ARTICOLO DEL BLOG:

NAVIGARE CON CONSAPEVOLEZZA:
RIPRENDERE IL CONTROLLO

L’attenzione ci permette di notare ciò che accade intorno e dentro di noi, senza farci prendere dal pilota automatico

Immagina di essere il capitano di una barca a vela, navigando in acque calme ma improvvisamente minacciato da correnti imprevedibili.

In questi momenti, lasciare il pilota automatico attivo potrebbe portarti fuori rotta, esponendo te e il tuo equipaggio a rischi.

Lo stesso vale per la nostra mente: spesso, ci affidiamo a meccanismi automatici che ci fanno perdere consapevolezza, soprattutto nelle situazioni complesse o di stress. 

In questo articolo esploreremo come l’attenzione focalizzata ti permette di riprendere il controllo, proprio come un capitano che torna al timone per guidare con chiarezza e precisione.

Allo stesso modo puoi sviluppare una leadership più attenta e presente, capace di affrontare le sfide con la consapevolezza necessaria per mantenere la rotta verso il successo.

 

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Positive Psychology

Per un capitano, l’attenzione è come il suo sguardo acuto che scruta l’orizzonte. È ciò che gli permette di vedere non solo dove vuole dirigersi, ma anche le condizioni intorno: le onde, i venti e le correnti che potrebbero deviare la rotta o creare ostacoli. Immaginiamolo in piedi sulla prua della nave, lo sguardo fisso avanti, percependo ogni minimo cambiamento del mare. Questa attenzione non è una semplice visione passiva, ma una presenza attiva e consapevole, come un radar sensibile a ogni movimento e dettaglio.

Senza attenzione, anche un capitano esperto rischia di perdere di vista gli obiettivi, di reagire troppo tardi a un ostacolo o di sottovalutare un segnale di pericolo. Così, nel viaggio della vita, l’attenzione è quell’abilità che ci permette di rimanere centrati e presenti, evitando di perderci nei pensieri o nelle distrazioni del passato e del futuro.

 

IL MARE CAMBIA E IL CAPITANO DEVE ACCORGERSENE

Per chi naviga, ogni onda ha una storia, ogni nuvola un significato. Un capitano attento è in grado di percepire anche i piccoli cambiamenti: l’abbassarsi di una nuvola, un’improvvisa alterazione della corrente, il colore del cielo che inizia a mutare. Ognuno di questi dettagli è un’informazione preziosa, e solo un’attenzione vigile permette di tradurli in decisioni consapevoli e tempestive.

Allo stesso modo, nella vita, l’attenzione ci permette di notare ciò che accade intorno e dentro di noi, senza farci prendere dal pilota automatico. Questo significa accorgersi delle piccole emozioni, degli stati d’animo, dei segnali di tensione nel corpo o di stress nella mente. Essere un capitano attento significa comprendere quando è il momento di fermarsi, di prendere una pausa o di cambiare rotta per evitare tempeste emotive o stress.

LA NAVIGAZIONE INTERIORE: ESSERE PRESENTI

Proprio come il capitano che scruta il mare, anche noi possiamo imparare a navigare la nostra vita con consapevolezza. 

Come? Con l‘attenzione consapevole.

Essere consapevoli, infatti, significa allenarsi a vivere ogni momento con la stessa concentrazione di un capitano che solca l’oceano: un’attenzione che è vigile, curiosa e non giudicante. Non serve controllare ogni onda, ma osservare e accogliere quello che c’è, senza reagire in modo impulsivo, lasciando che le emozioni scorrano come il mare intorno alla barca.

In questo senso, l’attenzione diventa non solo uno strumento, ma il cuore stesso della navigazione: ci fa rimanere presenti in ogni istante, senza perdere di vista il nostro scopo. E allora, quando la mente si distrae, possiamo richiamarla dolcemente portandola nuovamente all’orizzonte, là dove è realmente diretta.

Questa capacità di orientare la nostra attenzione è fondamentale per affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità e lucidità.

La consapevolezza non è solo uno strumento per gestire le emozioni, ma rappresenta anche un modo di vivere più autentico e significativo. Attraverso questa pratica, possiamo vivere in modo più intenzionale, rendendo il viaggio della vita non solo più appagante, ma anche più consapevole. Così, come il capitano della barca affronta le tempeste e i mari calmi con determinazione, anche noi possiamo navigare le onde della nostra vita con grazia e resilienza.

