Elementi del Flow – Obiettivi Chiari
Nell’articolo di settimana scorsa abbiamo trattato come vivono l’esperienza del Flow soggetti che compiono attività molto diverse e abbiamo visto che ognuna di esse trova in questa esperienza elementi simili. Iniziamo in questo articolo l’esposizione degli elementi caratteristici del Flow. Il primo di questi è uno dei presupposti necessari al vivere l’esperienza ottimale: avere Obiettivi Chiari.
E’ questione di obiettivi chiari
Affinché una persona si coinvolga a fondo in un’attività, è essenziale che sappia esattamente quali compiti sta eseguendo, momento per momento. Per esempio, ciò che coinvolge il rocciatore non è l’obiettivo finale del raggiungere la vetta della montagna, ma quello immediato di fare la mossa successiva senza cadere. L’obiettivo su cui si concentra il giocatore di scacchi non è vincere la partita, ma ottenere la migliore posizione strategica con la prossima mossa o serie di mosse. Una madre “si assorbe completamente” nella lettura con la figlia non perché intenda istruirla, ma perché quando sono insieme vuole cogliere ogni mutamento fisico e mentale della figlia. Naturalmente anche gli obiettivi ultimi di queste attività – raggiungere la vetta, vincere la partita, far sì che la figlia ami la lettura – hanno la loro importanza, ma il vero godimento interiore deriva dalle varie mosse che si compiono per conseguire l’obiettivo, non dal semplice fatto di averlo concretamente conseguito.
Spesso si perde l’opportunità di godere di ciò che si sta facendo perché tutta l’attenzione viene concentrata sull’esito finale, invece di assaporare le mosse che si compiono per arrivarvi. Da dove viene il piacere del canto, dal terminare la canzone o dal produrre ogni singola nota o frase musicale? Apprezziamo un buon pasto perché alla fine ci sentiamo sazi o perché ogni boccone ha un buon sapore? Condurre la trattativa per concludere un affare non è più gratificante del sottoscriverlo, una volta raggiunto l’accordo?
Viaggio o destinazione?
Un eccessiva preoccupazione per il raggiungimento dell’obiettivo finale spesso interferisce con la performance. Se un tennista pensa soltanto a vincere l’incontro, non sarà in grado di rispondere ai potenti servizi dell’avversario. Il venditore che si preoccupa troppo della sua commissione e non è abbastanza attento all’umore dell’acquirente ha meno probabilità di concludere la vendita. Di nuovo, ciò che qui ci interessa non è tanto il successo della performance in sé, quanto la qualità dell’esperienza che si fa durante la performance.
Se conveniamo che il vero guadagno della vita è la felicità anziché il successo, allora è perfettamente sensato affermare che ciò che conta è il viaggio, non l’arrivo a destinazione.
Ottimo Flaminia, sono contento che anche tu condivida la preferenza circa il viaggio piuttosto della destinazione. Concentrarsi sul qui e ora è il modo più semplice per rendere la vita soddisfacente e vivere più spesso l’esperienza di Flow.
Se le nostre aziende fossero popolate da persone che raggiungono il Flow durante il proprio lavoro vivremmo una realtà più entusiasmante e divertente.
Verissimo! D’altra parte la vita stessa va vissuta attimo per attimo, concentrandosi sul presente o non viene vissuta affatto, sprecata in rimuginii sul passato o inutili fantasie sul futuro. Questo non significa non avere una meta o non progettare o pianificare, né non imparare dagli errori del passato ma essere è più che semplicemente esistere. Ho sperimentato il flow cantando nel mio coro polifonico e so di cosa parla.Grazie per le Sue preziose lezioni. Flaminia