ARTICOLO DEL BLOG:

FELICITÀ E SUCCESSO:
IL BINOMIO VINCENTE PER UNA VITA E UNA CARRIERA APPAGANTE

La felicità è il motore invisibile che guida le nostre scelte, sia nella vita privata che in quella professionale.

La felicità è il motore invisibile che guida le nostre scelte, sia nella vita privata che in quella professionale. Ma cosa significa davvero essere felici? E come si misura un’emozione così personale e sfuggente? 

Il World Happiness Report, studio di riferimento mondiale, cerca di rispondere a questa domanda analizzando fattori come il sostegno sociale, il reddito, la salute, la libertà di scelta, la generosità e la fiducia nelle istituzioni.

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Nel 2024, per il settimo anno consecutivo, la Finlandia si è posizionata al vertice della classifica dei Paesi più felici al mondo, seguita da Danimarca e Islanda. Queste nazioni non solo eccellono per standard di vita elevati, ma offrono alle persone qualcosa di ancora più prezioso: un forte senso di comunità, un equilibrio tra lavoro e vita privata e la percezione di vivere in un contesto giusto e affidabile.

E l’Italia? Il nostro Paese si trova al 41° posto, lontano dai primi, ma con segnali di crescita. Questo posizionamento ci invita a riflettere su cosa possiamo migliorare per creare un ambiente sociale e lavorativo che favorisca il benessere collettivo.

Tuttavia, al di là dei numeri, la felicità resta una ricerca profondamente personale. È un mosaico di esperienze, emozioni e relazioni che varia da individuo a individuo, ma che trova sempre un terreno comune nei legami umani, nella possibilità di crescere e nel sentirsi parte di qualcosa di più grande.

La felicità non è solo un fine: è la chiave per vivere una vita più significativa e costruire una società più prospera. Non è un sogno lontano, ma una meta raggiungibile, una scelta consapevole che parte dalle nostre azioni quotidiane.

DALLA VITA AL LAVORO: PERCHÉ LA FELICITÀ CONTA ANCHE IN UFFICIO

Se la felicità è un obiettivo fondamentale nella vita, diventa cruciale portarla anche sul posto di lavoro. Trascorriamo gran parte del nostro tempo lavorando: perché, allora, non fare del lavoro una fonte di soddisfazione e benessere? Eppure, i dati ci pongono davanti a una realtà sfidante: solo il 19% dei dipendenti a livello globale si definisce realmente felice al lavoro.

Questo dato non dovrebbe essere sottovalutato, perché la felicità al lavoro non è solo un tema personale, ma un fattore strategico per il successo delle organizzazioni. Le aziende che investono nel benessere dei loro collaboratori osservano un incremento della produttività, una riduzione del turnover e una maggiore innovazione. Insomma, fare felici i dipendenti non è solo etico, ma anche vantaggioso.

Ma cosa rende un ambiente lavorativo davvero felice? Gli studi indicano tre fattori chiave:

Rapporti interpersonali: Un team coeso e relazioni positive tra colleghi creano un senso di appartenenza che rafforza la motivazione. Un ambiente collaborativo è anche più resiliente nei momenti di difficoltà.
Crescita professionale: Avere opportunità per imparare e sviluppare nuove competenze alimenta la soddisfazione e stimola la voglia di fare sempre meglio. La stagnazione, al contrario, è una delle principali cause di insoddisfazione.
Equilibrio vita-lavoro: Oggi, più che mai, le persone cercano un bilanciamento tra carriera e vita privata. Modalità di lavoro flessibili e un approccio che valorizzi il tempo libero sono determinanti per un benessere duraturo.

IL BINOMIO SUCCESSO E FELICITA’

È opinione comune pensare che successo e felicità siano due opposti: inseguire il successo richiederebbe sacrificare la propria serenità, mentre essere felici significherebbe rinunciare alle sfide e alle ambizioni. Ma è davvero così? In realtà, felicità e successo non solo possono convivere, ma sono inseparabili quando si tratta di raggiungere risultati straordinari.

Le persone felici tendono a essere più produttive, creative e resilienti, qualità essenziali per il successo. Allo stesso modo, un successo che alimenta il senso di realizzazione personale diventa la base per una felicità autentica e duratura. Non si tratta di scegliere tra i due, ma di capire che solo combinandoli si può raggiungere il massimo potenziale.

La teoria del Flow descrive perfettamente questo equilibrio: quando siamo totalmente immersi in un’attività che ci appassiona, le performance migliori emergono quasi naturalmente, e la soddisfazione personale si unisce ai risultati professionali. È in questi momenti che successo e felicità si fondono, portandoci a esprimere il nostro massimo potenziale.

