ARTICOLO DEL BLOG:

SFIDA VS ABILITA':
IL SEGRETO (NON TANTO SEGRETO) PER ENTRARE IN FLOW

La raffinata arte del bilanciamento tra le sfide e le abilità

Vi abbiamo presentato le 4 soft skills che promuovono il Flow nel nostro Trattato semiserio sulle Soft Skills. Oggi approfondiamo la prima.

Hai presente quando fai qualcosa e il tempo vola, sei concentrato, ti senti bravo… e quasi quasi ti diverti pure? Benvenuto nel Flow, quella magica zona in cui sfida e abilità danzano insieme come se fossero a Ballando con le Stelle.

Ma… attenzione attenzione, perché se sbagli il bilanciamento, non entri nel Flow. Anzi: o ti annoi a morte, o ti viene l’ansia da prestazione.

Ecco perché oggi ti parlo della raffinata arte del bilanciare sfida e abilità – sia per te, che per il tuo team – con due scale simpatiche (ma utili!) da incrociare.

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I 5 livelli di competenza

Prima di tuffarti nei livelli qui sotto, sappi che non stai per leggere una pagella, ma una mappa per orientarti nelle tue attività.
Questi livelli ti aiutano a capire a che punto sei nelle tue competenze, con un pizzico di ironia e tanta voglia di crescere.

Usali per fare il punto sui livelli di competenza nelle tue attività di oggi: quali competenze sono adeguate e quali invece devi migliorare?
Ogni descrizione è pensata per farti riflettere… e magari sorridere! 😄

Pronto a scoprirti? Scorri e trova il tuo livello! 🚀👇

  1. “Sto imparando l’ABC” 🤓
    → Ho appena iniziato. Ogni cosa è nuova, ogni passo è un’avventura… e ogni errore una lezione!
  2. “Ce l’ho quasi, ma ho ancora bisogno delle rotelle” 🚲
    → Capisco cosa devo fare, ma ho bisogno di pratica. A volte inciampo, ma sto andando!

  3. “Vado tranquillo, ma controllo sempre due volte” 👀
    → Sono competente, sicuro, ma vigile. Non dormo sugli allori.

  4. “Questa è casa mia!” 🏡
    → So cosa fare, mi muovo agile. Se qualcosa va storto? Tranquillo, gestisco.

  5. “Maestro Jedi della situazione” 🧘‍♂️✨
    → Competenza altissima, sono fluido, creativo, e potrei pure insegnarlo. Flow? Ci entro a occhi chiusi.

I 5 livelli di difficoltà

Prima abbiamo visto come valuti le tue capacità in un certo contesto.
Ora vediamo quanto è grande la sfida, in termini di concentrazione e fatica.

Alcune cose sono facili come bere un bicchier d’acqua, altre richiedono un po’ più di impegno! 💪

Pensa alle attività attuali e valuta quanto ti sfidano davvero. 👇

  1. “Come bere un bicchier d’acqua” 💧
    → Facile, automatico. Non serve sforzo mentale.

  2. “Un piccolo puzzle da 10 pezzi” 🧩
    → Serve un po’ di concentrazione, ma niente sudore.

  3. “Scalare una collinetta (con scarpe comode)” 🥾
    → Richiede impegno e costanza. Stimola senza stressare.

  4. “Un labirinto con enigmi” 🧠
    → Sfida vera. Serve problem solving, concentrazione e determinazione.

  5. “Scalare l’Everest… sotto una tempesta di idee” 🧗‍♀️🌪️
    → Altissima complessità. Tante competenze, tanta energia, tanta testa.

Metti insieme queste due scale. Se la difficoltà dell’attività supera troppo le abilità → ansia.
Se invece è troppo sotto le abilità → noia.

✨ Ma quando combaciano… puff! ✨
Flow mode attivato.

Facciamo un esempio per capire meglio.

Immagina che io e Jannik Sinner giochiamo una partita di tennis insieme.

Io (Abilità: ABC, sfida Everest):
Per me, la sfida è molto più alta della mia abilità. Ogni colpo che tento finisce fuori, mi sento sopraffatto e provo ansia. La fatica mentale è enorme e ogni errore mi fa sembrare che non ce la farò mai. 🎾😬

Jannik Sinner (abilità Jedi,  sfida: bicchier d’acqua):
Per lui, la partita è facilissima: ha un’abilità molto superiore alla sfida. Ogni colpo è naturale, e la partita non richiede nemmeno troppa concentrazione. Si annoia, perché la sfida è praticamente inesistente. 🎾😌


Questo esempio dimostra quanto il bilanciamento tra abilità e sfida influenzi la nostra esperienza. Dove per me c’è ansia, per lui c’è noia. È interessante notare come il livello di abilità e la sfida possano trasformare la stessa attività in esperienze completamente diverse. La chiave sta nel trovare il giusto equilibrio, dove sfida e abilità si incontrano per creare un’esperienza coinvolgente e stimolante! 🚀 (può avere senso far giocare Sinner con una racchetta da ping pong ?)

