ARTICOLO DEL BLOG:

WELLBEING:
LA PERSONA AL CENTRO

Con wellbeing intendiamo la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutti i lavoratori dell’azienda.

La scorsa settimana abbiamo visto i cinque pilastri utili per sviluppare la “nuova leadership”. Oggi ci soffermeremo sul primo di questi, ovvero il Wellbeing, facendo alcune riflessione e mettendovi a disposizione alcuni contributi interessanti incontrati nel web.

Con wellbeing intendiamo la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutti i lavoratori dell’azienda. Lavorare sulla cultura del benessere ha come conseguenza l’aumento della soddisfazione, della motivazione e della produttività dei dipendenti.

Un’azienda attenta al wellbeing pone al centro del suo interesse la persona.
Nel suo Tedx, Federico Vione, racconta molto bene il suo obiettivo di creare delle aziende che mettano al primo posto i propri lavoratori.
Le persone fanno la differenza perchè rappresentano il principale patrimonio organizzativo.

I prerequisiti per focalizzarsi sul benessere aziendale devono essere:
– creare un clima di fiducia tra i dipendenti
– celebrare gli errori e non nasconderli
– umiltà e disponibilità ad ascoltare i bisogni e le necessità delle persone.

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COSA POSSIAMO FARE PER MIGLIORARE LE NOSTRE PERSONE?

Le aziende che vogliono migliorare e aumentare il proprio wellbeing devono partire dalla domanda “cosa possiamo fare per aiutare le nostre persone?”
Alcuni esempi di aziende che hanno implementato delle importanti strategie di wellbeing e welfare sono:

  • Nestlè: per favorire l’equilibrio vita-lavoro ha creato gli asili nido aziendali disponibili dalle 7.30 del mattino alle 19.30 di sera, anche sei giorni a settimana se necessario, e per 12 mesi all’anno. In questo modo i lavoratori/genitori possono ridurre lo stress e l’ansia dovuti alla ricerca di soluzioni di assistenza alternativa, focalizzandosi serenamente sulle proprie responsabilità lavorative, sapendo che i propri figli sono a poca distanza da loro.


  • Luxottica: le tre iniziative che fanno parte del welfare di Luxottica sono il carrello della spesa del valore di 110 euro per tutti i dipendenti; la cassa di assistenza sanitaria, ovvero una polizza che include oltre alle visite odontoiatriche, un “pacchetto maternità”; e le borse di studio e rimborso libri di testo per i figli dei dipendenti dalle scuole inferiori all’università.


  • OneDay Group: ha introdotto benefit all’avanguardia come il bonus matrimonio e unioni civili di mille euro, il bonus bebè di 10.800 euro (300 al mese per tre anni). In caso di malattia l’azienda offre non solo la sanità integrativa, ma anche la possibilità di stare liberamente a casa per tre giorni: il certificato medico è richiesto solo a partire dal quarto. Per il compleanno si ha diritto a mezza giornata libera e ogni anno si può usufruire di un viaggio gratis del valore di 1700 euro con WeRoad e ScuolaZoo. Inoltre, si può lavorare da dove si vuole, quanto si vuole e le ferie sono illimitate.


  • Google: la cultura di questa grande azienda è orientata nel cercare di rendere felici le persone. Come? Oltre a numerosi benefit come colazione, pranzo e cena gratuiti, visite mediche, dentista e tagli di capelli gratuiti, massaggi sovvenzionati e sussidi per auto ibride, viene posta molta attenzione all’architettura e alla struttura fisica degli uffici. Gli spazi di lavoro sono pieni di individualità e presentano elementi specifici che favoriscono il lavoro, il relax, l’esercizio, la lettura e la visione di film.


  • Patagonia: da sempre pioniera nel wellbeing, Patagonia nella reception della sua sede in California, mette a disposizione tavole da surf e quando l’onda è quella giusta, suona una campanella che avvisa i dipendenti che possono interrompere l’attività lavorativa per dedicarsi al loro hobby preferito.


Questi sono solo alcuni esempi di aziende che hanno dimostrato di porre sempre più attenzione alle esigenze dei propri lavoratori, trovando soluzioni e strategie specifiche create su misura per loro.

La tua azienda che iniziative di wellbeing propone?

Cosa ti piacerebbe venisse introdotto? Siamo curiosi di sapere la tua opinione, compila questo breve sondaggio:
https://forms.gle/fisSzK7ACVbfCYF56


I nostri percorsi hanno come obiettivo quello di aiutare le persone ad essere soddisfatte e motivate durante le loro giornate lavorative. Uno strumento molto efficace per raggiungere questo risultato è il Flow.
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ARTICOLI DEL BLOG

IL POTERE DELL’EXPERIENTIAL LEARNING: PERCHE’ IL “FARE” BATTE LO “STUDIARE”

Rileggendo l’ultimo articolo di Capoleader sulle lezioni imparate in questo 2025, mi sono fermata a riflettere sul mio percorso personale. I bilanci sono preziosi, ma hanno valore solo se diventano vita vissuta. Per questo ho sentito il bisogno di condividere un’esperienza che per me è stata la prova concreta di ciò in cui credo: non si smette mai di essere allievi e si impara davvero solo mettendosi in gioco.