E tu, come vivi il rapporto tra felicità e successo nella tua vita? Riesci a bilanciarli o senti che uno dei due prevale sull’altro? Per aiutarti a riflettere e trovare il tuo equilibrio, abbiamo preparato alcune domande pratiche che possono guidarti in questo percorso di consapevolezza.

METTITI ALL’OPERA

Per capire se sei felice, è utile riflettere su alcuni aspetti della tua vita quotidiana e lavorativa. A volte basta fermarsi un attimo e porci le domande giuste per scoprire se stiamo vivendo in sintonia con noi stessi e con ciò che davvero conta. Ecco alcune riflessioni che ti aiuteranno a fare chiarezza.

FELICITA’

  1. Come ti senti emotivamente la maggior parte del tempo?
    Provi spesso serenità e soddisfazione, o ti capita di sentirti sopraffatto da emozioni come ansia o frustrazione?

  2. Come vedi il futuro?
    Hai un atteggiamento ottimista verso ciò che ti aspetta, affrontando le sfide con speranza, oppure ti senti incerto e preoccupato per ciò che verrà?

  3. Quanto sei soddisfatto dei progressi che hai fatto verso i tuoi obiettivi personali?
    Senti di stare realizzando ciò che è importante per te e di seguire un percorso che ti dà significato?

  4. Le tue relazioni sono soddisfacenti e ti senti supportato dalle persone che ti circondano?
    Hai connessioni autentiche con amici, familiari o partner che contribuiscono al tuo benessere?

  5. Riesci a bilanciare lavoro, tempo libero e cura di te stesso?
    Ti senti spesso sopraffatto dal lavoro o riesci a trovare il tempo per riposarti, riflettere e fare ciò che ti rende felice?

SUCCESSO
  1. Ti senti riconosciuto e apprezzato per i tuoi contributi professionali?
    Hai la sensazione che il tuo lavoro venga valorizzato, o ti capita di sentirti trascurato o sottovalutato?

  2. Il tuo lavoro ti offre opportunità di crescita e sviluppo personale?
    Hai la possibilità di acquisire nuove competenze e affrontare sfide che ti aiutano a crescere, o ti senti bloccato in una routine stagnante?

  3. Senti di avere un impatto positivo nel tuo ambiente lavorativo?
    Il tuo lavoro ti permette di fare la differenza, contribuendo al successo del team o dell’azienda, o ti sembra che le tue azioni non abbiano un vero impatto?

  4. Riesci a mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita personale?
    Sei in grado di gestire il tempo in modo che il lavoro non invada costantemente il tuo spazio personale, o il lavoro ti lascia poco tempo per te stesso e per le tue relazioni?

  5. Il tuo lavoro rispecchia i tuoi valori e le tue aspirazioni?
    Senti che ciò che fai ogni giorno è allineato con ciò che è veramente importante per te, o hai la sensazione che il tuo lavoro non rappresenti chi sei veramente?

Prenditi del tempo per riflettere sulle risposte a queste domande: possono offrirti una guida preziosa per identificare aree di miglioramento, sia nella tua vita privata che lavorativa, e per comprendere come avvicinarti a una felicità più autentica e duratura.

Felicità e successo rappresentano un binomio potente, capace di trasformare non solo la nostra vita personale ma anche l’ambiente di lavoro. Coltivare questo equilibrio è la chiave per raggiungere traguardi sostenibili e vivere con maggiore soddisfazione.

E questo è solo l’inizio: presto ti presenteremo una NOVITA’ pensata proprio per approfondire questi temi e aiutarti a integrarli nel tuo percorso personale e professionale. Resta sintonizzato, perché qualcosa di speciale sta arrivando!

 

La prima puntata delle Pillole del Flow è stata molto apprezzata dai partecipanti, non perderti la prossima Pillola di Flow! Iscrivi con il link qui di seguito.

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ARTICOLI DEL BLOG

ANTIFRAGILITÀ IN AZIONE: SCOPRI QUANTO SEI PRONTO PER IL MONDO VUCA

Nel precedente articolo abbiamo visto come il mondo VUCA – volatile, incerto, complesso e ambiguo – sia una vera palestra per l’antifragilità: non un nemico da combattere, ma un allenatore esigente che ci spinge a crescere.
Perché oggi non basta più resistere: serve saper trasformare l’imprevisto in opportunità.

Abbiamo parlato delle cinque capacità chiave che rendono antifragili: gestione del rischio, sperimentazione, consapevolezza di sé, apprendimento rapido e definizione delle priorità.
Ma la domanda è:
💭 Come si fa a capire quanto queste abilità siano davvero presenti nella nostra quotidianità professionale?