🎯 Anche i leader hanno bisogno del loro Flow

Spesso si pensa che chi guida debba solo “tenere insieme i pezzi”, risolvere problemi e gestire le crisi. Ma la verità è che anche i leader, manager, coach o team leader hanno un bisogno vitale di sentirsi nel Flow. Non solo per lavorare meglio, ma per stare bene, crescere e continuare a ispirare.

Ti è mai capitato di vivere giornate in cui tutto è sotto controllo, ma ti senti spento, poco coinvolto? Come se stessi girando in folle?
Oppure il contrario: giornate in cui la lista delle responsabilità sembra una montagna russa lanciata a 200 all’ora… e tu sei senza cintura?

Ecco, queste sensazioni sono i segnali che ti sta mancando il giusto bilanciamento tra sfida e abilità.

Perché anche per te vale la regola:

  • Troppo facile → ti spegni, ti annoi, perdi motivazione.

  • Troppo difficile → ti stressi, ti logori, rischi il burnout.

  • Giusta → ti attivi, cresci, ritrovi entusiasmo e direzione.

Allenare questo equilibrio per te stesso è un atto di leadership consapevole. Significa imparare a scegliere attività che ti mettono alla prova, ma che sono ancora dentro il tuo raggio d’azione. Significa anche chiedere supporto quando serve (sì, anche tu puoi farlo!) e dire qualche “no” strategico per evitare il sovraccarico.

E, cosa ancora più potente, significa diventare un modello per gli altri: se tu riesci a restare nel Flow, è molto più probabile che anche il tuo team ti segua con energia e fiducia.

🛠️ Come si allena questa abilità?

Allenare il bilanciamento tra sfida e abilità è un po’ come allenare i muscoli: serve consapevolezza, costanza e qualche buon esercizio (qui sotto ne troverai uno!). Ecco da dove puoi partire:

🔍 Osservazione attiva
Fermati un attimo e chiediti: come sto io con questa attività? E i miei collaboratori? Che espressione hanno quando gliela affido? Curiosi o già stressati?

🗣️ Feedback, sempre
Chiedi come si sono trovati dopo un compito. Troppo semplice? Troppo tosto? Le risposte ti aiuteranno a dosare meglio la prossima volta.

🎯 Micro-regolazioni
Non serve stravolgere tutto. A volte basta aggiungere un po’ di autonomia, o un pizzico di supporto in più, per trovare l’equilibrio perfetto.

📈 Allenamento graduale
Proprio come in palestra, aumenta la difficoltà solo quando le abilità crescono. La curva di apprendimento è la tua mappa: seguila, non forzarla.

🤝 Affidati al gioco di squadra
Spesso chi ti aiuta a calibrare meglio è… chi lavora con te! Coinvolgi il team nel costruire un ambiente in cui tutti si sentano sfidati il giusto, senza andare fuori giri.

Ogni persona del tuo team ha un suo livello di competenza e una sua soglia di sfida. Il tuo compito?

👀 Osserva.
👂 Ascolta.
🎯 Bilancia.

  • Dai a Luca una sfida stimolante, ma non da infarto.

  • Con Silvia, alza l’asticella: è pronta!

  • A Federico, proponi una sfida tosta, ma con il tuo supporto. Farà magie.

🎨 Il tuo lavoro non è solo “assegnare task”. È creare le condizioni giuste per il Flow. Come uno chef col pepe: un pizzico in più può esaltare, troppo può far scappare tutti da tavola.

METTITI ALL’OPERA

🎯 Obiettivo:

Allenare la consapevolezza nel valutare il giusto livello di sfida in relazione alle proprie abilità (e a quelle dei collaboratori), per favorire l’ingresso nel flow ed evitare zone di noia o ansia.


1. Disegna la tua mappa personale

Su un foglio (o slide, o Miro, o anche un tovagliolo da bar), disegna un semplice grafico con due assi:

  • Asse X (orizzontale): Livello di abilità (da “basso” a “alto”)
  • Asse Y (verticale): Livello di sfida (da “bassa” a “alta”)

Puoi aiutarti con i 5 livelli che ti abbiamo presentato in precedenza (ABC-Jedi; Bicchier d’acqua- Everest)

Otterrai quattro aree principali:

 Alta sfida
Alta abilitàFlow! 🚀
Bassa abilitàAnsia 😰
Alta abilità (ma sfida bassa)Noia 😴
Bassa abilità + sfida bassaApatia 🤷‍♂️

Ora pensa ai 3 task o progetti principali che stai affrontando in questo periodo e posizionali sul grafico, in base a:

  • quanto ti senti capace rispetto al compito,
  • quanto è sfidante per te.

👉 Riflessione: quali di questi compiti ti tengono attivo e motivato? Quali ti stressano o ti annoiano?


2. Ripeti per il tuo team

Fai lo stesso esercizio per ogni collaboratore chiave, mettendoti nei loro panni.

Per ciascuno, scegli un’attività o progetto attuale e chiediti:

  • Quanto è sfidante per lui/lei?
  • Quanto si sente competente per affrontarlo?

👉 Riflessione: Stai dando loro attività nella zona di flow, o sei troppo basso/alto su uno dei due assi?


