti e riflettere su come il tuo corpo reagisce alla giornata lavorativa. Pensa a questi segnali:

  • Sintomi fisici: Ti senti affaticato senza motivo, hai mal di testa o tensioni muscolari che non si spiegano? Hai notato difficoltà a dormire o ti svegli più stanco di quando ti sei coricato?

Chiudi gli occhi per un attimo e “ascolta” il tuo corpo. Fai una lista di tutto ciò che senti, anche le piccole sensazioni che normalmente ignori.

2. Esplora il tuo stato d’animo (5 minuti)

Ora rifletti su come ti senti emotivamente. Chiediti:

  • Ti senti più ansioso o irritato del solito?
  • Hai difficoltà a concentrarti o ti sembra che le piccole cose ti facciano perdere la pazienza?
  • Ti senti demotivato o come se avessi perso l’entusiasmo per il tuo lavoro?
  • Percepisci costanti minacce che ti drenano energie mentali e ti provocano ansia costantemente?
  • Nota qualsiasi cambia

Scrivi qualche parola che descriva il tuo stato d’animo nelle ultime giornate. Non censurarti, lascia fluire i pensieri.

3. Guarda i tuoi comportamenti (5 minuti)

Osserva come stai agendo ultimamente. Pensa a:

  • Hai smesso di interagire come prima con i colleghi o ti senti più isolato?
  • Hai notato di procrastinare di più o di sentirti sopraffatto da compiti che normalmente affronti con facilità?

mento nel tuo comportamento che possa indicare che lo stress sta influenzando la tua routine.

4. Trova una soluzione personale (3 minuti)

Ora che hai messo a fuoco i segnali di stress, pensa a come puoi intervenire. Qual è una piccola azione che puoi fare ogni giorno per ridurre lo stress?

  • Potresti fare delle pause più lunghe, praticare qualche minuto di respirazione profonda o riservare più tempo a un’attività che ti rilassa?
  • Come puoi cambiare il tuo approccio alle situazioni stressanti, per affrontarle con maggiore serenità?

Scrivi una strategia semplice che ti aiuterà a ridurre lo stress nella tua routine lavorativa.

Questo esercizio ti invita a diventare più consapevole di come il tuo corpo, la tua mente e le tue azioni rispondono allo stress. Riconoscere i segnali in modo tempestivo è il primo passo per recuperare il controllo e migliorare il tuo benessere. Ricorda: ascoltare te stesso è la chiave per prevenire il burnout e mantenere un buon equilibrio tra vita lavorativa e personale.

Riconoscere e affrontare tempestivamente i sintomi dello stress è un passo fondamentale per preservare la salute dei dipendenti e il successo dell’organizzazione. Le aziende che riescono a creare ambienti di lavoro che promuovono il benessere psicofisico sono più competitive, innovative e resilienti nel lungo termine. Strumenti come Qomprendo rappresentano una risorsa indispensabile per monitorare, comprendere e migliorare il benessere dei lavoratori, con un impatto positivo su produttività, soddisfazione e, in definitiva, sul successo aziendale.

Sei interessato a partecipare alle Pillole di Flow. Il prossimo evento sarà giovedì 10 Aprile ore 18-19.

L’argomento è Stress off – riprendere il controllo

Vuoi avere più informazioni? Chatta con Mr. Fligby il nostro Assistente Virtuale

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IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

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