METTITI ALL’OPERA: 10 MINUTI DI CONSAPEVOLEZZA

Ti proponiamo un semplice esercizio per allenare la tua capacità di attenzione che puoi praticare mentre cammini, chiamato “meditazione camminata”. Questo esercizio ti invita a concentrarti sulle sensazioni del tuo corpo e a prestare attenzione al momento presente, rendendo la consapevolezza parte della tua vita quotidiana.

Nel suo libro “È facile lavorare felici se sai come farlo”, Chade-Meng Tan lo chiama, con un tocco di umorismo “meditazione senza sedere sul cuscino”. In questo modo ci ricorda che non abbiamo bisogno di un cuscino per meditare; possiamo farlo anche mentre siamo in movimento. Questo ci mostra che questa pratica non è riservata a momenti specifici, ma può essere integrata in ogni aspetto della nostra giornata, trasformando ogni passo in un’opportunità per essere più presenti e connessi con noi stessi.

Istruzioni

  1. Trova un posto tranquillo: Scegli un luogo dove puoi camminare lentamente e senza distrazioni.

  2. Inizia a camminare: Fai un passo avanti e inizia a camminare lentamente. Non avere fretta.

  3. Senti i tuoi piedi: Porta l’attenzione al tuo piede destro. Senti come tocca il terreno. Nota la pressione quando appoggi il tallone e poi la punta del piede.

  4. Passa al piede sinistro: Fai lo stesso con il piede sinistro. Senti come si muove e come si appoggia al suolo.

  5. Osserva le gambe: Nota i muscoli delle gambe mentre cammini. Senti come lavorano per spostarti in avanti. Ci sono tensioni o sensazioni particolari?

  6. Ascolta il respiro: Porta l’attenzione al tuo respiro. Non forzarlo, semplicemente osserva come entra ed esce. Puoi notare se il tuo respiro diventa più profondo o più leggero mentre cammini.

  7. Ritmo: Prova a coordinare il tuo respiro con i passi. Puoi ispirare mentre fai due passi e poi espirare mentre ne fai altri due, se ti senti a tuo agio.

  8. Concludi: Dopo circa 10 minuti, fermati e prendi un momento per osservare come ti senti nel corpo. Cosa hai notato?

Ricorda, proprio come un capitano esperto guida la sua barca attraverso le onde, anche tu puoi navigare la tua vita con consapevolezza, trasformando ogni passo in un’opportunità per restare presente e dirigere il tuo viaggio verso il benessere e la felicità.

Questo esercizio può essere utilizzato non solo con la camminata, ma con qualsiasi altra attività quotidiana. Potrai praticare altre attività come lavarsi i denti, fare colazione, cucinare e guidare la macchina in modo consapevole, eliminando gli automatismi e il pilota automatico e allenando la tua capacità di essere presente in ogni situazione.

Scrivi nei commenti quali attività hai scelto per allenare la tua attenzione.

 

 

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LEZIONI DI LEADERSHIP SOTTO L’OMBRELLONE

Caro leader,

sei quasi arrivato.
Ancora un paio di riunioni, una manciata di email, l’ultimo sprint per chiudere tutto… e poi si parte.
Destinazione: vacanza.

Hai già detto a tutti che “anche in ferie butti un occhio”, che “tanto il telefono lo tieni acceso” e magari ti sei pure infilato in valigia tre libri sul management, uno sulla leadership trasformazionale e… la solita agenda, non si sa mai.

Ma sai una cosa una cosa?
Se vuoi, quest’estate puoi imparare più cose sulla leadership di quante ne apprendi in un master.
Sul serio.

Perché la vacanza è uno dei luoghi più sottovalutati per allenare la tua consapevolezza come guida.
È lì che, togliendoti il badge e mettendoti le infradito, puoi vedere aspetti di te che di solito non noti.

Ecco cosa intendiamo.

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Hai presente quei momenti in cui ti sembra di sbattere sempre contro lo stesso muro?

Cambiano i contesti, cambiano le persone, ma certi problemi tornano puntuali come le pubblicità su YouTube.

👉 Sei sempre di corsa e finisci stremato.
👉 Provi a comunicare bene, ma ti capiscono peggio del correttore automatico.
👉 Cerchi di restare zen, ma ti parte l’embolo con la facilità di una notifica WhatsApp.

Quando succede, spesso scatta la missione: “devo trovare una soluzione”.
Spoiler: a volte non ti serve una soluzione, ma una lente di ingrandimento.
E quella lente si chiama consapevolezza.

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