mindfulness

I FALSI MITI SULLA MINDFULNESS

Come abbiamo visto nello scorso articolo, la mindfulness rappresenta uno strumento molto potente per raggiungere uno stato di piena consapevolezza, ridurre lo stress, aumentare la creatività, migliorare la leadership e la soddisfazione lavorativa. Ma se i vantaggi dell’utilizzo della mindfulness sono così tanti, perchè tante persone e aziende sono ancora poco disposti ad utilizzarla? Uno dei motivi risiede nel fatto che le persone si lascino influenzare dai falsi miti sulla mindfulness. In questo articolo andremo a sfatare i principali.

  1. Mindfulness vuol dire meditare

    Falso.

    Il principale obiettivo della mindfulness è raggiungere una maggior consapevolezza di noi stessi. Anche alcune pratiche meditative portano a questo risultato, ma la mindfulness può essere considerata più come un atteggiamento mentale che ci porta ad essere presenti in ciò che stiamo facendo in un dato momento, senza giudizio. E’ estremamente adattabile e può essere praticata in molte forme diverse. Si può praticare in modo formale, ma anche informale ad esempio camminando, mangiando, facendo la doccia o mentre si ascolta qualcuno.

  2. La mindfulness fa rilassare

    Falso.

    Questo è in parte falso. Il rilassamento non è l’obiettivo principale della mindfulness, ma può essere una delle conseguenze. La mindfulness si concentra sulla consapevolezza del momento presente, il che significa essere aperti a tutte le esperienze, piacevoli o spiacevoli. Questo può includere la consapevolezza di emozioni intense o stressanti, che non necessariamente portano al rilassamento immediato. L’essenza di questa pratica è imparare a stare con noi stessi a prescindere da quello che sta accadendo, senza etichettarlo come buono o cattivo, giusto o sbagliato.

  3. Serve ad allontanare i pensieri negativi

    Falso.

    Un altro dei falsi miti sulla mindfulness è pensare di riuscire ad eliminare tutti i nostri pensieri negativi. La mindfulness promuove l’accettazione delle emozioni e dei pensieri, positivi o negativi, senza giudicarli. L’obiettivo non è cancellarli, ma sviluppare una consapevolezza di essi, imparando a rispondere in modo più sano. Ad esempio lasciandoli scorrere via, senza attaccarsi ed essi.

  4. Per praticare la mindfulness serve avere un sacco di tempo

    Falso.

    In realtà, la mindfulness può essere integrata nella propria routine quotidiana in modo flessibile e non richiede necessariamente una grande quantità di tempo, anche solo pochi minuti al giorno possono portare benefici significativi. La mindfulness può essere applicata a molte attività quotidiane, come mangiare, camminare o guidare. Non è necessario interrompere le proprie attività per dedicare del tempo specifico alla pratica. Anzi, possiamo dire che proprio per le persone che non riescono a trovare pochi minuti al giorno da dedicare a se stessi, la mindfulness è ancora più adatta.

  5. “Non fa per me”

    Falso.

    La mindfulness è adatta a tutti. Come ogni cosa, ci vuole tempo, allenamento e disciplina per vedere i risultati. La mindfulness permette di riprendere il controllo della propria vita, abbandonando il pilota automatico che spesso ci guida durante la giornata.

falsi miti mindfulness

Spesso le persone che si fermano davanti a questi ostacoli, sono proprio quelle che ne avrebbero più bisogno. Una persona che non riesce a trovare 5 minuti del suo tempo per portare l’attenzione sul suo respiro, vuol dire che probabilmente avrà un problema nella gestione del tempo. Imparare a fare delle pause, prendendo consapevolezza del momento presente è essenziale per il nostro benessere. Oppure, chi dice che “non fa per lui”, probabilmente sta usando una scusa per evitare di entrare in profondità con le proprie emozioni. Abbracciare quello che capita dentro di noi, ci aiuta a comprendere la situazione e trovare delle modalità efficaci per affrontare i problemi. Scappare non aiuta.

Nei nostri percorsi formativi

Proprio per tutti questi vantaggi, durante i nostri percorsi formativi, utilizziamo delle tecniche di mindfulness che permettono alle persone di sperimentare in poco tempo alcuni benefici della pratica. All’inizio c’è spesso molta diffidenza, ma dopo questi semplici esercizi, le resistenze vengono abbattute e i partecipanti rimangono piacevolmente sorpresi.

Ora che abbiamo sfatato i falsi miti sulla mindfulness, non ti resta che provarla per capire i reali benefici che potrai ottenere coltivando questa pratica.
Vuoi scoprirne di più?

Manda una mail a contatta@capoleader.com

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