Avete presente quella sensazione di quando atterrate in un Paese straniero? All’inizio c’è un po’ di spaesamento, poi i sensi si accendono e, improvvisamente, il cervello inizia a ragionare in un’altra lingua.

Ecco, per vivere tutto questo non ho dovuto prendere un aereo: mi è bastato varcare la soglia di Spazio Casale.

Per sei martedì mattina ho avuto il piacere di partecipare al corso di inglese “English Full Immersion Campus” organizzato da Live & Learn Campus. Sei mattine intense che mi hanno confermato una verità che mi sta molto a cuore: non si impara davvero finché non si fa.

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COSA CI INSEGNA L’ANNO CHE SI CHIUDE

Il 31 dicembre è uno di quei momenti in cui vale la pena fermarsi.
Non per fare un bilancio preciso, ma per dare senso a ciò che è stato.

Un anno non ci lascia solo risultati, scadenze o obiettivi raggiunti (o mancati).
Ci lascia soprattutto apprendimenti: su come affrontiamo le sfide, su cosa ci pesa davvero, su dove invece siamo più forti di quanto pensavamo.

Prima di pensare a cosa vuoi fare nel 2026, c’è una domanda semplice e spesso trascurata:
che cosa ti ha insegnato questo anno?

Non in teoria.
Ma nella pratica della vita quotidiana, del lavoro, delle relazioni.

Questo è uno spazio di riflessione.
Un invito a guardare indietro quel tanto che basta per andare avanti con più consapevolezza.
Questo mini-quiz di 6 domande ti aiuterà a capire qual è la qualità che ti salva più spesso nelle situazioni natalizie.
⚡ Rispondi d’istinto, senza pensarci troppo (il panettone penserà già a farti dubitare delle tue scelte).

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🎄 QUIZ DELLE SOFT SKILLS NATALIZIE

Le feste sono meravigliose… ma anche una vera palestra per la pazienza, la creatività e la resilienza. Tra parenti chiacchieroni, regali dell’ultimo minuto, cene infinite e luci ovunque, ognuno di noi scopre il proprio piccolo superpotere.

Questo mini-quiz di 6 domande ti aiuterà a capire qual è la qualità che ti salva più spesso nelle situazioni natalizie.
⚡ Rispondi d’istinto, senza pensarci troppo (il panettone penserà già a farti dubitare delle tue scelte).

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LA FORMAZIONE ESPERIENZIALE CHE FUNZIONA: 5 STRUMENTI CHE LE AZIENDE EVOLUTE STANNO GIÀ USANDO

C’è un momento in cui chi si occupa di HR si ferma, guarda il calendario formativo dell’anno e pensa:
“Ok, ma tutto questo produce davvero un cambiamento… o stiamo solo spuntando caselle?”

È una domanda legittima, anzi necessaria.
Perché oggi le persone non vogliono più formazione “che si ascolta”: vogliono formazione che si vive, che li coinvolga, che li faccia ragionare, scegliere, sbagliare e riprovare.
E le aziende più evolute hanno già fatto il salto: stanno usando strumenti esperienziali che trasformano la formazione in un vero laboratorio di crescita.

In questo articolo te ne porto 5, quelli che oggi stanno facendo davvero la differenza.
Non effetti speciali.
Non trend passeggeri.
Ma strumenti concreti, che funzionano quando servono, per chi servono e con un impatto chiaro.

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OLTRE L’AULA: GLI STRUMENTI CHE STANNO RISCRIVENDO LA FORMAZIONE AZIENDALE

La classica formazione d’aula—slide, coffee break, “domande?”—non basta più.
Non perché sia sbagliata, ma perché è solo una fetta del modo in cui realmente impariamo.

E qui arriva la parte interessante: il 70% delle competenze nasce fuori dall’aula, nel lavoro quotidiano, nei problemi da risolvere, nelle relazioni, negli errori e negli aggiustamenti continui. Quel 70% che nessun corso frontale può replicare da solo.

Oggi stiamo vivendo una piccola rivoluzione silenziosa: la formazione non è più un evento, è un ecosistema.

Ti portiamo dentro questo cambiamento.

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HR CHE VENDONO: IL SEGRETO PER HR STRATEGICI

Nel mondo HR c’è un grande equivoco che resiste da anni: “Io non vendo”.

Eppure, ogni giorno, ogni professionista HR — dal recruiting alla formazione, dal people development al welfare — vende qualcosa. Solo che non sono prodotti fisici: vendono idee, progetti, cambiamento, investimenti nelle persone.

Quando manca la preparazione alla vendita, i risultati sono evidenti: le iniziative HR faticano a partire, la direzione rimanda, i manager non si ingaggiano e il budget si assottiglia.

Tranquillo, non si tratta di vendere stile porta a porta, con l’HR che spinge il manager a comprare tutto subito o — con rispetto per i venditori di aspirapolvere — a dire “sì” senza pensarci.

Perché, allora, la vendita è così importante anche per chi non “vende” prodotti?

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