E soprattutto… si può farlo in modo coinvolgente e concreto?
Oggi entriamo nel vivo: perché è così importante allenare l’antifragilità per vivere — e non solo sopravvivere — nel mondo in cui ci troviamo immersi ogni giorno.
Quel mondo che tutti ormai chiamiamo VUCA, e che potremmo tranquillamente definire anche il regno dell’imprevisto:
Volatile, perché tutto cambia in un lampo.
Incerto, perché nessuno ha la sfera di cristallo.
Complesso, perché ogni scelta ne muove dieci altre.
Ambiguo, perché niente è mai solo bianco o nero.

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ANTIFRAGILITA’: COME ALLENARLA PER CRESCERE NEL MONDO VUCA

Negli articoli delle scorse settimane abbiamo capito cos’è l’antifragilità, abbiamo visto le differenze con resilienza e fragilità, e disegnato l’identikit della persona antifragile: quella che non si limita a incassare i colpi, ma li usa per diventare più forte.

Oggi entriamo nel vivo: perché è così importante allenare l’antifragilità per vivere — e non solo sopravvivere — nel mondo in cui ci troviamo immersi ogni giorno.
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L’IDENTIKIT DELLA PERSONA ANTIFRAGILE

Ti è mai capitato di pensare: “Non ce la faccio più”?
E poi, dopo qualche giorno, accorgerti che proprio da quella situazione difficile hai tirato fuori una forza nuova?

Ecco, quella è una piccola forma di antifragilità in azione.
Non è solo resilienza. È qualcosa di più profondo: la capacità non solo di resistere agli urti, ma di crescere grazie a essi.

Nel primo articolo abbiamo visto la differenza tra fragile, resiliente e antifragile.
Oggi andiamo oltre: com’è fatta una persona antifragile?
Come pensa, come reagisce, e cosa fa di diverso dagli altri?
Spoiler: ha molto a che fare con il flow, quello stato di concentrazione fluida e naturale in cui tutto sembra scorrere al ritmo giusto.
Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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ANTIFRAGILITÀ E FLOW: IL CORAGGIO DI CRESCERE ATTRAVERSO LE SFIDE

Si parla spesso di resilienza come della qualità fondamentale per affrontare le difficoltà: la capacità di non spezzarsi, di resistere agli urti della vita e tornare al proprio equilibrio. È una dote preziosa, che ci aiuta a sentirci stabili anche nei momenti complessi.

Eppure, c’è un passo oltre. Un modo di stare nelle sfide che non si limita a resistere, ma che trasforma l’imprevisto in occasione di crescita. Questo livello ha un nome affascinante: antifragilità.

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METTITI NEI PANNI DI UN DIRETTORE GENERALE: LA SFIDA CHE OGNI HR DOVREBBE PROVARE

Negli ultimi anni il ruolo delle Risorse Umane è stato rivoluzionato.
Non si tratta più soltanto di gestire selezione, contratti o pratiche amministrative: oggi gli HR sono chiamati a essere protagonisti del cambiamento all’interno delle organizzazioni.

Questo significa avere la responsabilità non solo di gestire le persone, ma di guidare processi trasformativi che toccano la cultura aziendale, l’engagement, la leadership e persino il benessere individuale.
Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

E per capire meglio come funziona questo approccio, vogliamo raccontarti un esempio concreto con dei recenti clienti.

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BUSINESS CASE: LAVORARE SU INADEGUATEZZA E SOLITUDINE CON LA REALTA’ VIRTUALE

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato delle 9 sfide della leadership: quei momenti che ogni manager si trova ad affrontare e che spesso diventano veri e propri blocchi. Tra queste: il senso di inadeguatezza, la solitudine professionale, raggiungere gli obiettivi, i conflitti gonfiati, il peso sulle spalle, il buco nero del tempo, il cuore congelato, le strade che si dividono, la diversità che arricchisce.

Sono difficoltà reali, che un HR conosce bene: incidono sulla motivazione, sulla collaborazione e, alla fine, anche sui risultati.

La domanda è: come si possono affrontare in modo efficace e duraturo?

La nostra risposta è un percorso di change management con realtà virtuale.
Per ciascuna delle 9 sfide abbiamo creato un’esperienza immersiva: metafore potenti che permettono di allenare la competenza necessaria a superare quella specifica difficoltà. Non teoria, non slide: esperienze che rimangono impresse e che portano i partecipanti a riflettere su sé stessi in modo autentico.

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