I 3 PILASTRI DEI NOSTRI PERCORSI TRASFORMATIVI

DIVENTARE UN LEADER MIGLIORE ATTRAVERSO L’APPRENDIMENTO ESPERIENZIALE

MODELLO DI LEADERSHIP

CapoLeader nella propria formazione aziendale promuove un modello di leadership basato sul FLOW, lo stato mentale in cui una persona che svolge un’attività è completamente immersa in una sensazione di concentrazione energica, pieno coinvolgimento e godimento.

Se c’è FLOW in azienda, i dipendenti avranno il massimo del rendimento e il lavoro diventa una fonte di divertimento e crescita personale.

E’ la chiave di successo di un’organizzazione aziendale e promuove il «Good Business»,  vale a dire un ambiente di lavoro piacevole, in cui si migliora la «balanced scorecard» aziendale, contribuendo in tal modo a creare società più sane e sostenibili. I leaders si sostengono e supportano. ostengono e supportano.

FLIGBY

FLIGBY (acronimo di “Flow Is Good Business for You”) è il programma ufficiale basato sul FLOW, in cui attraverso un gioco di ruolo online si mettono alla prova le proprie capacità di Leadership.

Nella simulazione di gioco, in qualità di General Manager di un’azienda si dovranno affrontare diverse situazioni tipiche del mondo lavorativo reale: assumere il ruolo di Leadership di un Team, seguire un percorso di crescita e change management, prendere decisioni, ricevere feedback e sviluppare il modello di Leadership che promuove il FLOW.

La formazione aziendale sulla Leadership con FLIGBY combina un’esperienza di apprendimento tramite video-game con un assessment finale delle competenze sofisticato e basato sul benchmark.

COACHING

Il nostro approccio  è “blended learning”, vale a dire un modello alternativo di apprendimento che favorisce sia lo sviluppo di un percorso personale online sia , la co-creazione e la responsabilizzazione del Team coinvolto nel progetto attraverso l’utilizzo di pratiche inclusive che favoriscono il dialogo e la condivisione. 

Durante tutti i workshop i partecipanti saranno coinvolti in conversazioni aperte che faranno emergere le tematiche e i punti chiave dell’intero percorso FLIGBY.

La raccolta dei punti chiave emersi dalle condivisione saranno a disposizione dei partecipanti come materiale da cui poter attingere per un ulteriore sviluppo sia individuale sia di gruppo.individuale sia di gruppo

COSA DICONO DI NOI

Abbiamo sperimentato con piacere l’avventura immersiva di Fligby con alcuni colleghi che, per la loro storia professionale, avevano necessità di focalizzare meglio le competenze di leadership e la capacità di prendere decisioni. La piattaforma è di semplice utilizzo, i personaggi sono ben delineati, la storia è avvincente e propone con efficacia situazione realistiche in cui è facile identificarsi.

Attraverso Fligby ci si avvicina in modo fluido, chiaro e gradevole al concetto di flow perché esso stesso consente il flow: alcuni di noi, infatti, si sono lasciati “trascinare” e, completamente immersi, hanno fruito dei vari episodi in modo continuativo.

Il supporto di CapoLeader è stato fondamentale, perché ha consentito un doveroso inquadramento iniziale dell’attività e un altrettanto opportuno debriefing finale di quanto appreso e sperimentato.

Consiglio di provare questa esperienza, anche più volte, per esplorare l’evoluzione della storia in percorsi alternativi rispetto alla propria decisione iniziale. La possibilità di avere un feedback “virtuale” puntuale sulle proprie scelte è stato molto utile: sarebbe bello se fosse così anche nella realtà.

Abbiamo avuto il piacere di sperimentare Fligby in un progetto dedicato alla crescita di nuovi leader in azienda.

Siamo rimasti colpiti dall’efficacia della gamification come leva per accelerare l’apprendimento e aumentare l’engagement delle persone in azienda. Fligby è stato apprezzato da tutti i partecipanti, in particolare per la possibilità di ricevere un feedback sulle proprie capacità decisionali e sugli effettivi impatti di ogni decisione in un contesto lavorativo.

Stefano e il suo team sono altamente qualificati e sono stati in grado di facilitare al meglio questo percorso, contribuendo anche al consolidamento della relazione all’interno del team che ha partecipato alla formazione.

Formazione aziendale sulla leadership,

quando giocare non è solo un gioco

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ULTIME DAL BLOG

QUANDO LA CONSAPEVOLEZZA INCONTRA IL FLOW

Ci sono leader che sanno tutto: strategie, numeri, strumenti. Ma quando si tratta di guidare le persone, spesso inciampano su qualcosa di molto più semplice — e molto più profondo: la consapevolezza di sé. Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi. Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi: Come sto? Perché sto reagendo così? Che impatto ha il mio comportamento sugli altri? Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership. Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team. Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico. Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero? Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee. In una parola: creatività.

ESSERE CREATIVI CON IL FLOW

Negli scorsi articoli ci siamo immersi nel mondo della collaborazione: abbiamo visto com’è fatta, cosa la nutre, come si distingue da quella versione “tutti amici in pausa caffè” che spesso viene confusa con il vero lavoro di squadra. Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico. Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero? Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee. In una parola: creatività.

I 5 NEMICI INVISIBILI DELLA COLLABORAZIONE

Tutti parlano di collaborazione. È sulla bocca dei manager, sulle pareti degli open space, nei valori aziendali e perfino nei badge dei convegni: “teamwork”, “co-creazione”, “insieme si va più lontano”. Poi entri davvero in azienda, e spesso scopri che si lavora affiancati, ma non insieme. Che la comunicazione è un ping pong di mail in copia conoscenza. Che si fa prima a farsi le cose da soli che coinvolgere altri. E che le “riunioni collaborative” assomigliano a un monologo sotto anestesia. La verità è che la collaborazione – quella vera – è fragile. E ci sono nemici invisibili che, giorno dopo giorno, la logorano. Non si presentano alla porta, ma agiscono in silenzio, in profondità. Ecco i cinque più pericolosi.