3. Piccoli aggiustamenti, grande impatto

Ora che hai la tua mappa:

  • Sposta una delle tue attività leggermente più in alto (più sfidante), o più a destra (aumenta competenze con formazione o confronto).
  • Scegli una sola persona del tuo team per cui puoi fare un aggiustamento (es. affiancarla, cambiare il livello della sfida, proporre un mini obiettivo intermedio).

🧠 Bonus: da ripetere ogni mese

Questo esercizio non serve solo a “mappare”, ma a monitorare nel tempo il bilanciamento tra sfida e abilità.
Rifarlo ogni mese può diventare una bussola preziosa per la leadership.

N.B.  Per questo esercizio non è prevista la “lettura della mente” ma è consigliato fare domande per comprendere meglio i livelli di abilità e di sfida percepita.

Allenare la capacità di bilanciare sfida e abilità è una delle chiavi più potenti per far fiorire le persone e i team. Non servono superpoteri, ma attenzione, ascolto e voglia di sperimentare. Il Flow non è un colpo di fortuna: è una condizione che si può costruire, coltivare e… allenare insieme.
Da dove iniziare? Da una buona domanda, da un piccolo aggiustamento, da un’attività che ti fa battere il cuore.
E se vuoi farlo con noi, Capoleader è qui per accompagnarti in questo viaggio.

Vuoi approfondire il tema della collaborazione e come potenziarla attraverso il Flow? Partecipa alle Pillole di Flow mercoledì 21 Maggio ore 18-19.

L’argomento è Quando il Team suona all’unisono: Flow e Collaborazione

Vuoi avere più informazioni? Chatta con Mr. Fligby il nostro Assistente Virtuale

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IL FLOW PER LA FELICITA' E IL SUCCESSO

LA LEADERSHIP NELLA VITA E NEL LAVORO.

IL LIBRO DI STEFANO SELVINI

“Si legge in un soffio: è un romanzo, ma è anche una guida assistita al lavoro per arrivare a padroneggiarlo.”

“Questo romanzo unisce la teoria alla pratica, invitandoci a rispondere a una questione di fondo: quando il lavoro vale la pena di essere vissuto?”

“Pagina dopo pagina familiarizzerete – passo al voi, avendole già lette in anteprima – con Marco Riva, il protagonista, rispecchiandovi nella sua costante ricerca di felicità. Perché tutti, nessuno escluso, cerchiamo la piena realizzazione.”

FILIPPO POLETTITop Voice Linkedin e influencer del benessere al lavoro

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DALLA SPIAGGIA ALL’UFFICIO: SUPERARE IL POST-HOLIDAY BLUES CON ENERGIA

Eccoci qui: settembre, l’agenda che torna a riempirsi, la casella mail che sembra esplodere e la sveglia che non perdona. Dopo giornate di mare, montagna o semplicemente di divano e relax, il ritorno al lavoro può sembrare un po’… traumatico.

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SOPRAVVIVERE ALLA CORSA PRE-FERIE SENZA STRAMAZZARE

C’è una corsa che tutti conosciamo molto bene, anche se non ci alleniamo da anni.
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LEZIONI DI LEADERSHIP SOTTO L’OMBRELLONE

Caro leader,

sei quasi arrivato.
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E quella lente si chiama consapevolezza.

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GUIDA- Progettare la Formazione Manageriale che Fa la Differenza

La consapevolezza è una di quelle parole che fanno un figurone nei workshop, su LinkedIn e nelle frasi motivazionali con tramonti di sfondo.
Poi però ti ritrovi a rispondere “tutto bene!” mentre nella tua testa si scatena l’apocalisse, e ti rendi conto che forse… non sei proprio così consapevole.

Nel lavoro, succede spesso: vai in automatico, macini attività, partecipi a riunioni, dici “sì certo, ci penso io” anche quando vorresti solo scappare in Alaska a fare il pastore di renne. Eppure non ti fermi.
Perché “c’è da fare”.
Perché “è così che si lavora”.
Perché “ormai ci siamo dentro”.

Ma fermarsi (anche solo un minuto) per capire dove sei, come stai, e cosa stai facendo davvero… è già un atto rivoluzionario.
E sì, si chiama consapevolezza.
Perché diciamocelo: non si può guidare davvero gli altri se prima non si è consapevoli di come si guida se stessi.

Essere consapevoli significa fermarsi un attimo e chiedersi:

Come sto?

Perché sto reagendo così?

Che impatto ha il mio comportamento sugli altri?

Non è introspezione fine a sé stessa. È la base invisibile di ogni buona leadership.
Un leader consapevole sa quando è centrato e quando è fuori fase. Sa cosa lo motiva, cosa lo fa perdere la bussola, e cosa lo riporta al timone. E solo da lì, può davvero mettersi al servizio del team.
Abbiamo parlato di ascolto, fiducia, confronto autentico.
Ma oggi facciamo un salto in avanti: cosa succede quando questa collaborazione funziona davvero?
Succede che si crea spazio. Spazio per dire cose nuove, per provare strade non battute, per giocare con le idee.
In una parola: creatività.

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