LEADER CONSAPEVOLE
Ogni giorno un leader deve essere presente al lavoro, sotto ogni aspetto e molto di più che per la mera presenza fisica. Essere presente significa avere consapevolezza di sé, dell’ambiente, dei propri collaboratori, dei propri obiettivi e di molto altro. La chiave della propria efficacia è quindi la capacità di diventare un leader consapevole.
Si dice spesso che la nostra relazione più importante è con noi stessi. Dal momento in cui prendiamo il primo respiro siamo in compagnia di noi stessi 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. Nessuno dovrebbe conoscere i nostri desideri, paure e pensieri più profondi meglio di noi stessi.
Ciò nonostante, quando ci capita di dover comprendere come siamo, incontriamo grosse difficoltà. Ti è mai capitato di trovarti nella situazione in cui qualcuno ti chiede cosa vuoi dalla vita o quali sono i tuoi valori profondi e improvvisamente devi rifletterci perché la risposta non è spontanea e naturale?
Anche se hai una buona conoscenza di quello che apprezzi, di quello che non ti piace e dei principali tratti della tua personalità, e anche se sai quello che vuoi ottenere nella tua carriera e quali valori ti guidano professionalmente, non è detto che tu abbia una profonda consapevolezza di te.
Consapevolezza e sblocco del potenziale
Negli ultimi anni l’autoconsapevolezza è diventata, senza alcun dubbio, un argomento chiave per la crescita personale. Allo stesso modo nell’ambito della leadership è importante compiere un percorso di piena comprensione di sé e degli altri, in modo da potere esprimere appieno il proprio potenziale. Diventare un leader consapevole è una delle necessità di chi desideri ricoprire un ruolo di vertice in un’organizzazione.
È chiaro che essere consapevoli implica una piena comprensione di noi stessi, ma il concetto non è così semplice come potrebbe sembrare. La consapevolezza è spesso male interpretata e raggiungerla prevede il superamento di numerosi ostacoli. Innanzitutto, non è un’abilità innata, ma è frutto della nostra esperienza e dei nostri sforzi nel comprendere la realtà e l’ambiente e come i tratti della nostra personalità, le nostre abitudini e le nostre credenze influenzano la nostra vita e le relazioni con chi ci circonda.
Ciò che rende l’umanità così interessante sono le nostre differenze. Il mondo sarebbe così noioso se tutti fossero identici e avessero le stesse opinioni! Quando incontriamo colleghi con approcci, stili di vita, valori e personalità differenti dalle nostre, guadagniamo l’opportunità di crescere, di apprendere da prospettive diverse, di formare ulteriore comprensione, compassione ed empatia, nonché di acquisire una profonda conoscenza di chi siamo e del ruolo che giochiamo nella società e nelle organizzazioni di cui facciamo parte.
Le caratteristiche chiave del leader consapevole.
Per aiutarci nel percorso di miglioramento della consapevolezza possiamo individuare le caratteristiche che costruiscono l’identikit del leader consapevole:
- È capace di dialogare con e ascoltare le persone che lo circondano, riuscendo a sospendere il giudizio e il condizionamento per ciò che appare, concentrandosi sulla sostanza.
- Dà il buon esempio perché è coinvolto in prima persona nel raggiungimento degli obiettivi.
- È proattivo e assertivo in quanto non reagisce alla situazione ma interviene in anticipo, prendendosi la responsabilità delle proprie azioni, dimostrando integrità verso i propri valori e convinzioni e evitando compromessi controproducenti.
- Ha la capacità di osservare profondamente l’ambiente, le situazioni, i comportamenti e di individuare i possibili punti d’impatto del proprio agire.
- Comprende e utilizza le emozioni. Pertanto, è in grado di percepire il proprio stato emotivo, le cause che lo hanno generato e indirizzarne gli effetti verso soluzioni efficaci. La capacità di autoanalisi emotiva si traduce in un alto livello di empatia nei confronti degli altri.
- Il leader consapevole apprende dagli errori perché è più incline ad accettarli e a trattarli come un feedback di miglioramento.
Time-out
Una variabile importante per diventare un leader consapevole è il fattore tempo, tale inteso in due aspetti: il primo, ossia il fatto che si tratta di un processo che va portato avanti nel medio e lungo termine e non si improvvisa dall’oggi al domani; il secondo, nel senso che è necessario prendersi dei momenti di “osservazione” al di fuori dalla frenesia della quotidianità. Per utilizzare una metafora sportiva è importante prendersi dei “Time-out” nei quali si sospende la partita e l’agonismo per analizzare la propria strategia di gioco e scoprire i punti di forza da utilizzare o le aree di miglioramento da gestire.
Proprio quest’ultimo aspetto sembra rivestire una sfida molto provante, proprio perché il contesto attuale ci spinge in una modalità molto orientata al “fare” piuttosto che all’”essere”. Molti vedono i famosi time-out come tempo sprecato nella corsa al risultato, non comprendendo che a volte è necessario fermarsi e rallentare per raggiungere più velocemente i nostri obiettivi. Questione di consapevolezza…
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